Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

LE DUE POLITICHE DEL PD DI ORVIETO

Mario Tiberi

Negli ordinamenti di diritto internazionale ogni nazione, costituzionalmente organizzata in forma statuale, partecipa alle vicende mondiali avvalendosi del magistero di guida e di indirizzo patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri. Attraverso di esso interviene nelle determinazioni deliberative degli organismi sovranazionali, incide nelle scelte di quelli comunitari, pattuisce e contratta i propri interessi allorquando se ne presenti la necessit?.

Vi sono poi le questioni interne ai singoli Stati per le quali, il compito di dirimerle, ? affidato e demandato al Ministero degli Affari Interni che ? istituzionalmente  deputato a mantenere l?ordine pubblico, intervenire nel placare movimenti sediziosi o secessionisti, indirizzare la convivenza civile verso configurazioni conformi alle leggi e agli usi e costumi vigenti nelle singole realt? statuali.

Con le dovute proporzioni, anche nella vita di un partito politico possono essere ravvisati due ordini di operativit?; una proiettata alla sua rappresentanza esterna e l?altra pi? squisitamente diretta alla strutturazione e organizzazione interna.

Per il Partito Democratico di Orvieto sono di pressante attualit? sia la prima che la seconda, dovendosi fare carico di una stagione decisionale segnata da risolutive opzioni sui versanti e degli organi di governo cittadino e di quelli di autogoverno interno per le scadenze congressuali del prossimo mese di Maggio.

Per il governo della Citt?, anche se pare allontanarsi sempre di pi? l?auspicata prospettiva di una collaborazione di salute pubblica, come per i congressi territoriali sar? retta e imprescindibile norma quella di attenersi a regole di limpidezza e di rigore morale.

Ho partecipato e sono intervenuto alla conferenza-dibattito su ?Etica e Politica? tenutasi venerd? ultimo scorso al Palazzo dei Sette. Non si era in molti e profitto, quindi, per tracciarne una sintesi a tutto vantaggio dei gentili lettori telematici.

Rileggendo una parte dei dialoghi Platonici, mi sono formato una migliore idea della figura del ?Polit?s?, cio? del cittadino impegnato nel pubblico, e sono arrivato alla conclusione che, tra l?utopia della societ? ideale e la corruzione e le ingiustizie della societ? reale, una terza via dovr? pur esserci per non abbandonare definitivamente la fede nella ?spes contra spem?.

Nel Contratto Sociale, Rousseau scrive: ?Coloro che vorranno trattare separatamente la politica e la morale non capiranno mai niente di nessuna delle due?. Quante vittime, proprio in ragione dell?accennata dicotomia, sia in termini di risorse umane che ideali sono state sacrificate, e forse sono in procinto di esserlo, sull?altare dell?opportunismo della separata ?real politik?!.

Prosegue Rousseau: ?L?Uomo ? nato libero, ma, ovunque, si trova in catene?. Commenta Roberto Gatti, Ordinario di Filosofia politica all?Universit? di Perugia: ?A partire da questa severa e realistica constatazione, nel Contratto Sociale (1762) l?Autore raccoglie una delle sfide decisive della modernit?: la ricerca di un ordine politico fondato non sulla forza, ma sul diritto. La versione del Patto sociale proposta da Rousseau crea una comunit? in cui il diritto di cittadinanza si esprime nella facolt? di partecipare alla deliberazione pubblica sulle leggi, che incarnano la volont? generale. In questa prospettiva lo Stato civile diventa la premessa e la promessa per realizzare la Libert? Morale?.

Nel Codice Etico del PD ? riportato con evidenza massima: ??credo in una politica aperta all?ascolto della societ? e dei suoi bisogni, rifiuto una gestione del potere oligarchica e clientelare, ispiro il mio stile politico all?onest? e alla sobriet???. Quanto scritto impegna totalmente ogni tesserato al rispetto rigoroso di esso e la sua pi? censurabile contravvenzione risiede nella incoerenza inconseguenziale tra il ?dire e il fare?, tra le ?parole e i fatti?. E? l?ebbrezza del potere dei ?Villan Consoli Marcelli? a produrre guai e dissesti (Alighieri).

Arrivati a tal punto, quale allora sar? la norma retta e imprescindibile di rigore morale? Che tutti quelli che, di appartenenza al PD, abbiano partecipato o siano stati, direttamente o indirettamente, coinvolti nella gestione amministrativa del bilancio comunale del 2009 vengano posti dal partito in uno ?status di temporanea indisponibilit?? a svolgere incarichi interni ed esterni fintantoch? gli organi giurisdizionali, ordinari e contabili, non si saranno definitivamente pronunciati sull? intera vicenda.

Lo si deve al popolo; lo richiede la ?volont? generale? su cui si fonda lo ?Stato di Diritto?.

Pubblicato il: 11/04/2010

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