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Espansione urbanistica e ripopolamento del centro storico

Pier Luigi Leoni

La popolazione del territorio di Orvieto ? stabile. Quella del centro storico ? in costante diminuzione. Almeno il 30 per cento delle case del centro storico sono disabitate. Perch? allora ? stata progettata la lottizzazione del Fanello, perch? ? stata approvata la variante per la lottizzazione di San Giorgio e si sta per approvare il relativo piano operativo, che aprir? la strada a una nuova lottizzazione?

Evidentemente, sia i proprietari dei terreni, sia le imprese che realizzeranno case e impianti, sia le autorit? comunali e provinciali hanno, fino ad ora, ritenuto tali operazioni valide da un punto di vista urbanistico ed economico.

Evidentemente si ? ritenuto che le nuove lottizzazioni arrecheranno pi? vantaggi che svantaggi all?economia  orvietana e saranno utili per attrarre sul nostro territorio, con offerte di alloggi differenziati nella qualit? e nel prezzo, nuovi residenti.

Del resto la libert? garantita dalla Costituzione di stabilire dove si preferisce la propria residenza, nonch? la libert? d?intrapresa e il legittimo interesse dei proprietari a valorizzare i propri terreni, crea una competizione tra citt?, e anche nell?ambito della stessa citt?. Le amministrazioni pubbliche non stanno sulla luna e sono strette in mezzo agli interessi concreti, compresi quelli dei tecnici, a cominciare dagli urbanisti.

Non c?? troppo da scandalizzarsi se una parte consistente del risparmio privato finisce in case sempre pi? diffuse sul territorio e in automobili per fare avanti e indietro tra le residenze e i luoghi di lavoro, di commercio e di svago. C?? in giro tanta gente il cui reddito supera le sue capacit? di godersi un bel tenore di vita o di investire in qualcosa di diverso dai muri.

Ma Orvieto non ? una citt? venuta su da poco e dal nulla. ? una citt? trimillenaria con un centro storico impostato nel medioevo, modificato, ma anche arricchito, nel rinascimento e non troppo gravemente stuprato nel ventesimo secolo, quando la ricchezza e la disponibilit? di nuovi materiali e tecniche costruttive ha fatto precipitare il gusto per la bellezza architettonica.

Ebbene, il centro storico non pu? sopravvivere senza popolazione. Cos? tutti gli ultimi tre sindaci di Orvieto si sono ripromessi il ripopolamento del centro storico. Anzi, forse per paura di confusione col ripopolamento faunistico, hanno adoperato il neologismo ?ridensificazione?, preso dal gergo degli ambientalisti e urbanisti di estrema sinistra.

Le nuove lottizzazioni, se possono avere un effetto (speriamo non illusorio) sul popolamento del territorio orvietano, non possono che avere un effetto negativo sul popolamento del centro storico.

Altri proprietari di case nel centro storico, di fronte ai costi delle manutenzioni e delle ristrutturazioni e al rigore dei vincoli, saranno attirati da villette con doppi e tripli servizi, giardinetto per il cane, garage, magazzino per il giardiniere e alloggio per la badante. Cos? metteranno in vendita le loro vecchie case e cercheranno di trasferirsi. Cos? aumenteranno le seconde e terze case nel centro storico e diminuir? la popolazione residente.

Sono quindi necessari degli antidoti. Uno pu? essere l?incentivazione dell?acquisto e della ristrutturazione di case nel centro storico da parte di famiglie residenti fuori del territorio di Orvieto, che s?impegnino a stabilirvi la residenza.

Incentivi del genere, che non sono una novit? in molti altri comuni, consistono nell?accollo al comune di una parte degli interessi sui mutui assunti dai privati. L?operazione ? di provata efficacia.

E i costi possono essere affrontati, senza influire sugli equilibri del bilancio comunale, impiegando una quota dei contributi di urbanizzazione corrisposti per le nuove costruzioni nelle zone di espansione e per le ristrutturazioni in tutto il territorio comunale. Le somme cos? impiegate, grazie ai nuovi residenti, rientrerebbero in parte come addizionale comunale e compartecipazione al gettito dell? imposta sui redditi, nonch? come addizionale sui canoni elettrici: in tutto, quasi 200 euro all?anno per ogni nuovo abitante. Inoltre i nuovi residenti nel centro storico non renderebbero necessarie  spese rilevanti per impianti pubblici, essendo la zona gi? urbanizzata. Anche per lo smaltimento dei rifiuti, i nuovi residenti sborserebbero cifre non certo inferiori ai costi. Aggraverebbero un po? il traffico, ma pagherebbero i parcheggi.  Tutto ci?, dal punto di vista delle finanze comunali. Quanto alla positiva influenza sull?economia del centro storico, non mi sembra che vi sia nulla da dire.

Un?altra iniziativa di supporto agli incentivi potrebbe essere la costituzione, con la volontaria partecipazione degli interessati, di una banca dati (da pubblicare, puntualmente aggiornata, sul sito istituzionale del comune) delle case disponibili per la vendita nel centro storico, siano esse affidate o meno ad agenzie immobiliari. Col consenso dei proprietari, si potrebbero pubblicare anche le piante delle case, le fotografie degli interni   e degli esterni e il prezzo, rinviando, per quant?altro, al recapito del proprietario e/o dell?agenzia immobiliare.

Una ulteriore iniziativa potrebbe essere la pubblicazione sul sito comunale delle condizioni praticate dalla banche con agenzie in Orvieto nella contrazione di mutui immobiliari.

Insomma: incentivi e comunicazione, senza mai dimenticare che un centro popoloso e dinamico arricchisce tutto il territorio comunale.

 

Pubblicato il: 08/02/2010

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