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NOTIZIE CORSIVI

RIFLESSIONI SUL FORUM SUL TURISMO

Leonardo Riscaldati

Da un'analisi a consuntivo ? apparso chiaro a tutti che il forum sul turismo del 1 marzo sia stato incentrato intorno all'intervento di Vittorio Rav?. Intendiamoci, la mia non ? una critica, ma una semplice constatazione.

Lo si ? capito dalla fretta messa ai relatori meno "importanti" sui loro interventi, anche se erano senz'altro i pi? utili e interessanti, come quello delle due signore dello IAT (interessante anche quello di Confindustria), rispetto ad altri interventi pi? istituzionali, che sebbene di interesse ne suscitassero assai poco, e avessero, da programma, a disposizione praticamente la met? del tempo rispetto agli altri interventi, hanno goduto di un'applicazione assai "elastica" di tali vincoli.

Lo si ? capito perch? dopo che Rav? aveva finito il suo intervento sembrava che il forum in realt? fosse finito. Si potevano anche sospendere gli interventi successivi e se non ? successo subito ne va dato merito a Marco Sciarra. Non si cambiano le regole del gioco a partita in corso. Sarebbe stato forse invece meglio impostare la cosa in modo diverso. Ad esempio organizzare un forum, basato su quasi trenta interventi (s?, quasi trenta), spalmandolo su due giornate, magari una di carattere pi? politico e una in cui fossero gli operatori ed i privati pi? in generale i veri protagonisti. E forse invece di farlo partire alle 15:30 di un luned? pomeriggio, di organizzarlo un sabato ed una domenica. Cos? forse ci sarebbe stato anche un pubblico un po' pi? numeroso.

Lo si ? capito perch? ora la seconda tornata ruoter? proprio alle proposte dello stesso Rav?.

Ma vediamo di entrare nel merito della questione. Voglio provare a fare un'analisi di quanto ? emerso, riferendomi all'intervento cardine del forum, quello, appunto di Rav?. La qualit? ed il livello del personaggio, e anche quella complessiva del suo intervento sono fuori discussione. Come anche la capacit? del professionista di presentare le sue idee. Suggestiva, provocatoria e coinvolgente. Io per?, come diceva un giocatore nelle "interviste Possibili" " di "Mai Dire Gol" di qualche anno fa, "sono pienamente d'accordo a met? col mister".

Sono d'accordo sul concetto di offerta costellazione, perch? offre molti motivi per venire ad Orvieto, ? attuale e suggestiva, si vende bene e pu? avere il riscontro di un mercato ampio.

Sono assolutamente d'accordo sulla necessit? di adattare l'offerta al cliente (orari dei negozi, professionalit?, conoscenza delle lingue ecc.). Si chiama mettere il cliente al centro dell'attenzione; si chiama marketing. E su questo gli operatori orvietani bisognerebbe che di passi in avanti ne facessero parecchi. Altrimenti vietato lamentarsi.

Non condivido invece il voler inquadrare Orvieto meramente come la citt? del weekend per Roma. Cio?, non SOLO come la citt? del weekend. Credo sia riduttivo, e scusatemi anche un po' mortificante, ridurre tutto quel pop? di roba che abbiamo da mettere in vetrina a ci?. Non fa una piega che il turismo, soprattutto quello nostrano, stia sempre pi? concentrandosi in archi temporali brevi come i weekend. Perfetto. Ma voler puntare tutto su una cosa sola mi sa un attimino rischioso. E' un po' come voler investire tutti i propri risparmi in un unico tipo di azione. E allora io penso che l'idea di Rav? possa essere una delle VARIE idee vincenti su cui puntare. L'offerta costellazione andrebbe promossa su un mercato un po' pi? ampio. Cos? la cosa mi convincerebbe molto di pi?.

Non condivido neanche il discorso sugli eventi. E' vero che possono, riprendendo le parole di Rav?, drogare il mercato come fanno le promozioni con vendite, ma ritengo sia altrettanto vero, per rimanere in tema, che gli eventi offrono l'opportunit? di assaggiare il prodotto ai clienti e quindi di gustarne il sapore e poter pensare di ricomprarlo. Inoltre se l'evento ? in tema con l'immagine complessiva della citt?, credo sia innegabile che esso concorra al rafforzamento del suo posizionamento. Senza sottolineare il valore tattico dell'evento/promozione per alzare nell'immediato i flussi delle presenze. In un contesto generale che cambia alla velocit? di oggi, credo che non ragionare anche sul breve termine sia semplicemente da suicidio. Si rischia di lavorare esclusivamente per un futuro che poi non ci sar?. Non mi sembra un granch? allettante.

Chiudo con una nota sull'importanza strategica del web (che molto presto diverr? anche quella del web mobile), e dei meccanismi del marketing virale.

Bisogna essere presenti (ci sarebbe da scrivere un pezzo solo sul come esserlo) all'interno dei canali che funzionano, ed il canale che funziona ? quello del web. Il turismo online non ha minimamente risentito della crisi internazionale, anzi, ? cresciuto in modo significativo, attenuando molto il calo di quello tradizionale. Inoltre, oggi pi? che mai le cose vanno fatte per bene, ad ogni livello (costruzione del prodotto, promozione, competenza e professionalit? degli operatori, strategie varie, esperienza offerta al turista). Questo perch? oggi la gente, con i social media, SI PARLA e quindi ? in grado di sbugiardare ad una velocit? pazzesca chi fa male il proprio lavoro.

Ora chiedetevi: se assistete ad una promozione mirabolante dell'offerta costellazione di Orvieto, ma poi il vostro amico o parente che viene vi dice che in giro non c'? un cane, che i negozi sono chiusi negli orari nei quali ha visitato la citt?, che ha trovato poco o niente di quanto si aspettava, insomma, se ? stato deluso (delusione = scarto tra ci? che ci si aspetta e ci? di cui in realt? si fa esperienza), voi che fareste? Ci verreste a Orvieto? Ecco. Questo si chiama marketing virale o del passaparola, la forma pi? efficace in assoluto, quella che se poi ? fatta in modo negativo ? devastante. Aggiungete al cocktail una bella dose di social media e la loro capacit? di accelerare in modo mostruoso il flusso delle informazioni e fatevi due conti. Un bel drink, non c'? che dire.

Finch? ci sono stati solo i media tradizionali di tipo broadcasting i canali di trasmissione erano controllabili e controllati ed il passaparola era drasticamente rallentato dalla mancanza di infrastrutture che permettessero la diffusione virale delle informazioni. Oggi non ? pi? cos? e non lo sar? mai pi?. Prescindere da queste informazioni ? a mio parere il pi? grave errore che si possa fare oggi, sia a livello tattico che strategico. Altro che offerta costellazione. Se l'offerta viene promossa, ma poi nella sostanza le cose stanno all'opposto si riceve un boomerang in fronte alla velocit? della luce. E ricostruire l'accrocco diventa un'impresa titanica.

Morale della favola: a sbriciolare il lavoro fatto con tanto impegno e fatica ci si mette un attimo. Forma quindi. Sono d'accordo. Ma anche tanta sostanza.

Pubblicato il: 09/03/2010

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