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La minestra riscaldati

Fausto cerulli

 di Fausto Cerulli 

 

Oggi ho letto un messaggio di Gianni Cardinali sulla situazione politica orvietana, un saggio messaggio al solito sobrio ed equilibrato. Si sa che Gianni non ama troppo Cimicchi, anzi proprio per niente. Ma non si limita a parlar male, il Gianni. Lui cita fatti, date, operazioni economiche criticabili, insomma discute.

Anche se poi ritira fuori la storia del Cimicchi dittatore, sulla quale ci sarebbe da obiettare che Cimicchi lo ha eletto il popolo orvietano e allora dire che Cimicchi ? un dittatore

sarebbe come dire che  l?elettorato orvietano ? un elettorato bue, che si merita quello che gli capita. Va comunque dato atto a Cardinali di conoscere e  riconoscere il ruolo

di una opposizione costruttiva, e di capire che un tale tipo di opposizione non occupa gli altri seggi del Palazzo, dove regna un qualche inciucio all?italiana. Cardinali, se ho ben capito il messaggio del suo messaggio, ammette la legittimit? della sindacheria cimicchiana, ma invita quella che potremmo chiamare l?intellighentia o almeno la coscienza pulita della citt? a vigilare, a controllare, a denunciare e sinanco

a proporre. Il che sarebbe poi un modo di fare opposizione costrtuttiva, non poggiata su interessi di parte, spina nel fianco ma anche sperone che spinge a correre il cavallo pigro.

 

Nello stesso giorno mi imbatto in un articolo di Nello Riscaldati, medico pittore autore di teatro poeta inventore della bussola e della trigonometria. Il buon Nello comincia con il dire che lui non ? uno che si occupa di politica spoliticata, lui ? uno che guarda dall?alto. E? il Monte Palomar in persona.

Dopo questa premessa scaricapensiero, il nostro Nello spara a zero sull?amministrzione di sinistra, spiega come si deve governare una citt?, ironizza su tutto e su tutti. Ma poco ironizza, tanto per non far nomi, su Parretti che ci sarebbe da fare un film con Pieraccioni regista. Dal suo osservatorio privilegiato di so tutto io il buon Nello sciorina una serie di ragionamenti che al bar ci sarebbe da fare le ore piccole, dopo aver visto e commentato la quotidiana partita di calcio sempre importantissima. A differenza di Cardinali, che cerca di ragionare e ci riesce pure, Riscaldati non si preoccupa di ragionare. Fa pensare quasi che voglia dire quello che dovevo dire l?ho scritto in quel mio famoso saggio e dunque non mi ripeto. Ve lo immaginate Cristo che ogni volta si mette a raccontare di nuovo le sue parabole, sai che palle? Io non sono riuscito a capire che cosa propone Riscaldati. Forse dovrei leggermi il suo Der Kapital o la sua Mein Kampfe.  Riscaldati non sembra n? di destra n? di sinistra n? di centro. Lui non si sbilancia, lancia qualche sasso in piccionaia ed aspetta di mangiarsi i piccioni, di qualunque colore siano. E dietro i piccioni di Riscaldati sento ruggire in sottofondo i Leoni.

Ho deciso. Stavolta, come direbbe il mio amico Silvio, scendo in campo. A giocare a pallone con la politica. Con il nuovo Vescovo come arbitro: non posso ancora parlar male di lui perch? ancora non lo conosco: ma date tempo al tempo. Il mio viscerale anticlericalismo ? in agguato.

Pubblicato il: 23/11/2003

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