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L' impegno civico di Mario Tiberi e la diatriba nel Pd di Orvieto

Flavio Zambelli

Nel precedente articolo ho trattato dei gravi limiti di democrazia interna cha ha il PDL berlusconiano  in Italia. Vediamo adesso le dolenti note del PD. La situazione di contrasto che si ? delineata all'interno del PD nel comprensorio di Orvieto riflette problematiche certamente locali, ma riconducibili a problemi strutturali nazionali di questo partito. Un cittadino come Mario Tiberi, peraltro aderente al PD,  nel coordinamento stesso del partito,( e poi sulle colonne dei giornali), ha chiesto il rispetto di alcuni punti fondamentali affinch? il PD possa ritenersi in linea con i suoi valori e principi-guida ispiratori. Questi punti sono riassumibili nelle seguenti caratteristiche: A) Trasparenza nell'esercizio delle funzioni istituzionali e amministrative- B) Pluralismo interno- C) Partecipazione allargata a soggetti nuovi della societ? civile-D) Meritocrazia nelle candidature ai vari ruoli di primo piano, negli enti pubblici e nelle cariche di governo cittadino e generale, oltrech? nelle cariche interne. Gi? il fatto stesso che un volonterosocCittadino abbia dovuto chiedere con forza il rispetto di questi punti ? l'indice del FALLIMENTO  del progetto politico del PD nato 2 anni e mezzo fa con le primarie del 14 ottobre 2007. Le primarie stesse furono uno strumento di partecipazione diretta dei cittadini e della societ? civile alla nascita di un grande partito. Questo era nelle intenzioni di Walter Veltroni il giorno della presentazione della sua candidatura a segretario del nascente partito. Era il 28-29 giugno 2007 quando l'ex-sindaco di Roma tenne un discorso importante al Lingotto di Torino. Il nucleo centrale di quel ragionamento poggiava sull'avvio di UNA NUOVA STAGIONE POLITICA, che avesse come principi fondamentali : L'INTEGRAZIONE DI RIFORMISMI E CULTURE DIVERSE-LA PARTECIPAZIONE DIRETTA E ALLARGATA  DEI CITTADINI-IL MERITO-IL PLURALISMO INTERNO NELLA DEFINIZIONE DEGLI ASSETTI DI GOVERNO. Pi? o meno quello che, ancora oggi, Mario Tiberi chiede qui a Orvieto. Veltroni cerc? di costruire una nuova fase politica in Italia. Ma ? stato fatto fuori dai giochi. Non solo per la sconfitta alle politiche 2008. Dove peraltro il PD prese un 33% che oggi ? un miraggio.Ma perch? cerc? di toccare gli interessi della vecchia classe dirigente (del PCI-PDS-DS  e della MARGHERITA ) arroccata nell' apparato del partito. Oggi , nel nostro territorio a portare avanti una battaglia per difendere i principi originari su cui doveva nascere il PD, c'? rimasto Mario Tiberi e pochi altri. Nessuno dei principi del 2007 ? stato rispettato. L' integrazione di riformismi diversi ? reso impossibile dal predominio della nomenclatura partitica degli ex-DS. La partecipazione allargata a soggetti nuovi non ? stata rispettata; anzi, anche qui a Orvieto, appena nel PD si avvicinano personaggi nuovi, dal mondo del volontariato, della cultura, dell'imprenditoria, vengono visti con diffidenza e sospetto e allontanati. Il partito ? controllato dafFunzionari- burocrati che difendono i loro interessi chiudendo le porte ad ogni possibilit? di rinnovamento. Mario Tiberi combatte quotidianamente contro questa partitocrazia, non solo degli ex-DS, ma anche della ex-MARGHERITA. Una vecchia classe dirigente  assatanata di incarichi di potere. Neanche lamMeritocrazia viene rispettata. Ad andare avanti nelle cariche politiche  sono sempre gli stessi funzionari. Non conta il merito che uno ha acquisito anche al di fuori del partito, nella societ? civile, nell'attivit? d'impresa, nella scuola e nell'universi?. Il pluralismo interno non c'e, perch? non c'? partecipazione allargata. Oggi i cittadini orvietani e gli iscritti al PD, che hanno a cuore le sorti della citt? e del partito, devono fare in modo che Mario Tiberi non sia lasciato solo nella sua importante battaglia di cambiamento.Per fortuna nel PD stesso ci sono altri che sostengono queste posizioni, penso a Mencarelli,( padre e figlio), ad Andrea Scopetti. A livello nazionale penso a Matteo Renzi, Debora Serracchiani, Ignazio Marino. Se non emerge gente nuova, il PD arriva al capolinea. 

Pubblicato il: 16/05/2010

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