Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Diamo al popolo acqua pulita

Fausto Cerulli

Intervengo nella questione dell?acqua; ed ? un intervento a rischio, visto che non so nuotare, e dunque rischio di affogare. Questa volta sar? breve: mi ero permesso di citare una sentenza del Tar dell?Umbria che prevedeva quello che poi si ? verificato puntualmente: Orvieto senza acqua potabile, con l?aggravante del ripetersi del fenomeno due volte a distanza di poche settimane. Ho letto ed ascoltato le ragioni di molti, le incazzature sacrosante di Concina, le argomentazioni acquose della Sii, i pareri di geologi. E resto della mia idea primitiva. Se l?acquedotto non funziona, la colpa ? esclusivamente della Sii. Non voglio sapere se si tratta di alluminio o di oro colato a picco, ma certo ? che qualcosa si infila nelle tubature degli acquedotti nostrani. La Sii, e non credo di scoprire nulla di nuovo, lucra da sempre sulla gestione dell?acquedotto. Voglio essere comprensivo: la prima toppa pu? essere stata improvvisa ed imprevista ( anche se era stata prevista da un Tar che non si occupa, a quanto mi risulta, di gestire gli acquedotti), ma la seconda grida vendetta. La Sii si era impegnata a rimediare agli inconvenienti che avevano dato luogo alla prima sete pubblica. Invece, passata l?emergenza, ha seguitato ad incassare le bollette, senza curarsi degli utenti. Una questione normale, per una Societ? privata che viene incaricata di un sevizio pubblico, ma che, essendo privata, pensa agli affari suoi. Concina, a differenza di quanto avveniva sotto le passate amministrazioni, non ha esitato a chiamare in causa la Sii, e ad inchiodarla alle sue responsabilit?, oggettive o  soggettive. Ha potuto permettersi di farlo perch? non aveva nessuna Capoccia da coprire; e chi vuole intendere intenda. Comunque, tornando alla mia premessa promessa di essere breve, vorrei formulare due proposte. La prima: sciopero delle bollette; nessuno paghi le bollette dell?acqua, visto che l?acqua non ? acqua. Non tema il direttore; questa non ? istigazione a delinquere, ? solamente invito alla autotutela dei cittadini maltrattati. La Sii se ne strafrega, ? suo diritto, dei rimbrotti, anche se autorevoli e precisi; l?unico modo per indurla a fare il proprio dovere, ? quello di colpirlo nelle tasche.  La Sii vuole essere privata? E allora cominciamo a privarla dei soldi che non merita.  Seconda proposta: una azione giudiziaria collettiva, in sede civile ed in sede penale, contro la Sii per il risarcimento dei danni provocati dal suo comportamento quanto meno disattento. Chiamiamola class action, o come meglio aggrada, ma mettiamola in campo. La Sii non pu? cavarsela con un rimprovero: deve essere punita. Io non sono giustizialista, ma amo la giustizia delle battaglie giuste. Propongo ai cittadini di costituirsi in comitato contro la Sii, e di nominare un collegio di difesa e di accusa. La Sii deve essere portata in Tribunale come responsabile primaria. E i giudici, ne sono certo, saranno in grado di individuare complici e/ o corresponsabili. L?importante ? che la gente si muova, e lo faccia al pi? presto. ? questione di giustizia e di dignit?. Se non possiamo dare tutto il potere al popolo, come si diceva una volta, diamogli almeno, al popolo, tutta l?acqua pulita che gli spetta.

 

Pubblicato il: 02/03/2010

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