Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Tutti, nessuno escluso, non dovremmo almeno provare a fare qualcosa di pi?? i nostri non sono comportamenti mafiosi?

Paolo Borrello

Siamo alle solite.

Ci si lamenta, in forme diverse, per il ridimensionamento dell?ospedale di Orvieto. Medici che vanno via e non sono rimpiazzati, infermieri in un numero insufficiente.

Giusto, giustissimo.

Ma ci domandiamo se gli orvietani stanno facendo di tutto per contrastare quanto sta avvenendo nell?ospedale di Orvieto? E non si pu? sostenere che il tentativo di ridimensionare il nostro ospedale rappresenti una novit?. Non ci dovrebbe cogliere impreparati.

E invece? Al di l? di qualche lamento, quasi nulla da parte degli orvietani.

E quando scrivo di orvietani intendo certo gli amministratori locali orvietani, comunali, provinciali, regionali, i partiti, i sindacati di categoria e non, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, ma anche gli operatori, medici e infermieri, i singoli cittadini.

Intendo inoltre coloro che hanno votato, quanto meno alle primarie del Pd, la Marini, facendo finta di non sapere o non comprendendo che la Marini non ? altro che la portavoce della Lorenzetti (guarda caso ha nominato assessore alla sanit? il folignate Riommi braccio destro della Lorenzetti stessa).

Infatti le reazioni degli orvietani a quanto sta di nuovo avvenendo nell?ospedale di Orvieto mi sembrano del tutto insufficienti per combattere duramente le decisioni del ?nuovo? direttore generale della Asl di Terni, di cui non si capivano le vere motivazioni della sua venuta all?Asl di Terni anche se qualcuno sostenne fin dall?inizio che la sua ?mission? fosse proprio quella di ridurre ancora il peso della sanit? nella provincia di Terni. Del resto occorre notare che quanto sta avvenendo ad Orvieto si accompagna alla volont?, espressa dai massimi ?vertici? regionali, di interrompere il processo di realizzazione del nuovo ospedale di Narni e Amelia. E, passando, a un altro settore, al tentativo dell?universit? di Perugia di ridimensionare fortemente le facolt? presenti a Terni (per Orvieto obiettivo gi? raggiunto da tempo).

Certo non bisogna dimenticare il ?quadro? nazionale, la volont? del governo, prima e dopo la manovra finanziaria, di procedere a tagli indiscriminati alla spesa pubblica, in determinati settori, tra i quali la sanit?.

Ma siamo proprio sicuri che i ?vertici? politico-amministrativi regionali, o meglio, perugini o perch? no folignati, non c?entrano niente? Forse i tagli dovrebbero essere indirizzati verso ambiti territoriali che in passato (e nel presente?) sono stati ampiamente privilegiati.

Perch? crivo di comportamenti mafiosi per la sanit? orvietana?

Ma questa idea mi ? venuta in mente da un lato partecipando all?incontro nel quale ? stato assegnato a Roberto Saviano il premio Barzini, con sala dei 400, nel palazzo dei congressi, strapiena, e dall?altro ricordando un intervento che ho fatto in un seminario nazionale dell?associazione antimafia Libera, tenutosi  alcuni mesi or sono nelle vicinanze di Roma.

In questo intervento rilevai, e i consensi furono piuttosto ampi, che le mafie estendono il loro operato non solo in alcune regioni italiane ma in tutto il Paese, non solo perch? le loro attivit? economiche sono ormai pi? diffuse a Milano che a Palermo, ma anche perch? i comportamenti mafiosi in Italia, un po? dappertutto, sono sempre pi? diffusi.

E che cosa intendevo e intendo per comportamenti mafiosi?

Intendevo e intendo anche, non solo certamente, il tacere, il pensare che altri possano risolvere i  problemi di un?intera comunit?, il non esporsi mai in prima persona, l?adoperarsi affinch? le proprie difficolt? personali, o interessi personali, vengano risolte o salvaguardati chiedendo una favore a un politico e l?ampia disponibilit? da parte del mondo politico quanto meno a tentare di soddisfare queste sollecitazioni, a privilegiare un modo di operare che punti soprattutto al cosiddetto voto di scambio e, sempre da parte dei ?professionisti? della politica, piuttosto che l?agire per l?interesse collettivo mettendosi contro, se necessario, i loro dirigenti, regionali o nazionali, il ricercare un rapporto stretto con uno o l?altro esponente politico regionale o nazionale, per ottenere a loro volta dei favori.

Il tutto senza il minimo rispetto delle regole.

E Orvieto e l?Orvietano sono un?isola felice? Ma scherziamo?

Che c?entra l?incontro con Saviano? C?entra: sala strapiena ma contemporanea impossibilit?, almeno in passato, per mancanza di volont? di impegnarsi concretamente, di costituire ad Orvieto un ?presidio? di Libera, l?associazione presieduta da Don Ciotti, di cui riferivo in precedenza.

Certo se in una conferenza venisse ad Orvieto, nella stessa sala, Umberto Veronesi, la sala sarebbe strapiena ugualmente, ma poi, una volta rintanati nelle nostre abitazioni...

E poich? sono ritornato a trattare di questioni inerenti la sanit?, qualche ultimo interrogativo.

Per fortuna che il ?nuovo? direttore generale della Asl di Terni sembra sia vicino a Rifondazione Comunista, se fosse iscritto al Pdl cosa sarebbe successo?

Infatti lo stato di crisi, ad Orvieto, non riguarda solo il Pd, che farebbe bene ad occuparsi di pi? dei problemi della sanit? piuttosto che a disquisire circa la possibilit? che la vendita dell?ex caserma Piave costituisca un attentato alla ?Costituzione orvietana?, ma interessa anche gli altri ?partiti? (nel senso che sono proprio partiti...) del centrosinistra, appunto Rifondazione, i cui esponenti orvietani forse non contano nulla rispetto ai dirigenti regionali, Sinistra e Libert?, o fabbrica di Nichi, che dir si voglia, che  invece di organizzare solo le partite a tressette o le cene a base di pizza ed anche l?importante corteo contro il disegno di legge sulle intercettazioni, forse si dovrebbe occupare anche della sanit? orvietana, i socialisti (a proposito esistono anche quando non ci sono le elezioni?), l?Italia dei Valori che ha emesso un comunicato stampa in cui proponeva di andare alle elezioni comunali anticipate, ma per far cosa non l?ha specificato, e del centrodestra, il Pdl che non ? riuscito nemmeno a far presentare alle ultime regionali un candidato di Orvieto e, almeno fino ad ora, a far presentare un?interrogazione sulle vicende della sanit? orvietana, e l?Udc, partito che comunque ha un rappresentante in consiglio regionale, che non ? pi? la Binetti peraltro.

E tutto ci? riguarda vecchi e giovani: ? stato molto utile che i ?giovani? democratici abbiano organizzato un dibattito sul nucleare, ma non era meglio organizzare anche un dibattito sul destino dell?ex caserma Piave o su altri problemi cittadini?

Questo mio ragionamento pu? essere considerato come un frutto dell?antipolitica imperante?

Non credo, perch? le mie critiche le ho rivolte anche ai singoli cittadini, agli operatori sanitari, alle associazioni di volontariato. Le rivolgo anche a me stesso.

Un inciso che sembra non entrarci ma c?entra invece: noi orvietani siamo stati capaci di partecipare in massa ai funerali di Luca Coscioni, e al recente meeting di atletica leggera dedicato a Luca, fatti sicuramente positivi, ma non siamo stati capaci fino ad ora di dare vita nella nostra citt? ad una ?cellula? dell?associazione Luca Coscioni.

E allora, per quanto concerne la sanit?, ma anche per quanto riguarda altri settori, perch? non ci svegliamo?

Certo ? importante che l?assemblea dei sindaci dei comuni del comprensorio orvietano approvi, come ha approvato, un documento per chiedere un aumento del ruolo dell?ospedale di Orvieto, ? utile anche il comunicato del neo eletto consigliere regionale di Orvieto, ecc...ecc...

Ma questo ? sufficiente?

Tutti, nessuno escluso, non dovremmo almeno provare a fare qualcosa di pi??

 

                                                                                                                         

Pubblicato il: 30/05/2010

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