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Un Pd cibernetico

Mario Tiberi

Le mie inclinazioni e predisposizioni naturali mi hanno sempre portato a prediligere gli studi umanistici, a scapito di quelli pi? prettamente scientifici. Verso codesta tendenza, una componente di primo piano ? stata rappresentata dal clima primaverile che, in giovent?, ho respirato a pieni polmoni nel cerchio della mia famiglia d?origine, in seno alla quale, le ?Humanae Litterae? e la Spiritualit? Cristiana sono stati i fondamenti incancellabili e inviolabili della mia formazione di uomo.

Ultimamente, un qualche approccio alle moderne tecnologie scientifiche ? divenuto quasi inevitabile e, senza avventurarmi in modo specifico nei campi della matematica o della fisica o dell?ingegneria, mi sono gradualmente avvicinato a discipline a me finora sconosciute ma, non per questo, meno affascinanti.

La cibernetica pu? rientrare a pieno titolo nelle direzione appena descritta essendo, secondo i pi? accreditati cultori, la scienza che studia i fenomeni di integrazione tra esseri umani e strumenti artificiali, sia di macro che di nanotecnologia.

Il termine ?cybernetics? fu coniato negli Stati Uniti, appena dopo la fine della seconda guerra mondiale, derivandolo dal greco ?Kibernetes? che letteralmente significa timoniere, nocchiere, pilota. Platone, nel ?De Republica?, estende il campo di applicazione del verbo governare e lo adotta anche per indicare la conduzione e la guida di navi o di carri, oltre che di popoli. Tra gli altri anche Senofonte, nella Anabasi, analizza e studia l?arte del governare in politica e attribuisce al Generale, comandante di eserciti, la definizione di ?gubernator?, progenitore dell?attuale governatore.

Creatura primogenita della cibernetica ? l?universalmente appellato ?Cyborg?, o organismo bionico, e che indica un essere di forma umanoide costituito da un insieme di organi artificiali e di organi biologici. Nasce dalla contrazione dell?inglese ?cybernetic organism?, per l?appunto organismo cibernetico.

Il termine ? diffuso nell?ambito della medicina e della bionica, pur avendo avuto maggior successo nell?immaginario fantascientifico. Il ?Cyborg? fu reso popolare, negli anni Sessanta, in riferimento all?idea di un essere umano potenziato per sopravvivere in ambienti extraterrestri inospitali. Oggi, il confine tra essere umano e cyborg ? sempre pi? sfumato; basti pensare ai progressi delle tecnologie applicate alle protesi e agli organi artificiali: una persona portatrice di un pace-maker potrebbe infatti gi? corrispondere alla definizione di cyborg.

Alla luce di quanto illustrato, ne ? discesa automaticamente una riflessione sull?attuale stato politico e organizzativo del Partito democratico.

Quando, ad esempio, si legge sulla stampa nazionale che il PD ? un partito nei fatti conservatore perch? non rinnova, non investe sul potenziale delle giovani generazioni e non vede ci? di cui ha realmente bisogno la societ? italiana, allora, mi chiedo, se per avventura non abbia necessit? di un occhio bionico.

Pochi giorni orsono Ignazio Marino ha dichiarato che, nella fase storica in essere, ?nel nostro partito non vi ? un sostanziale e praticato pluralismo democratico?: come a dire che il PD ha un cuore vecchio e malandato e, forse, sarebbe il caso di dotarlo di un moderno e funzionante pace-maker.

Sempre Marino aggiunge: ?Abbiamo da fare i conti con un partito bifronte; nella societ? si comporta come un bradipo che si muove cos? lentamente che gli cresce il muschio sul pelo; quando, invece, c?? da dividersi e spartirsi dei posti di potere, allora diventa un rapace predatore che cerca di occupare tutte le posizioni occupabili, seppur rimanendo statico e immobile. E? l?esatto contrario di quello che vogliamo: un partito realmente democratico dove i migliori possono sperare di arrivare alla cabina di comando o, altrimenti, quelli che sono veramente migliori se ne andranno perch? capiranno che non c?? alcuna possibilit? di esistenza politica per loro?.

Se cos? ?, e purtroppo cos? ?, al PD mancano robuste e muscolose gambe per far camminare le sue idee e, dunque, parrebbe necessario fornirlo di arti artificiali.

Non vi nascondo che mi sto spaventando: come l?uomo cibernetico assoluto altro non ? che un deforme androide, il partito immaginato nella mia visionaria fantasticheria si dipinge delle forme di un ?mostruoso partitoide? lontano mille miglia da quella forza politica naturale che, nei suoi connotati popolari e riformatori, vado da tempo inseguendo.

Ritorno, senza rimpianti, ad immergermi nel ?mare magnum? di un Umanesimo Integrale che, partorito dal fervido pensiero concettuale di J.Maritain, andrebbe riscoperto e rimeditato.

Pubblicato il: 15/05/2010

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