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Il PD degli irresponsabili allo sbaraglio

Guido Turreni, del Popolo della Libert? di Orvieto

Nella giornata del 7 gennaio 2010, il Consiglio Comunale con soli due voti di scarto ha ritenuto di bocciare il cos? detto patto con Roma Capitale, proposto dal Sindaco Concina.

Il patto prevedeva la istituzione di un organismo di coordinamento che avrebbe avuto questi compiti: promuovere congiuntamente il turismo Roma-Orvieto dirottando gran massa dei turisti che visitano Roma ad Orvieto; curare lo sviluppo delle energie rinnovabili insediando nuove aziende e qualificati posti di lavoro ad Orvieto; adottare politiche di mobilit? fra le due citt? per risolvere o comunque per migliorare la condizione dei nostri pendolari; promuovere l?insediamento di nuovi abitanti in citt?, da anni in pesante crisi demografica, attraverso la riqualificazione del centro storico di Orvieto e la realizzazione di nuove aree per l?insediamento di giovani coppie, magari provenienti da Roma, con l?unico sacrosanto intento di risollevare la citt? massacrata da sessant?anni di sinistrismo cupo e opprimente.

L?idea era stata lanciata nel corso della fantastica campagna elettorale del nostro Sindaco, il quale era riuscito non solo a fare il pienone nella Sala dei Quattrocento, invitando un politico di primo piano come Alemanno (Sindaco di Roma), ma era riuscito anche a strappare allo stesso Alemanno (da sempre affezionato ?utente? della citt? e di quella sala) anche qualcosa di pi? di una semplice capatina di supporto.

Ieri, quindi, si trattava di passare dalle parole ai fatti, ed il Sindaco ha rispettato il patto preso con i suoi elettori portando il progetto in Consiglio Comunale.

Il Pd orvietano per? non ha saputo fare altro che dire no, rintorcinandosi su stesso, smentendosi su tutta la linea, dicendo tutto e il suo contrario contemporaneamente, confermando, in finale, ci? che da tempo vado dicendo pubblicamente ai cittadini, e privatamente ?ai miei?, ovvero che le divisioni all?interno del partito di maggioranza relativa ne minano profondamente la credibilit? e la affidabilit? (persino dei capigruppo), specialmente in occasioni cruciali ed importanti, in cui ? in gioco il bene supremo della citt?.

Hanno esordito sostenendo ? in modo ufficiale ? che con qualche aggiustamento di contorno il patto si sarebbe potuto tranquillamente approvare, dimostrando con ci? atteggiamento costruttivo, ma poi hanno subito cominciato a cercare la lite ad ogni costo, dicendo le fesserie pi? impensate: hanno avuto addirittura il coraggio di dire che con questo patto Roma ci avrebbe fatto anche il nostro piano regolatore, quando persino uno studente di urbanistica, nemmeno tanto brillante, sa che ci? ? impossibile, perch? le norme che disciplinano la materia urbanistica sono imperative ed inderogabili, perch? trattasi di materia di ordine pubblico, presidiata anche da disposizioni penali; hanno poi continuato con il terrorismo psicologico, cercando di farci credere che saremmo diventati un ?colata di cemento?, una specie di brutta colonia di periferia, o addirittura un immenso campo rom, pieno di persone poco raccomandabili; non contenti, hanno cercato la provocazione, sostenendo che NOI volevamo offendere la citt? di Orvieto, ma poi, in Consiglio Comunale, LORO ci hanno pesantemente offeso, accostando le nostre azioni a quelle dei personaggi di un noto film di malavita, per poi ammettere il grave sgarbo e chiederci clamorosamente scusa.

Ed ancora: hanno chiesto rinvii di una e poi di due volte del Consiglio Comunale, fra cui l?ultima a tempo scaduto; pur di accontentarli siamo stati costretti a far mancare il numero legale, dando alla cittadinanza un segnale poco edificante; il giorno dopo, anzich? ringraziare e magari scusarsi, hanno pensato bene di far passare sulla stampa un messaggio per cui avrebbero incassato un ?grande risultato?, e noi invece tutti zitti ad abbozzare, per amor di patria e per cercare comunque di mantenere un clima di collaborazione per il bene della citt?.

Hanno poi chiesto di collaborare e di contribuire alla redazione del patto di Roma Capitale presentando emendamenti alcuni sensati altri ai limiti dell?ovvio, ma TUTTI comunque puntualmente accolti, alcuni addirittura fatti propri dal Sindaco.

Altri emendamenti ancora li hanno voluti proporre all?ultimo momento per cercare l?ennesimo rinvio con i loro stessi capigruppo, emendamenti da noi ugualmente accolti, ma poi bocciati, non solo dagli altri sinistri consiglieri, ma anche ? udite udite ? dagli stessi capigruppo che sono riusciti nello stesso Consiglio pure a votare contro i loro stessi emendamenti, da loro medesimi presentati solo cinque minuti prima.

Alla fine, non ancora appagati dal ridicolo e dal disastro combinato, hanno proposto l?ennesima risoluzione di rinvio ? dicono per misteriosi ed imperscrutabili approfondimenti che si sono ben guardati dal circoscrivere per il rischio di vederli risolti in quattro e quattrotto dal Sindaco o dal paziente centrodestra ? risoluzione che hanno voluto approvare esclusivamente per non dover fare troppo i conti con la loro pur flebile coscienza, che gli imponeva almeno di far credere di rimandare e non di bocciare un progetto tanto fondamentale per risollevare le compromesse sorti della citt?.

Eccovi dunque servito il locale PD, un PD che in verit? non vuole affatto questo patto per Roma, solo che non ha il coraggio di dirlo apertamente e finge dunque di inventarsi un pretesto dietro l?altro per rimandare e per poi poter raccontare alla gente che il Sindaco e la Giunta non fanno niente.

Lo hanno dimostrato direi in modo indubbio i pi? ingenui di loro, sostenendo di preoccuparsi di inesistenti speculazioni edilizie per poi far fuoco e fiamme per approvare la lottizzazione di San Giorgio (colata di cemento, caro Conticelli?), cercando di calpestare regole e regolamenti e perfino il parere del Segretario del Consiglio oggetto delle peggiori pressioni (addirittura minacciando il ricorso al Prefetto!!!) perch? fosse indotto a negarci il diritto di ritirare la pratica urbanistica.

Insomma giudicate voi se questo modo di fare politica ? un modo disgustoso o se ? cos? che si fa il bene della citt?.

Io rilevo per? che costoro sono arrivati ad un punto per cui se ne infischiano pure di coprire di ridicolo il Sindaco e la Citt? che rappresenta, e non interessa nemmeno se la Citt? viene da loro umiliata davanti ad altre mnucipalit?, fra cui la pi? importante, Roma la capitale d?Italia, che sar? ben legittimata a pensare che gli orvietani sono gente inaffidabile ed ingrata, e magari potr? anche fare queste ed altre riflessioni sotto i riflettori di uno dei pi? importanti palchi politici italiani.

Mi auguro che il mitico Toni riesca ancora una volta a metterci una pezza, anche se mi rendo ben conto che il possibile lo fa gi? da tempo, l?impossibile lo ha cominciato a fare, ma per i miracoli si deve ancora attrezzare.

Del resto, come ho gi? detto in Consiglio, e contrariamente ad altri, ormai non mi stupisco pi? di niente; infatti, ?questi del PD? sono quelli che costruiscono i parcheggi senza comprare il terreno, quelli dei consulenti pagati a peso d?oro senza contratto, quelli dei derivati, quelli dei disastri contabili e finanziari, quelli che addirittura hanno l?impudenza di dire, dopo tutto quello che hanno combinato, che sono pure ?stufi di cospargersi di cenere il capo? ovvero non si vergognano di dire che saremmo noi gli incapaci.

Sono sempre loro, quelli che fino a ieri dicevano peste e corna della Tuscia e oggi invece la strumentalizzano, per contrapporla al patto con Roma.

Roba da matti.

Mi auguro che presto cambino, pi? che nel loro interesse in quello della citt?, che non li merita e che per? deve fare inevitabilmente i conti con questi loro colpi di coda prima del decesso finale, da decretare definitivamente, mi auguro, alle prossime comunali.

Per l?intanto voglio sperare di cuore che Orvieto e gli orvietani vorranno stampare loro in faccia altro severo avvertimento alle prossime regionali.

Speriamo che serva, perch? il precedente avvertimento non mi sembra che sia molto servito, visto che continuano con i vecchi slogan e con la vecchia politica del no puro e semplice, a paralizzare lo sviluppo della citt?.

Forse c?? veramente bisogno di nuove elezioni comunali prima possibile per liberarsi definitivamente di certe ?zavorre? che ci impediscono di spiccare il volo; ma a una sola condizione: che sia ancora Toni Concina a suonare il piano.

Nessun altro di noi, in citt?, a destra o a manca, avrebbe l?opportunit? di offrire alla citt? queste occasioni di ripresa, decisamente uniche, che altri gettano alle ortiche solo per la bieca paura di essere esautorati dai loro odiosi privilegi.

Pubblicato il: 08/01/2010

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