Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Un ipermercato e abitazioni nell?ex caserma Piave?

Paolo Borello

Entro breve tempo, si spera, dovrebbe essere pubblicato un nuovo bando per individuare altri progetti di ristrutturazione dell?ex caserma Piave. Si ? detto che il bando dovrebbe ?uscire? alla met? di giugno.

Non so se questi tempi saranno effettivamente rispettati.

Comunque mi sembra opportuno che si discuta, anche all?esterno del consiglio comunale e della giunta, di come debba essere strutturato il bando in questione.

A mio avviso, se si vuole che entro tempi ragionevoli, e non biblici, inizino i lavori di ristrutturazione dell?area, che vengano massimizzati da un lato gli effetti economici positivi per la citt? e dall?altro che l?area non venga svenduta ma anzi che il prezzo di vendita sia il pi? elevato possibile, evitando tra l?altro che l?ex caserma Piave possa divenire propriet? di gruppi imprenditoriali poco credibili che gestiscano, eventualmente, risorse finanziarie dalla dubbia origine, ? necessario, secondo il mio parere, che le caratteristiche del bando mutino radicalmente, rispetto a quelle che hanno contraddistinto il precedente.

La prima modifica l?ho gi? anticipata: non ci devono essere dubbi circa la necessit? che l?area sia venduta e non data in concessione anche se per un periodo molto lungo.

Occorre essere consapevoli che, soprattutto in una situazione di crisi economica come quella attuale, che molto probabilmente si protrarr? nel tempo, forse si attenuer?, ma ? molto difficile che venga sostituita da una fase di forte espansione, nel breve periodo, sar? molto difficile trovare gruppi imprenditoriali, seri, affidabili, non disponibili a proporre iniziative dalla natura fortemente speculativa,  e quindi non si pu? che decidere la vendita dell?area che, oggettivamente, rappresenta un incentivo per l?effettuazione di investimenti che da un lato consentano un buon rendimento economico per i gruppi interessati e dall?altro massimizzino gli effetti positivi per la citt?.

Pertanto, a mio avviso, non ? auspicabile che si sviluppi una disputa dal carattere prettamente ideologico sulla decisione di vendere o meno quell?area, al di l? dei programmi elettorali che rimangono sempre tali e non sono un vincolo insuperabile. Amministrare un ente pubblico ? tutt? altra cosa.

Io non vedo alternative alla vendita. Speriamo che non si origini una discussione, che sarebbe piuttosto ?stucchevole?, basata ad esempio sul principio che chi ? favorevole alla vendita ? di destra e chi non lo ?  di sinistra. Sarebbe sconfortante, ma possibile?

Seconda modifica: un cambiamento radicale delle possibili destinazioni d?uso.

Con il precedente bando (che riguardava peraltro anche l?area dell?ex ospedale e non so se il nuovo la comprender? anch?esso) si prevedeva come destinazioni d?uso:

 

ricettivo turistico                                                      non oltre il 40% della superficie totale

residenziale                                                              non oltre il 10% della superficie totale

commerciale                                                             non oltre il 20% della superficie totale

tempo libero                                                             non oltre il 35% della superficie totale

culturale                                                                    non oltre il 10% della superficie totale

artigianale                                                                 non oltre il 10% della superficie totale

direzionale                                                                non oltre il 20% della superficie totale

esigenze pubbliche                                                   non oltre il 10% della superficie totale

altro (formazione, ricerca, ecc?)                             non oltre il 30% della superficie totale

A me sembra pi? che opportuno, per i motivi gi? esposti per giustificare l?eventuale decisione di vendere l?area, innalzare considerevolmente le percentuali relative ai seguenti utilizzi: residenziale, commerciale, direzionale.

In aggiunta ai motivi gi? citati occorre considerare che sarebbe opportuno anche per altri motivi laddove ci sia la disponibilit? e la possibilit? di farlo (per quanto riguarda questo secondo aspetto  mi riferisco alle caratteristiche del piano commerciale regionale in fase di elaborazione che dovrebbe essere varato entro il 30 giugno prossimo) consentire che nell?area si realizzi un ipermercato o comunque un grande supermercato e un consistente numero di abitazioni, con le seguenti motivazioni specifiche:

Ipermercato

Sarebbe il modo pi? efficace affinch? il centro storico diventi di nuovo un?area fortemente attrattiva dal punto di vista commerciale, come era un tempo, affinch? il centro storico si rivitalizzi davvero e le piccole attivit? commerciali gi? presenti potrebbero in parte trasferirsi nell?area in questione e le altre comunque avvantaggiarsi perch? sarebbe possibile stimolare gli utenti della grande struttura commerciale a recarsi anche nei piccoli esercizi esistenti nelle altre parti del centro storico. Inoltre sarebbe disincentivata l?effettiva realizzazione del nuovo supermercato Coop nei pressi del casello autostradale che, anche quando sar? realizzato il primo stralcio della complanare, potrebbe causare ugualmente problemi di traffico non indifferenti.

Ancora. La realizzazione di una grande struttura commerciale consentirebbe un abbassamento dei prezzi praticati dai supermercati, attualmente pi? elevati rispetto ad altre zone, come quelle vicine a Terni ad esempio, poich? ad Orvieto ? presente un ?mercato dei supermercati? oligopolistico e conseguentemente sarebbero avvantaggiati i consumatori.

Poi gli effetti occupazionali sarebbero positivi (diversi nuovi posti di lavoro sarebbero possibili).

Occorre tenere conto che la presenza anche di un gran numero di autoveicoli non dovrebbe creare grandi problemi perch? l?accesso all?area sarebbe piuttosto agevole ed inoltre nelle vicinanze dovrebbe essere operativo il parcheggio seminterrato di via Roma e potrebbero essere previsti all?interno dell?area parcheggi in superficie e/o seminterrati.

Abitazioni

Un numero consistente di abitazioni nell?area dell?ex caserma Piave, a prezzi di vendita o di affitto pi? accessibili di quelli attualmente molto elevati praticati nel centro storico (peraltro in Umbria sembra che solo ad Orvieto e a Perugia i prezzi delle abitazioni siano rimasti stabili e non siano diminuiti negli ultimi anni) potrebbe consentire un abbassamento dei prezzi generalizzato, anche nelle principali aree periferiche, aumentando il numero dei residenti nel centro storico, molto probabilmente di giovane et?.

Come conseguenza ulteriore potrebbe determinarsi la non realizzazione, nei fatti, della nuova lottizzazione, poco giustificabile, almeno se non si considerano solo gli interessi delle imprese edili e dei proprietari dei terreni interessati, recentemente approvata in localit? S. Giorgio.

In qualche modo con tali modifiche radicali relative alle destinazioni d?uso si realizzerebbe non certo una citt? nuova ma quanto meno un quartiere nuovo nella citt? antica. Si ricordi che quando si decise dove dovesse sorgere, nei decenni passati, la ?citt? nuova? si scelse, molto probabilmente sbagliando, Ciconia, senza considerare i notevoli problemi infrastrutturali che tale scelta determin? (anche in quel caso si perseguirono gli interessi di singoli privati o l?interesse collettivo?). Con il quartiere nuovo nella citt? antica non si determinerebbero quei problemi e verrebbe rivitalizzato realmente e non a chiacchiere il centro storico.

In qualche modo con questa mia proposta si seguirebbe l?impostazione alla base del progetto di ristrutturazione dell?area dell?ex ospedale di Monteluce a Perugia che ha un?estensione di circa 60.000 mq. mentre l?area dell?ex caserma Piave ? pari a circa 40.000 mq.

Peraltro a Monteluce ? e sar? possibile demolire quasi tutto il complesso preesistente, perch? fin dall?inizio della discussione sulla ristrutturazione dell?area fu coinvolta la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali che non ha imposto nessun vincolo che impedisse la demolizione. Mi risulta che lo stesso non si ? fatto per l?area dell?ex caserma Piave per la quale i potenziali gruppi imprenditoriali presenteranno le loro offerte non sapendo con certezza quali vincoli dovranno rispettare (? del tutto evidente che i costi di ristrutturazione non sono gli stessi nel caso in cui si potesse demolire il complesso gi? esistente o nel caso in cui ci? non si potesse fare).

Un?ultima notazione: per quanto concerne il nuovo albergo, la cui necessit? mi sembra indiscutibile, prevederne la collocazione all?interno dell?ex ospedale, complesso del quale non sarebbe forse possibile n? tanto meno opportuna la demolizione, potrebbe essere problematico nel senso che non ? affatto certo che vi siano gruppi disponibili ad intervenire perch? i costi di ristrutturazione potrebbero essere ritenuti elevati. Ricordo che negli anni passati la destinazione iniziale del complesso del San Francesco, nei pressi del Duomo, era finalizzata proprio alla realizzazione di un albergo: rappresentanti di decine di gruppi potenzialmente interessati all?investimento visitarono quel complesso e nessun gruppo alla fine fu interessato a realizzare effettivamente l?investimento, dati gli elevati costi di ristrutturazione da sostenere.

Concludo rilevando che comunque, qualunque sia la destinazione d?uso dell?area in questione prevista nel nuovo bando, la preoccupazione principale, oltre a quella di non svendere l?area e a quella di massimizzare gli effetti economici ed occupazionali positivi, dovrebbe essere rappresentata dalla necessit? di non lasciare pressocch? inutilizzata l?area dell?ex caserma per molti anni, possibilit? che non va affatto esclusa.

Ci vuole buon senso e raziocinio, senza assumere posizioni prettamente di natura ideologica.

Paolo Borrello

P.S.: il sottoscritto non rappresenta nessun gruppo imprenditoriale interessato all?area in questione (altri forse s? io no) ed ? proprietario di una modesta abitazione nel centro storico il cui valore potrebbe ridursi se la proposta avanzata si attuasse realmente, ed inoltre la proposta ? s? in parte provocatoria, ma solo in piccola parte.

Pubblicato il: 11/05/2010

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