ODE A DANTE (FREDDI)
Anonimo orvietano (marcomarino)
ODE A DANTE (FREDDI)
Quando tutti tremavano
Per il civil futuro
Egli rimase immobile
Del suo pensier sicuro
Votato a un solo santo
Quel Pietro dei Parenzi
Sempre gett? in un canto
Gli inutili silenzi
Ei fe' parlar dal webbo
L'inclito e il villano
Pi? altro dir non debbo
Del suo profilo umano
Tent? con il suo mezzo
Di dar parola al mondo
Esager? soltanto
Con Piero e con Raimondo
Ma quando del bilancio
Dette pubbl?ca voce
Quasi immediatamente
Fu messo sulla croce
Per? eroe indomito
Non fece marcia indietro
Fece cambiar parere
Persino al suo San Pietro
Quando nell'aria fredda
Come di frusta schiocco
Cal? sulle sue spalle
L'appellativo sciocco
Bruci? sulla sua pelle
La sferza del potente
Bruciarono nell'intimo
Le sue speranze spente
Ma non si spense mai
L'animo suo sincero
E s'impegn? per sempre
A rivelare il vero
A lui giunse il soccorso
Del popolo tradito
Quello che coi segreti
Fu oppresso ed avvilito
Ma non da lui fulgido
Onesto grande Dante
Che a noi miseri sudditi
Fu astro illuminante
Suoni per lui la tromba
Squillino le campane
Scriva Stefania Tomba
Delle sue gesta umane
S? che nessun oblii
La prova di coraggio
Che con intenti pii
Ci dette il grande saggio
Pubblicato il: 11/03/2010