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Il TAR sulla cava a Benano. Una sentenza esemplare

Fausto Cerulli

Siamo rimasti per quasi un mese senza acqua potabile. Succede anche nei migliori acquedotti, verrebbe da dire. Ma vi posso fornire una chicca che dimostra come l?inquinamento dell?acqua, stavolta, abbia un colpevole, o pi? colpevoli, di cui conosciamo il nome o meglio la ragione sociale. Il TAR dell?Umbria, con una sentenza depositata il 29 dicembre del 2009, aveva lucidamente previsto quello che sarebbe accaduto all?acquedotto di Sugano, che fornisce acqua potabile alle nostre case. Riassumo la vicenda: una  grossa industria che si occupa di scavare nelle belle colline umbrolaziali per procurarsi basalto, aveva chiesto ed ottenuto di scavare anche a Benano. Si era costituito un comitato di cittadini contrari all? ennesimo attentato all?ambiente: e questo comitato aveva costretto il Comune di Orvieto a tornare sui propri passi, ed a revocare l?autorizzazione alla millesima cava che scava e deturpa il nostro paesaggio.

L?industria aveva fatto ricorso al TAR. Per chiedere che il Comune revocasse la revoca e si rendesse di nuovo complice dello scempio. Il Tar ha dato torto all?industria, come gi? aveva fatto in occasione della cava del Botto. Giustamente infischiandosene della sentenza del Consiglio di  stato, che ebbe ad annullare la precedente sentenza dello stesso Tar sulla questione cava del Botto. Ma torno al tema dell?acqua potabile: nella sentenza del Tar si afferma che la escavazione perseguita dalla INCABASE avrebbe compromesso le falde acquifere di Benano, consentendo infiltrazioni di sostanze dannose: sostanze dannose che, lo scrive sempre il TAR, si sarebbero poi con grandissima probabilit?, quasi con certezza, infiltrate nell?acquedotto di Sugano, geograficamente contiguo alla zona di Benano oggetto del progettato scavo. Con precisione scientifica, la sentenza aveva dunque prefigurato la situazione che poi si ? effettivamente verificata. L?acquedotto di Sugano ? stato inquinato da alluminio e da altre sostanze perniciose, e le amministrazioni comunali sono state obbligate a dichiarare l?allarme, e ad ordinare alle popolazioni interessate di non usare come potabile l?acqua proveniente dall?acquedotto di Sugano. Dunque adesso sappiamo, perch? lo scrivono dei giudici terzi, che il problema delle cave non riguarda soltanto il deturpamento del paesaggio, ma comporta anche danni enormi all?ambiente, e alla salute dei cittadini. Se un comitato nato a Benano non avesse costretto il Comune di Orvieto a ritirare la concessione di scavo a favore dell?Incabase, non avremmo avuto la sentenza del Tar, e non avremmo saputo, per prova provata scientificamente, che i cavatori, oltre a ridurre il paesaggio pi? bello d?Italia ad una sorta di groviera, stavano anche attentando alla nostra salute. Mi pongo un  problema: se il Tar ha saputo riconoscere i danni connessi alla attivit? forsennata dei cavatori, perch? non se ne erano accorti la Regione Umbria, la Provincia di Terni, e il Comune di Orvieto, i quali tutti, in occasione della vertenza della cava del Botto, si sono schierati in giudizio, dinanzi al Consiglio di Stato, dalla parte dei cavatori e della loro mamma Confindustria? Dobbiamo trarre una conseguenza irrefutabile: soltanto l?attenzione degli ambientalisti, e la forza di comitati che si formano a difesa dell?ambiente, possono effettivamente garantire che il problema dell?ambiente, con tutte le sue implicazioni, venga posto all?attenzione della opinione pubblica. E qui, passando di nuovo per conciniano di ferro, non posso non far notare come proprio Concina, e l?amministrazione da lui diretta, abbiano avuto il coraggio e il merito di appioppare una multa di 120.000 euro ad un cavatore che si era allargato troppo, valicando i limiti dell?autorizzazione ottenuta. Ora non ? che una multa possa mandare sul lastrico un cavatore miliardario (il quale comunque ha fatto ricorso per non pagare), ma appare importante il principio che sta sotto alla multa. I cavatori non possono fare gli affari loro a discapito dell?ambiente, e in dispregio delle regole del gioco. Per me, che sono di sinistra, sarebbe stato pi? piacevole parlare della multa, se a comminarla fosse stata una amministrazione di sinistra e non la nuova amministrazione, che dovrebbe essere pi? vicina, per sua natura, agli interessi  della impresa privata. Resto persona di sinistra, ma sempre pi? mi domando per quale arcano motivo la sinistra si faccia sempre pi? spesso scavalcare a sinistra dalla vituperata destra. Fermate il mondo politico, almeno quello: voglio scendere.

Pubblicato il: 10/02/2010

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