La musica ? finita.
Ma si fa finta di niente

Nella seduta del consiglio comunale dell?8 febbraio si doveva discutere della presa d?atto delle modificazioni dello statuto dell?associazione musicale Adriano Casasole. L?assemblea dell?associazione (che gestisce la cosiddetta Scuola Comunale di Musica, e che pesa annualmente sul disastrato bilancio comunale per 120.000 euro di contributo in denaro e per varie altre migliaia di euro in locali, servizi e consumi) ha deciso di trasformare l?associazione in ente con personalit? giuridica. Lo scopo dichiarato ? di alleviare le responsabilit? degli amministratori, che intanto hanno smesso di firmare i pagamenti al personale docente, anche perch? il 31 dicembre ? scaduta la convenzione che regola i rapporti con il Comune.

La commissione consiliare competente ? riuscita a bloccare questa strana ?presa d?atto?, che impedirebbe al Consiglio di mettere becco sull?assetto giuridico di un?associazione della quale il Comune fa parte e per la quale spende un sacco di quattrini.

Una volta chiarita la questione, qualcuno dovr? spiegare ai cittadini come qualcuno possa pensare che questa storia delle associazioni mangiasoldi, delle quali il Comune fa giulivamente parte, possa durare. A parte il rispetto (e, nel mio caso, l?affetto amicale) per la figura del compianto prof. Casasole, a cui ? intitolata l?associazione, a parte l?utilit? culturale e sociale dell?insegnamento della musica, c??, sia dentro che fuori del Palazzo, troppa gente che non ha capito che sono queste elargizioni il cancro delle finanze comunali. Questa presenza del Comune in varie associazioni (che invece dovrebbero essere libere e responsabili delle loro iniziative, delle loro azioni e dei loro bilanci, e con le quali il Comune dovrebbe liberamente trattare tenendo conto dei costi e dei benefici, nonch? della penuria di denaro pubblico) aveva un senso quando coi soldi pubblici si comprava il consenso.

Siamo ancora a quel punto?