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Il vento di Manchester

Aramo Ermini

Due domeniche fa sul Corriere della Sera, in pagina nazionale, ? stato pubblicato una articolo che invitava a visitare alcuna belle citt? italiane, tra queste Orvieto, citando come luogo della cittadina da non perdere, oltre ad altri esercizi commerciali, il Caff? Montanucci: uno del migliori caff? d?Italia, aggiungeva l?articolo.

Ci? oltre a farmi piacere, perch? il Caff? citato mantiene alto il nome della citt?, creando ricchezza per il proprietario ma creando ricchezza anche per la collettivit? : il caff? infatti d? lavoro a diverse persone, ha corroborato un?idea che da tempo mi frulla in testa.

Si parla, forse fin troppo,  di rilancio della citt?, di progetti per Orvieto ecc?, aspettandosi dalla politica o da questi progetti la rinascita del nostro paese.

Prendiamo, ad esempio la vicenda del Palazzo del Popolo restaurato a Palazzo dei Congressi, non so di preciso quanti convegni ospiti all?anno ma ? evidente che il centro Congressi non ? mai decollato.

In questo caso, come in altri, si ? fatto il contenitore, il palazzo dei Congressi, prima di avere a disposizione il contenuto cio? i convegni con cui riempirlo.

Si ? impegnato denaro pubblico, le nostre tasse, per una spesa, il Palazzo dei Congressi, tutto sommato improduttiva: un?opera di facciata.

Cos?  lo sviluppo della citt? non pu? venire primariamente da chiss? quali ? Progetti ?, che rischiano di divenire operazioni di facciata, polveroni sollevati per offuscare la vista e per riempire un vuoto. Ho presente la vicenda del  Mezzogiorno d?Italia: non sono servite n? la Cassa del Mezzogiorno, n? ripetuti interventi straordinari governativi per risollevarlo ne chiss? quale Progetto per lo Sviluppo.  La questione Meridionale ? l?  ancora irrisolta da quando fu realizzata l?Unit? d?Italia.

Certamente tutto aiuta a far divenire fiorente un luogo, ma a mio avviso, lo sviluppo economico reale e il suo soggetto, cio? la societ? civile, stanno alla politica ed ai progetti di sviluppo come la struttura sta alla sovrastruttura.

Forse si chiede troppo alla politica e le si chiedono cose improprie, come  se essa con un colpo magico, un progetto, potesse capovolgere la condizione di ? citt? museo ? in cui ritrova Orvieto.

Non dalla politica ma dalla SOCIETA? CIVILE, cio? dagli Orvietani,  pu? venire l?impulso decisivo alla rinascita della citt?.

Per questo sarebbe necessario che dieci- venti-cinquanta iniziative imprenditoriali, come quelle citate dall?articolo del Corriere della Sera, sorgessero ad Orvieto e sul suo territorio, ad opera di Orvietani capaci di creare ricchezza per s? e dare lavoro agli altri.

E? fin troppo facile scaricare su terzi l?arretratezza della citt?: dare la colpa a chi prima o dopo ha amministrato la citt?.

Certo la classe politica ha le sue responsabilit?, ma le ha perch? gli Orvietani glielo hanno permesso.

Il vero sviluppo, quello che segna la storia  di un paese non pu? essere opera di qualcuno con la bacchetta magica ma ? frutto del ? lavoro ?  dei cittadini tutti, per cui tutti si ? giocatori della squadra. Per questo motivo plaudo al  Caff? Montanucci e alle altre iniziative economiche che lavorando sodo e magari apparendo poco, costituiscono l?ossatura economica della citt?.

Il fiorire sulla Rupe e sul territorio di numerosi Bed e Breakfast negli ultimi anni, in uno di questi sono personalmente coinvolto, costituisce un altro  esempio di come persone comuni possono, nel loro piccolo, fare impresa: ? una direzione da seguire, a mio avviso.

Ad Orvieto c? ? un alto numero di avvocati, si legge circa cento. Senza offesa per nessuno servirebbero meno avvocati e pi? imprenditori, o perlomeno pi? avvocati imprenditori.

Sarebbe interessante se tra i giovani e anche tra i meno giovani il campo in cui dimostrare il proprio valore e competere per eccellere fosse quello del fare impresa per render fiorente la citt? e che tale filosofia sostituisse la  ricerca del ? posto fisso sicuro ? e il ? divenire professionista? che tanta sicurezza ci d? e che tutto sommato ? un?ideale da ? riposo ?.

Orvieto  ? una citt? che risparmia, lo testimonia il fiorire di filiali bancarie, per cui i capitali credo ci siano: ? forse questione che gli Orvietani trovino la giusta motivazione.

Manchester, citt? Inglese, ebbe un ruolo importante nella rivoluzione industriale. Grazie a nuclei di audaci cittadini che fecero impresa diede un impulso notevolissimo allo sviluppo della nazione tutta.

Con lo sviluppo economico venne lo sviluppo demografico, poi il riconoscimenti politico dell?importanza raggiunta.

Pubblicato il: 08/04/2010

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