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Il rilancio di Orvieto e del suo territorio? Fare pi? figli ed una fresca e giovane classe imprenditoriale

Aramo Ermini

Un tempo, quando Orvieto era libero e forte Comune i suoi possedimenti si estendevano fino al Tirreno e gli Orvietani, al culmine della loro potenza, seppero edificare ? la magnifica Cattedrale ?  che resta tuttora, a distanza di secoli, la principale risorsa artistica ed economica della citt?.

Alla fine dell? 800 Orvieto era ancora un circondario importante, pi? di Viterbo che ha poi avuto uno sviluppo che la ha portata a divenire sede di provincia.

Orvieto ha invece conosciuto da l? in poi un inarrestabile declino, una perdita di importanza economica, politica e un progressivo depauperamento di popolazione.

Questo declino riguarda la citt? ma anche noi Orvietani che, a me sembra, siamo molto pi? rivolti a ci? che eravamo, a quando Orvieto era  citt? importante ( ? alta e strana ? )  e della cui grandezza porta visibili segni, che a ci? che siamo e potremmo di nuovo essere.

Si parla spesso di marginalit?  della citt? nella Regione Umbria, di bocciatura del PUC ecc?

Ma cosa volete che conti un comprensorio che ? esteso geograficamente ma che conta poche decine di migliaia di abitanti? Quale peso elettorale pu? esprimere, tale da condizionare le scelte regionali?

Ecco il primo nodo, il nodo demografico.

Nell?Inghilterra di fine ?700, al tempo della prima rivoluzione industriale, piccoli borghi seppero richiamare popolazione e sviluppo trasformandosi in grossi centri industriali ( Manchester, Liverpool, Cardiff ?), perch? un nuovo ceto di cittadini seppe, intraprendere iniziativa economica. Era la rivoluzione industriale.

Successivamente questi piccoli borghi trasformati in grossi centri ottennero il peso politico che gli competeva.

Forse questo pu? rappresentare un modello.
Ecco il secondo nodo: la necessit? di un nuovo ceto imprenditoriale di giovani che abbiano voglia di intraprendere e creare ricchezza per s? e per gli altri, credo sia la prima necessit? della citt?.

A mio avviso lo sviluppo di un territorio non si improvvisa, ha delle precondizioni strutturali che maturano negli anni nella popolazione civile e che nessun intervento miracoloso di uomini della provvidenza  pu? sostituire, anche se tale intervento pu? aiutare. L? iniziativa dell?Istituzione Pubblica non si pu? sostituire a ci? che invece deve maturare tra la popolazione e che la popolazione deve sostenere: in questo caso lo Sviluppo.

Compito importante dell? Istituzione Pubblica e delle Istituzioni Finanziarie Locali( le banche locali) ? quello invece di avere la lungimiranza di aiutare la formazione di questa classe imprenditoriale ed incoraggiare finanziariamente e sostenere le iniziative meritevoli  nonch? di tracciare una cornice entro cui lo sviluppo deve avvenire.

Progetti con nomi altisonanti per il rilancio della citt? a mio avviso hanno avuto ed hanno solo il valore di riempire un vuoto e  conservare al potere chi al potere ? stato ed ?, senza incidere sul destino della citt?, come ? sotto gli occhi di tutti.

Esempio di ci? i lavori per il risanamento della Rupe che potevano e dovevano essere anche un volano importante per la rinascita della citt?.

Non c?? stata la capacit? di sfruttare questa occasione per tale fine ed una citt? per la quale sono stati investiti miliardi di lire dell?epoca si ? trasformata in un  paesello quasi spopolato e con il turismo a picco.

Emblema di una occasione mancata.

Fare pi? figli ? segno di vitalit?, di speranza per il futuro, di investimento per il futuro.

Si rinnova e dura solo una societ? che procrea. Quale futuro pu? avere una societ? che non si riproduce pi?  come la nostra? Ha senso parlare di sviluppo se non si fanno pi? figli?

Sembra che l? Orvietano ha uno dei pi? bassi tassi  di incremento demografico dell?Umbria, che ? gi?  regione vecchia.

Questo punto interpella tutti, oltre all?istituzione pubblica , che in tale prospettiva, come sua politica qualificante dovrebbe mettere a disposizione di chi figli vuole fare , risorse, per alimentare la SPERANZA DI FUTURO.

Gli Orvietani del Medioevo seppero realizzare il Duomo, come segno della loro capacit?, un?opera che ha sfidato i secoli e che rappresenta tuttora il fulcro della citt?. Cosa sapranno realizzare gli Orvietani  di oggi ?

Pubblicato il: 28/01/2010

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