Anche la nuova Giunta regionale non promette nulla di buono per Orvieto e l?Orvietano

E? notizia di oggi sulle cronache regionali dei quotidiani locali pi? letti che la giunta della neoeletta presidente dell?Umbria Katiusha Marini ha concesso un solo assessore al Ternano e zero all?Orvietano, causando diversi mal di pancia all?interno del Pd provinciale e soprattutto nell?area comunista della coalizione di sinistra.

Non sono io che sostengo strumentalmente questa posizione per far propaganda ma, a quanto pare, sono gli stessi eletti di centrosinistra del ternano fra cui anche l?orvietano Galanello.

Potrei anche far notare a tutti quelli che hanno a cuore i destini by-partizan della citt? che contrariamente a Katiusha Marini, Fiammetta Modena, candidata presidente del centro-destra PDL, era invece venuta ad Orvieto per impegnarsi davanti a tutti (giornalisti compresi) sul fatto che avrebbe assicurato non solo un assessore orvietano se fosse stata eletta, ma avrebbe anche inserito nell?organigramma regionale diversi orvietani fra i direttori regionali delle varie aree proprio al fine di far contare di pi? il nostro territorio, in modo stabile e duraturo.

Mi complimento quindi sportivamente con il neo-consigliere Galanello per la sua elezione, augurandogli buon lavoro, ma non posso fare a meno di notare che dopo aver strombazzato ai quattro venti che ?un orvietano ? tornato in Consiglio regionale? verrebbe ora da chiedersi, ?s?, ma per far che ?? visto l?andazzo regional-dittatoriale che si ? appalesato nella neo-giunta Marini.

Sono, infatti, assai pi? scettico sul fatto che il consigliere del PD orvietano possa in qualche maniera incidere sugli equilibri endoregionali per restituire ad Orvieto l?importanza e l?attenzione che merita, cos? come si tenterebbe di far credere al popolo orvietano, visto che non l?ho affatto sentito parlare fino ad oggi, per esempio, della revisione della riforma endoregionale voluta ed approvata dalla Lorenzetti e dalla sinistra compatta, con cui si cancella Orvieto e l?Orvietano dalle mappe del potere regionale, privilegiando Citt? di Castello e Foligno, con la creazione di quattro ATI (ambiti territoriali, una specie di sottoprovincia dotata per? di diverse importanti competenze, fra cui quella turistica e dei rifiuti) che, guarda caso, ricalcano perfettamente le quattro federazioni regionali del PD che si trovano a Perugia, Citt? di Castello, Foligno e Terni.

Si vede che il Pd di Orvieto non ? riuscito a farsi valere, forse perch? c?? un livello alquanto scadente della sua classe dirigente ?

Pertanto, finch? non si torner? su questa disgraziatissima riforma endoregionale, non dico per indicare nell?Orvietano un ATI o Ato autonomo (sarebbe tanto bello quanto giusto?), ma anche soltanto per rivedere la posizione di Citt? di Castello e di Foligno (sopprimendone gli ATI e riportando le provincie al ruolo che spetta), quello che sostiene Galanello ed il Pd orvietano sono soltanto belle parole, petizioni di principio, oppure per dirla pi? semplice, mi sembra che si tratti di sole chiacchiere.

L?unica buona notizia ? che mentre prima della Giunta Marini a ?lamentarsi? del ?peruginismo? e del ?folignismo? regionale eravamo solo noi orvietani (e non tutti), oggi di questo serio problema regionale sembra si siano accorti anche a Terni in ambienti pi? o meno importanti della sinistra.

Chiss? che la disgrazia capitata ad alcuni poltronari incalliti ternani non possa cementare una qualche alleanza fra i disgraziati della regione?.

Tutto sta a vedere se il ?centralismo democratico? continuer? ancora a prevalere come cupa cappa di potere su un numero sempre maggiore di cittadini pseudo umbri o umbri di serie B, oppure si comincer? ad intravvedere una vera e propria lotta di liberazione da queste lobby che se ne fregano di noi tutti, in questa pseudo regione, come ebbe a definirla la Fondazione Agnelli, che ne studi? approfonditamente i limiti economici, amministrativi, storici e culturali.