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CONCINA: DOV?E? IL PECCATO?

Maria Antonella Annulli, consigliere comunale

Ho appreso con stupore che il Sindaco Concina nel corso della sua conferenza stampa ha voluto stigmatizzare la mia presenza in consiglio comunale:? bassi meccanismi politici, come quello di una consigliera prima assente giustificata, poi sopraggiunta per votare?.

Il suo Patto con Roma ? stato sconfitto per 11 voti contro 9. Il mio voto quindi non ? stato determinante, ma ha solo rafforzato la contrariet? del centrosinistra. Non comprendo quindi l?onore di ?tanta menzione?, a meno che non vi siano ragioni, e queste davvero sarebbero di bassa politica, che la mia presenza ha reso vane.

Toni Concina si convinca che i cittadini lo hanno eletto soltanto sindaco, non capoclasse n? imperatore e le tiratine di orecchio le riservi ai suoi o a chi se le fa fare.

Sorprende che un signore di cultura liberale come lui dimentichi che consenso e critica in democrazia sono due facce della stessa medaglia.

Vorrei ricordare che il centrosinistra tutto ha votato una risoluzione che, lungi dal bocciare un accordo con Roma come invece vuole far credere la ?vetero demagogia? di Concina, d? mandato al Sindaco, alla Giunta e alla Conferenza dei Capigruppo di approfondire le possibili intese.

Avremmo preferito, proprio perch? da tempo convinti di un rapporto fecondo con Roma capitale, un percorso che avesse coinvolto anche le istituzioni provinciali e regionali, le categorie economiche, sociali e culturali della citt?.

Su questo percorso restiamo disponibili, pronti a dare il nostro contributo.

Come ha potuto pensare Concina di far passare sotto le feste natalizie, reclamando un urgenza ancora da motivare, un atto cos? importante per Orvieto?

Come ha potuto credere che un protocollo scritto di fretta, di tanta vaghezza e a maglie cos? larghe, meno che su lottizzazioni e energia, potesse non generare un confronto serrato?

E? quindi cosa buona e giusta che il Sindaco si abitui rapidamente alle regole del confronto democratico e abbandoni tatticismi e furbizie.

Per quanto mi riguarda ho ben chiaro il concetto di etica della responsabilit?, sia nel mio ruolo professionale che in quello di consigliere comunale e il Sindaco pu? rassegnarsi: cercher? di armonizzare sempre al meglio i miei impegni. Nel pomeriggio del 7 gennaio ho svolto regolarmente il mio lavoro e solo alla fine del turno mi ? stato possibile trovare una sostituzione per esprimere attraverso il voto la mia critica a un metodo ?rabberciato? su una questione importantissima per la citt?. Il mio senso delle istituzioni e la disponibilit? di alcuni colleghi mi hanno permesso di farlo.

Questo ? quello che Concina ha voluto liquidare velenosamente come meccanismo di bassa politica. 

Dov?? il peccato?.

E? lesa maest??

E? disobbedienza al volere supremo?

No, ? solo esercizio della democrazia.

Pubblicato il: 11/01/2010

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