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Una storia centenaria

Paolo Vincenti

 

Su Orvietos?, in "visto cos?", c'era una foto di Giuseppa Ferranti, la nonnina di Sugano , detta Peppa de Bozzi, che il prossimo 16 febbraio compir? 102 anni. E' nata, infatti, nel 1908.

Voglio raccontavi un poco della sua vita, perch? sia di esempio a tanti giovani e meno giovani.

Durante la seconda guerra,nel 1942, muore sua sorella, lasciando una bimba di 6 anni.

Peppa sposa il cognato, dal quale ha nel 43 un'altra figli e nel 47 un'altra ancora.

Sono anni difficili   e solo il duro lavoro dei campi riesce a dare sostentamento a questa famiglia.

Nel 1956 il marito Stella muore e questa donna si carica il peso di tirare avanti la famiglia , l'ultima figlia ha nove anni.

A complicare tutto arriva il terremoto e la loro casa viene lesionata in modo grave e non riescono ad avere alcun aiuto.

Si va avanti.

 Lei, con le figlie ,con aiuti saltuari, tira avanti i piccoli appezzamenti di terreno che danno loro il pane e poco companatico.

Gente semplice ma di grande forza e di grande cuore.

La figlia della sorella si sposa, come la sua prima figlia, e vanno ad abitare ad Orvieto. La pi? piccola resta con lei ed ancora oggi l'assiste e la su/opporta perch? come donna energica non vuole abdicare.

Vanga il suo orto e produce le verdure per casa, tiene i conigli, le galline ed il maialino.

Questo fino a pochi anni fa!

Ora ha ridotto un po? il lavoro, ma la mattina la vedo sempre con zappa o vanga che prepara "pracette" per seminare e mi chiama per sapere se la luna ? buona!

Che donna! la voglia ? tanta ma le forze calano inesorabilmente,

Quando non ce la fa mi chiama e, allora, prepariamo i solchi  per le patate, per i pomodori, mettiamo le canne, facciamo il recinto contro l'istrice e altri predatori

Durante l'estate fa il fieno che "ammontina" per l'inverno.

Le piace tenere i  limoni, i fiori di ogni specie e le erbe aromatiche.

Mentre scrivo con la sua "sciallina" sta dando il becchime alle galline e "rimunisce" ai conigli,

Non l'ho vista mai lamentarsi anche se ora , data l'et?, la figlia che maggiormente l'assiste, mi dice che fa fatica a sopportarla perche vuole fare ora questo ora quello.

Ancora infila l'ago senza occhiali e lo infila alle altre che nei momenti di ricamo e cucito si ritrovano nella piazzetta del suo orto. Lei fa calze di lana, scialli, sciarpe e presine.

La trovi che strappa erbacce dalle bietole, sarchia aglio e cipolle e se cogli un fiore, mica ? contenta.

A me vuole un sacco di bene; e se non mi vede per alcuni giorni sono rimbrotti.

Mi commissiona sementi e concimi e fa a gara a chi raccoglie prima.

Che donna !! E' dritta come un fuso, non ha pi? un dente.  Mangia di tutto col suo bicchiere di vino a pasto.

Non ha fatto mai un'analisi del sangue.

Cade spesso, ma non si rompe nulla grazie a Dio e si rialza e continua.

Certo tutto questo dipende anche dall'affetto dei familiari che la tengono in casa senza mandarla in un ospizio o mettendo una badante.

Spero che nei giorni del suo compleanno, durante la recita della compagnia delle vigne, si ricordino di lei almeno con un mazzo di rose. Lei per? non lo deve sapere altrimenti, schiva com'?, non assisterebbe alla recita.

Il suo cruccio pi? rilevante ? quello di non poter fare pi? gite. Era la prima a segnarsi ai viaggi che organizzava la parrocchia o la cooperativa vinicola.

Ha ancora una mente lucida e una memoria di ferro.

Ogni tanto mi racconta i posti in cui andavamo; Ferrara, Bologna, Faenza, Padova , Venezia, Loreto, Pompei e Roma per i vari anni santi : 1933, 50,75,83,2000.

Mancano 15 anni per quello del 2025, ma un se po sap?!!.

 

Pubblicato il: 07/02/2010

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