Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Turismo ad Orvieto. Tante argomentazioni ma poca innovazione e poche proposte concrete

Luciana Olimpieri

Dopo aver ascoltato e letto in questi mesi, numerosi interventi sul turismo ad Orvieto, non ho ancora sentito alcuna argomentazione che proponesse qualcosa di veramente nuovo. Probabilmente perch?, prima di proporre modelli innovativi per fare turismo ad Orvieto, forse ? necessario che la citt? si metta ?in pari? con il resto del mondo che fa turismo e si riorganizzi turisticamente parlando.

Questa infatti ? stata la mia chiave di lettura dell?intervento dello stesso Rav?, al recente forum sul turismo. Il professore infatti, nel suo intervento, si ? quasi interamente incentrato sul ?Prodotto?, evidenziando peraltro alcuni gravi deficit dell?offerta turistica orvietana come la questione degli orari dei negozi. Costruiti sulle necessit? dei commercianti piuttosto che su quelle dei turisti.

Infatti da che mondo ? mondo, nel turismo vige il binomio ?pausa pranzo-shopping?. Il turista che si ferma a mangiare vuole e deve poter fare shopping. Per giunta si noti che questo ? anche criterio di selezione di una destinazione, in fase di progettazione di un tour. Perch? un?agenzia o TO, nel momento di costruire un pacchetto, decide la sosta pranzo-tempo libero del gruppo, laddove ci siano i migliori criteri di gradimento del cliente e una migliore offerta di servizi. Pertanto, visto che fermarsi in una citt? che all?ora di pranzo ? deserta non ? appetibile per nessuno, la sosta ad Orvieto viene esclusa. Questo di fatto accade nel caso di molti tour dell?Umbria. Esperienza vissuta.

Ma mettere al centro dell?attenzione il turista e le sue necessit?, non ? una novit?, ? l?ABC del turismo.

Anche il caso di ?offerta costellazione? non ? affatto una novit? nel modo odierno di fare turismo.

Infatti sono almeno dieci anni che i pacchetti o la promozione turistica si fanno segmentando l?offerta per poi condirla di tutti i contenuti appetibili per il cliente. Cos? un prodotto arte, contiene elementi di enogastronomia, suggerimenti per attivit? da fare nel tempo libero etc. Viceversa, un pacchetto sport o enogastronomia contiene elementi di visite culturali e quant?altro.

Inoltre da almeno 5 anni, lo ?shopping tour? ? diventato quasi un segmento turistico a se stante. Moltissimi operatori del turismo, nel loro prodotto, inseriscono addirittura la figura del personal-shopper. Un professionista esperto e ben inserito nel mondo delle firme italiane (moda, design etc) che accompagna gruppi vip a fare shopping.

Io credo che in sostanza, una buona policy per i turismo debba intervenire su tre livelli:

1. Il miglioramento dei servizi al turista.

2. La riorganizzazione del prodotto/offerta turistica locale.

3. La delineazione di una efficace strategia di marketing.

1. Il Miglioramento dei SERVIZI? al turista.

Tra gli interventi di primaria importanza da realizzare doverosamente e pi? in fretta possibile, c?? quello di migliorare e potenziare i servizi al turista. Magari anche investendo in stage di formazione per il personale e gli operatori che si interfacciano direttamente con i clienti.

2. Organizzazione del PRODOTTO.

In secondo luogo va organizzato il prodotto. Secondo il criterio dell?offerta costellazione dunque. Segmentazione e compenetrazione.

3. Delineazione di un Piano di MARKETING efficace.

Per quanto riguarda il marketing turistico, per rispondere anche ad una diatriba che va avanti da mesi, io dico che la promozione non va incentrata solo sugli eventi. Questi, come nel caso del prodotto, costituiscono solo uno degli aspetti su cui investire. Ma ce ne se sono molti altri. Tradizionali e innovativi. Che sono anche pi? efficaci. Peccato che solo pochi operatori turistici orvietani abbiano partecipato al Summit del marketing e della comunicazione turistica, tenutosi recentemente in BIT, incentrato sulle nuove formule per attirare i turisti. Tutti gli interventi che si sono succeduti in quella sede, hanno avuto un comune denominatore:  partendo dal presupposto che, oggigiorno, di prodotti buoni ce ne sono a centinaia nell?oceano dell?offerta turistica regionale, nazionale e internazionale, quello che fa la differenza ? la Visibilit?. Per far spiccare la nostra offerta, sia pure ottima, tra le tante, bisogna investire nella promozione, nel modo in cui il prodotto viene veicolato all?utente finale, il turista. E? il marketing che nel turismo del 2010, rappresenta l?elemento imprescindibile di distinzione, quello che fa la differenza in termini di numeri, di capacit? di sviluppare l?incoming, di portare turisti verso una data area.

ESEMPI DI SUCCESSO

Ma per passare dalla teoria alla pratica, perch? non prendere spunto dal know-how di altre destinazioni che hanno avuto successo? Se esaminiamo il marketing dell?Emilia Romagna, p.e. vedremo che nel 2009 questa regione ha potenziato il proprio incoming del +7% (in un momento storico in cui l?Italia perdeva complessivamente il 7.8% questa percentuale va letta come un + 14,8%).

Questo marketing vincente ? stato basato in primis sulla segmentazione dell?offerta turistica emiliana (con elementi di compenetrazione tra i segmenti, come nell?offerta costellazione); poi sull?utilizzo di un mix di tecniche di promozione diverse che vanno da quelle tradizionali (70 articoli usciti durante l?anno su giornali nazionali che parlavano dell?Emilia-Romagna) a quelle innovative (tanti siti web per ciascun segmento turistico, utilizzo di blog e social networks); infine un piano marketing che per l?anno 2010 prevede di realizzare la stessa promozione fatta nel 2009 esportata in 4 paesi stranieri (Inghilterra, Germania, Olanda, Francia).

Vale a dire: uso di carta stampata nazionale in quei paesi; siti internet in lingua straniera con domini registrati in quei paesi; idem per i blog ed i social networks.

Semplicemente brillante!

In questo esempio di marketing di successo, dove sono gli ?eventi? che tanto fanno discutere gli orvietani??? Tranne qualche importante avvenimento come il Motor Show, quasi non se ne parla. Questo perch? nel quadro del turismo di oggi, ? obsoleto pensare all?evento come principale mezzo per sviluppare flussi turistici permanenti. L?evento ? solo uno dei tanti modi per offrire visibilit?. Ma va inserito in un ben preciso, articolato piano di marketing.

L?ultimo argomento di cui mi preme trattare, ? la necessit? che ci sia coesione con il territorio. Perch? l?eccellenza c?? anche al di fuori dei confini del comune di Orvieto. Che fin ora ha brillato di luce propria. Ma se oggi ci troviamo a fare tante belle discussioni sulla mancanza di flussi turistici sostanziali, forse ? perch? il modello utilizzato fin ora non si ? dimostrato valido. Pertanto esorto tutti i protagonisti del turismo, amministratori e operatori, affinch? uniscano le forze, sia per costruire insieme il nuovo prodotto ?territorio dell?Orvietano? del 2010, che per commercializzarlo. Avvalendosi anche delle risorse offerte dal PSR e dalla TAC2 di prossima uscita, che vanno messe a sistema.

In ultima analisi non si deve relegare alla sola amministrazione pubblica il compito di fare promozione. Il comune non si pu? sostituire alle azioni di promozione dei privati, ma pu? e deve supportarle. Di seguito l?esempio di alcune realt? dei territori vicini al nostro:

- Nel Comune di Manciano gli operatori del turismo hanno dato vita al consorzio di promozione   L?Altra Maremma.

- La Val d?Orcia ha Verdidea, organizzazione privata.

- L?Umbria ha il recentemente costituito Consorzio Umbria Benessere, di settore e a partecipazione di soggetti privati.

- Il comune di Montefiascone si sta attivando per realizzare un?associazione pubblico-privata per la promozione.

 

Pubblicato il: 10/03/2010

Torna ai corsivi...