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Pierferdinando Casini-il partito della nazione e le prospettive future

Flavio Zambelli

Si stanno avvicinando  i Mondiali di Calcio in SudAfrica 2010, e questo rappresenta purtroppo l'unico vero momento in cui tutti ci ricordiamo di essere Italiani. Forse pi? della prossima Festa della Repubblica del 2 giugno. Nell'occasione mettiamo da parte gli elementi di divisione , favorendo l'identit? nazionale. Tutti insieme a tifare Italia di qualunque fede politica: berlusconisti, antiberlusconisti, postfascisti, postcomunisti. E di qualunque fede calcistica: interisti (a proposito tanti complimenti all'INTERNAZIONALE F.C. DI MILANO per la conquista della Coppa dei Campioni ), milanisti, romanisti, juventini. In un momento come questo ci ha pensato Pierferdinando Casini a stuzzicare un po' il sentimento patriottico degli Italiani, ammesso che ci sia ancora un patriottismo. Casini dal 1994 ad oggi ha gi? costituito il CCD, poi federazione CCD-CDU, poi l'UDC. Ma oggi si sente insoddisfatto anche di quest'ultima creatura, e la sua mente ha gi? partorito l'ennesimo Partito per il prossimo Futuro: IL PARTITO DELLA NAZIONE. Un nome molto impegnativo e altisonante, quasi a voler unire gli Italiani, in un momento in cui le fratture e le divisioni sono il pane quotidiano della Repubblica Italiana. Bisogna intanto capire se questo nuovo Partito ? veramente un Partito che ragiona in un'ottica futura o ? solo la continuazione naturale dell'UDC. In quest'ultimo caso la prospettiva ? quella di aumentare dal 5,1 al 5,3 % dei voti; con un incremento dello 0,2%; quindi non proprio un evento da entrare nei Libri di Storia. E allora continuerebbe a tenere atteggiamenti ambigui,come nelle ultime  regionali del 2010, dove l'UDC ha stipulato alleanze a "macchia di Leopardo": in alcune Regioni si ? alleato con il PDL, in altre con il PD. Tanto ,che vuoi che sia, c'e' solo una consonante di differenza, la L, per il resto sono partiti uguali ( secondo il Pier nazionale). Con l'attuale quadro politico non ci sono altri spazi per lui e il suo attuale  partito. La prospettiva ? quella : o di rimanere da solo, che secondo me  la soluzione pi? dignitosa, ma con la sua percentuale ridotta,  non ci sono chance di andare al Governo. O di scegliere all'ultimo momento con chi schierarsi, rischiando altre mini-scissioni del suosSoggetto politico. Quindi,o tornare con Berlusconi, con la possibilit?  di farsi schiacciare dal Cavaliere di Arcore contraddicendo la scelta  dell'UDC del 2008. O andare col PD, prendendo il posto della Margherita, e di fatto vanificando il Progetto stesso del PD. Se D'Alema e Bersani avevano bisogno di avere al Centro un Partito Cattolico, allora tanto valeva non sciogliere la Margherita (e  quindi  i DS ), e non fare il PD . Questa Seconda Repubblica ? troppo condizionata dal fattore B: il fattore BERLUSCONI. Il Cavaliere di Arcore determina gli assetti bipolari dell'attuale sistema politico italiano. Controlla e dirige da solo il PDL, anche se prendendo in giro la stampa estera dice di non avere poteri, e chi si identifica  nell''anticomunismo vota per lui. Per reazione inversa, tutti gli antiberlusconisti d'Italia identificano nel PD di Bersani e D'Alema la possibile alternativa, e votano PD e il centrosinistra. Ci sono spazi molto ridotti per una terza forza politica. Diverso ? il discorso se Pierferdinando Casini ha pazienza di aspettare qualche anno. In questo caso, quando Berlusconi uscir? di scena in un modo o nell'altro, il Fattore B, verr? a cadere, e tutto il quadro politico cambier? e si rimescoler?. IL PDL si sfalder? come la DC alla fine della Prima Repubblica; per reazione inversa, anche il PD, tenuto in piedi dall'antiberlusconismo, subir? una decomposizione dell'area centrista. E sar? allora che IL PARTITO DELLA NAZIONE avr? buone prospettive di acquisire consensi elettorali significativi diventando perno centrale del nuovo sistema politico post-berlusconiano che nascer?.E allora avremo una possibile terza repubblica, dove quei personaggi politici che sono rimasti all'ombra di Berlusconi avranno l'opportunit? di diventare nuovi protagonisti e leader di Governo. Casini ? uno di questi. E comunque, gli riconosco, negli anni in cui ? stato presidente della Camera, un grande senso delle istituzioni e un 'autonomia di giudizio. Come adesso Gianfranco Fini. Chi avr? pi? pazienza, alla fine, vincer?. Berlusconi ? forte, ma non ? eterno .

 

 

 

 

Pubblicato il: 31/05/2010

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