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Il pattinaggio degli
accatto-pattisti da sacrestia

Gian Paolo Aceto

Nella seconda   parte della Costituzione sono inseriti tra gli altri i patti elettorali, nel senso di regole,  e proprio per questo sono gli unici che continuano a regolare le nostre relazioni politiche di cittadini. Dopodich?, nel corso della vita politica si pu? proporre qualsiasi cosa, patti da mantenere o da non mantenere, finte proposte di patti, patti d?acciaio, patti lateranensi, patti per pareggiare nelle partite di calcio, o scendendo ancora pi? gi?  pattini nel senso di patti piccoli piccoli tanto per essere ecumenici, evangelici, sacrestani, santi, monsignori, astutini, gesuitici, machiavellici, strateghi, conciliari, accattolici di sinistra o ormai anche di destra (s?, dopo gli ?accatto-comunisti? di mia invenzione di qualche articolo fa, sta nascendo una nuova orda, a parte i teodem, gli accatto-pattisti, sopire e troncare, troncare e sopire, basta con i battibecchi,  Pace!  Lo dicono il devoto e la devota di turno.

 

La  Pace com?? noto va a braccetto con la Virt?, la quale si esercita con l?Umilt?, e tutto per il Bene Comune.

Ma di Pace si pu? morire, dato che bisogna vedere quale  pace (Geremia si lamentava: Clamabant  pax! Pax! Et non erat  pax!).

La Virt?,  ?perfetta e efferata?,  pu? portare al delitto.

L?Umilt? ? quasi sempre il vizio segreto delle ambizioni frustrate.

Rimane il Bene Comune, da sempre propriet? privata moral-ideologica della sinistra, e specialmente oggi perch? perdente.

Ma le ultime elezioni non sono state, come tante altre in passato, la messa in pratica dei patti costituzionali, alcuni dei quali si riferiscono precisamente allo svolgimento delle elezioni?

Di quali altri patti c?? bisogno, per alcuni, se non del  ri-patto?

E? un ripatto che fa tanto e non soltanto rima con ricatto: ?Abbiamo la maggioranza in Consiglio comunale. Quando vogliamo possiamo sfiduciarvi!?

Naturalmente non lo faranno mai, perch? non ? nemmeno un bluff contro il centrodestra al governo, ma soltanto un tentativo di dimostrare al proprio elettorato un qualche segno di esistenza in consiglio. Perci? sindaco e giunta non dovrebbero spaventarsi nemmeno un po?, e governare con la certezza del diritto.

Ma c?? modo e modo di governare. Uno ? quello di far passare il tempo continuando a galleggiare,

non facendo quasi niente di sostanziale (secondo quella ?sostanza? presentata all?elettorato dopo anni di proclami e denunce dai banchi dell?opposizione, e dall?elettorato  accettata con il voto).

L?altro modo ? quello di essere coerenti con il proprio passato e perci? di  ?risolvere? la questione clientelare, nella quale ? compresa anche quella delle partecipate. Ma si ondeggia, e in pratica si ha paura di farlo, o almeno di incominciare concretamente, dando cos? credibilit? al cosiddetto bluff del centrosinistra.

Comunque la situazione nuda e cruda ? questa:

Ha incominciato uno certo non della sponda di centrodestra, quindi dell?altra sponda, proponendo un ?governo di unit? cittadina?. Con un articolo di Orvieto Capitale esattamente contro la proposta-bluff gli sono state spiegate l?ambiguit? e l?ingenuit? della proposta, avvalorata pochi giorni dopo dal beffardo titolo di un editoriale di Dante Freddi sui ?trombati?. In seguito un efficace e preciso, come al solito, articolo di Guido Turreni (per? legittimamente pi? prudente del solito dato che lui fa parte della maggioranza ?vera?, e la situazione ? ?in transito?), che ? stato commentato da me in sintesi con il timore di un ?galleggiamento? all?infinito, e quindi pericoloso per la citt?, oltre che elettoralmente per la coalizione vincente, praticamente ?paura di osare?.

Poi l?articolo di Pier Luigi Leoni che ricita le parole di Germani il quale propone un patto alla stessa persona che contemporaneamente insulta dato che  accusa il Sindaco di non avere idee.

Per? Leoni un patto lo propone, eppure fa parte del carro dei vincitori! La sua Devozione ultracristiana ? urtata dal  ?battibecco tra un centrodestra che rimprovera al centrosinistra?ecc.?,

ma poi  nel suo periodo la logica della lingua italiana si perde, perch? un battibecco dovrebbe essere ?tra?.e tra?, ma dopo il primo ?tra? non c?? pi? niente, e allora si ha il diritto di pensare che il battibecco sia all?interno del solo centrodestra (potrebbe anche essere?.) oppure tra i ?cattivi?.

Tra l?altro se il centrosinistra ha riconosciuto pi? volte e in vari modi i suoi ?errori?, bisognerebbe

ricordargli che non sono soltanto sacrestanamente errori,  bens? ?reati e delitti contro la cittadinanza? e come tali andrebbero perseguiti, e il centrodestra di cui Leoni fa parte dovrebbe

prendere una buona volta l?iniziativa. Ma Leoni proponendo a sua volta patti, tra partiti, fa ?l?Annullo? della situazione, seguito a ruota dalla devota dall?altra sponda che ?dopo? aver perso le elezioni  propone i suoi patt?ni piccoli piccoli sussurrando dalla sacrestia che ?quattro occhi vedono meglio di due???.

Cos? uno si chiede se era il caso di fare le elezioni, visto che queste ultime si fanno proprio perch? siano due e non pi? gli occhi preposti a governare.

Ripeto, le fumisterie dei dilettanti si riconoscono facilmente quando le loro ?proposte? sono piene di banalit? quali il bene comune, la crisi epocale, la caritas, i paragoni presi dal calcio, tutte categorie che attengono ad altro diverso dalla crudezza ed ?esattezza? della politica. Brutto, vero?

Per? ? da l? che bisogna partire, e non appellarsi ad improbabili ?pentimenti? o ?riconoscimenti di errori? o buone intenzioni o improvvisi affratellamenti temporanei ?per fare un tratto di strada insieme?, come scrive vagamente il Devoto coniugato ideologicamente alla Devota.

E in pratica in che cosa consisterebbe questo tratto di strada? Se consistesse in un percorso dove non appaiano ?sbarramenti? tipo questione clientelare (che ? enorme e di rilievo obbligatoriamente penale), ma soltanto verdi fraticelli hollywoodiani da ?tutti insieme appassionatamente? e ogni tanto una bevutina di ?Bene Comune?, allora l?elettorato si rivolterebbe e in un prossimo futuro potrebbe

punire chi ha chiesto il voto e non ha mantenuto le promesse.

E non ? una questione di ?fargliela pagare?. Non bisognerebbe fare giustizia soltanto perch? si sarebbe accusati di giustizialismo? Ben prima di qualsiasi patto civico (ma che significa quel ?civico??) o patto tra partiti sulle teste degli elettorati, esiste il Dovere Civico di governare non soltanto mettendo in atto ci? che si ? promesso al proprio o a tutto l?elettorato (questa potrebbe essere anche solo una questione morale tra privati, cio? tra il privato che si candida e i privati che lo votano), ma anche non omettendo di segnalare per iscritto  all?autorit? competente tutto quello che per legge,bda pubblici ufficiali, ? obbligatorio segnalare.,pena l?omissione di atti d?ufficio.

Si chiama ?Libero Stato in libera Chiesa?, accatto-pattisti permettendo o no.

O quello che scrivo, cari superlaici e superlaici devoti di centrosinistra e centrodestra, ? troppo laico?

Pubblicato il: 15/12/2009

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