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Astensionismo a sinistra e il caso Allerona

Massimo Luciani

La vittoria di Galanello rid? voce all'orvietano, senza dubbio, non ci sono altre parole da dire di quante se ne siano gi? dette. Quel che non si sente dire per?, non una parola, ? la sconfitta che subisce la sinistra umbra nel suo complesso. A volgere lo sguardo verso quella non piccola fetta di elettori che ha scelto l'astensione al voto, ? d'obbligo, soprattutto per chi fa politica, evidenziare come questo elettorato monco e mancante, rappresenti oggi una costola della sinistra umbra, che consta non meno del 10% dei consensi, se cos? di pu? dire.

Dal rapporto tra i votanti delle varie liste, si pu? osservare infatti che quelli della destra sono gli stessi di sempre, o almeno degli ultimi cinque anni: il PdL infatti dei 135 mila voti che aveva alle regionali del 2005 ne perde solo mille a scapito della Lega che ne prende invece 17 mila.

Le forze di sinistra nel loro complesso perdono invece circa 60 mila voti, equivalenti a quelli relativi all'astensione globale di tutta la Regione. In poche parole: l'astensione ? stata tutta a sinistra.

Chiss? se, dopo tanti brindisi, certamente meritati, si potr? ragionare sul perch? e su cosa si basa tale astensione? Domanda questa a cui certi politici nostrani e i partiti dovrebbero dare risposta, ma chiss? quanto tempo dovr? passare, forse per le prossime elezioni qualcosa o qualcuno si far? avanti.

Intanto gli astenuti aumentano di numero e nessuno sa chi siano. Qualcuno dice che sono i soliti comunisti, idealisti, radicali e sognatori, magari anarchici, qualcuno sostiene che siano semplici menefreghisti e qualunquisti, i pi? rinunciano a dargli un' identit?. La verit? ? che sono persone che si sono rotte l'anima di vedere e di sentire che il solito inqualificabile politico si presenta alle elezioni, che le nuove leve siano la continuazione del vecchio modo di far politica e che siano espressione diretta della vecchia casta al potere; ? chi si ? rotto di ingoiare ogni volta il rospo, di sorbirsi la solita minestra riscaldata, di fare il piacere e il comodo a chi poi penser? esclusivamente a se stesso e alla sua baldante schiera. Mi astengo e poco male se le cose andranno peggio, dice, tanto non c'? pi? niente da fare e questo l'epilogo.

Non ? che l'astensione a sinistra riguardi solo l'Umbria, prove ce ne sono in tutta Italia, ci? che ? accaduto a Roma, ? la prova pi? tangibile. Perse diverse Regioni e Province con dinamiche simili l'effetto finale ? sempre lo stesso. Guardando la carta d'Italia del dopo elezioni appare evidente, come altre volte ? successo, il fenomeno di arroccamento della sinistra nel Centro Italia, fatta eccezione per il Sud orientale (Basilicata e Puglia), dove Nichi Vendola sta cambiando non solo il modo di fare politica, ma soprattutto il modo di pensare, quello che lui spesso chiama ?narrazione? e che molti dei nostri improbabili compagni non riescono nemmeno ad immaginare. Forse una bella vacanza da quelle parti, sulle note del ?..vieni a ballare in Puglia..? di Caparezza, non gli farebbe male. Anzi, gi? che ci sono possono pure rimanerci, per scoprire di essere piccoli piccoli al punto da scomparire.

Il Centro Italia, dunque, come ultimo baluardo nella difesa contro la deriva berlusconiana, ma anche pi? debole e lacerato non solo pi? al suo interno, ma anche intorno. Il paradosso ? che di fronte all'estremo acuirsi dell'attacco alle basi della democrazia, allo stato sociale, all'ambiente, da parte di Berlusconi e di questa destra, questa sinistra non riesce a dare risposte, nemmeno dove pi? forte ? la sua storia, pi? profonde le sue radici. Ma forse questa contraddizione cade, a ben vedere, se i ruoli si invertono, se si scopre che chi attenta alla democrazia, allo stato sociale e all'ambiente non ? solo Berlusconi, ma anche qualche nostro caro Compagno.

Un ultima cosa a proposito di compagni, per quello che mi sembra un caso esemplare sullo stato pietoso in cui versa certa sinistra. Ad Allerona, luogo da cui scrivo, la forza politica che perde pi? voti ? Sinistra Ecologia e Libert?, nonostante la candidatura di Peppe Ricci, che mi pare essere dirigente regionale di quel partito o gi? di l?. Ma si sa, Ricci non ? Vendola.

Quel che ? pi? interessante ? che il centinaio di voti raccolti da questo partito, sono quasi la met? di quelli raccolti alle europee solo un anno fa. Questi voti assommati a quelli del Pdl rappresentano neanche il 30% dei votanti e dato che i due partiti sono alleati per il governo di questo piccolo Comune, risulta molto chiaramente che la minoranza dell'elettorato ha la maggioranza in Consiglio Comunale, con buona pace per la democrazia. Non c'? altro da dire.

Pubblicato il: 03/04/2010

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