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NOTIZIE CORSIVI

UN MURATORE CUBANO ? MORTO

Roberto Abatematteo

Un muratore cubano ? morto l?altro giorno.

Potreste dire: beh, cosa ce ne importa, abbiamo tante morti bianche anche in Italia, abbiamo tanti incidenti, tante disgrazie, tanti problemi ben pi? gravi che non un muratore quarantenne deceduto in un angolo sperduto di mondo.

Ma questo muratore ? diverso dagli altri, perch? ? spirato al termine di una lunga battaglia personale contro il regime castrista. Solo che ? trapassato praticamente nell?anonimato e nel disinteresse dei politici e dei media.

I primi erano intenti a giostrarsi fra crisi, problemi finanziari e gestione di rapporti internazionali controversi e a volte diffamanti. I secondi invece avevano ben altro di cui parlare: grandi fratelli e parentele affini su isole e isolette varie (tutte molto interessanti tranne Cuba), Oscar, spettacoli, Olimpiadi, mondi lontani fatti in digitale, coppe europee, showgirl mezze nude in vena di ridicolizzare la categoria femminile presentandola esclusivamente quale portatrice di due seni da esibire in vetrina come meretrici olandesi.

E vi prego, perdoniamo le televisioni e i quotidiani di casa nostra, dato che s?, dobbiamo pur capirli, erano troppo presi dalle tante notizie in giro per il Bel Paese per potersi interessare del dissidente cubano morto di fame.

C?erano Sanremo e il principe, la Champions, i posticipi, gli anticipi e i recuperi, gli scandali sessuali, i cerebrolesi della casa che bestemmiano e ?tamarreggiano? in mutande, l?idiota di turno che si dichiara tossicodipendente certo del fatto che la droga sia un buon antidepressivo.

Come potersi ricordare di un solo morto in questo tumultuoso volgere di notizie da prima pagina, e dare spazio adeguato ad un uomo condannato nel 2003 a 36 anni di carcere semplicemente perch? non apprezzava il regime e aveva ?vilipeso con ingiurie il Comandante Fidel?. Colpevole di lesa maest?.

Nel dicembre del 2009 ha deciso di digiunare ad oltranza per protestare contro le continue torture e i soprusi nei suoi confronti da parte delle autorit? carcerarie.

Orlando Zapata ? morto in carcere dopo 85 giorni di digiuno, libero ribelle al regime comunista di Fidel Castro, che strozza Cuba ormai da cinquant?anni.

Al suo funerale poche decine di persone: gli amici, i parenti, e i dissidenti che ancora resistono. Tutti identificati e portati in cella la sera stessa.

Di quella tragica morte il mondo ne ha parlato di sfuggita, tra una notizia e l?altra, con superficialit?, troppo preso dai propri problemi per ricordare che la dittatura del lider maximo ancora deporta e brutalizza omosessuali, dissidenti e oppositori lontano dagli occhi della societ?. E i capi di governo del mondo libero hanno ricordato quel contestatore senza paura solo quando ormai era carne per vermi. Nei suoi 80 giorni di protesta non una parola ? stata spesa in suo favore da parte dei tanti leader occidentali.

Una voce, al termine del corteo che ha portato il feretro di Zapata verso il cimitero di Banes, ha tuonato: ?Libert? per Cuba!?.

Speriamo che quella voce possa farsi sentire anche nel cielo troppo sereno della nostra sicura e ovattata societ?, in cui siamo tutti colpevoli (io per primo) di non aver voluto vedere che ancora ci sono uomini che col proprio coraggio possono e vogliono sfidare un regime.

Addio Orlando.

Pubblicato il: 27/02/2010

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