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Patti chiari

Pier Luigi Leoni

Giuseppe Germani sviluppa nell?articolo pubblicato da Orvietos? la proposta di un ?patto per la citt?? cui aveva accennato, il 9 dicembre, durante il dibattito consiliare sulle linee programmatiche del sindaco. Un patto triennale, da costruire ?con tutti i protagonisti e gli attori della societ? orvietana?, col quale  ?il Comune esca da tutte le aggregazioni esistenti per concentrare la presenza nell'Ambito Territoriale Integrato provinciale e promuova la nascita dell'Unione dei Comuni dell'Orvietano aperta  a tutti i Comuni del Parco Fluviale del Tevere?. Per quanto riguarda il sindaco Concina, Germani afferma che ?ha il diritto di governare per 5 anni. Ma al tempo stesso ha il dovere di prendere coscienza che gli mancano non solo i numeri ma le idee e le risorse per dare una svolta?.

Per l?idea di un patto per la citt?, come sanno i lettori di Orvietos?, mi sto battendo da varie settimane. Adesso ? il momento di giocare a carte scoperte, e io posso farlo senza scrupoli, perch? non dirigo n? il mio partito n? il mio gruppo consiliare, e tantomeno sono portavoce del sindaco. Quindi comprometto solo me stesso  Sono semplicemente un consigliere comunale che ritiene sgradevole e inutile la prosecuzione del battibecco tra un centrodestra che rimprovera al centrosinistra errori che esso ha pi? volte e in vari modi riconosciuto. Non mi interessa, perch? penso sia dannoso per la nostra citt?, questo trascinare la campagna elettorale in attesa della nuova campagna per le regionali.

Ritengo che il centrosinistra, avendo la maggioranza in consiglio comunale, non possa fare a meno di cercare di dettare la linea. Non ? pronto per nuove elezioni, ma deve dimostrare al suo elettorato di non andare a rimorchio del sindaco. Deve, in qualche modo, salvare la faccia.  Da qui il tentativo di mettere becco nelle linee programmatiche. Da qui il tentativo, di fronte a un sindaco che non sta al gioco perch? ritiene i consiglieri del centrosinistra troppo divisi e disorientati per fargli del male, di fare le cose in grande chiamando a raccolta tutta la societ? civile.

Della proposta di Germani mi piace l?idea  "Della proposta di Germani mi piace l'idea dell'Unione dei Comuni dell'Orvietano perch? collima, pi? o meno, con quel che cerco di dire da decenni sul funzionamento dei sistemi urbani e sul rango della citt? di Orvieto. Non mi piace quel chiamare a raccolta genericamente  ?tutti i protagonisti e gli attori della societ? orvietana?. Mi suona come una rinuncia al ruolo dei partiti. I partiti ci sono. Essi sono indispensabili al funzionamento della democrazia rappresentativa. C?? chi se ne schifa, ma la gran parte degli elettori, spesso mugugnando e turandosi il naso, mettono la croce sul simbolo che preferiscono. I partiti dividono, lo dice l?etimologia della parola. Ma gli esseri umani possono raggiungere la sintesi solo attraverso un processo dialettico. Gli uomini sono fatti cos?. E la chiamata a raccolta di ?tutti i protagonisti e gli attori della societ? orvietana? non ha niente a che fare con la dialettica democratica.

Ci? detto, esistono delle fasi critiche in cui ? utile fare un tratto di strada assieme. Anche questo fa parte della natura umana.

Riporto alcune affermazioni di un uomo politico tanto discreto da non essere odiato da nessuno, Gianni Letta: ?Serve una vasta coalizione con un programma ben definito proprio e solo per restituire il sistema ad una corretta fisiologia democratica, che consenta nell'alternanza il formarsi di un esecutivo in grado finalmente di governare un paese seriamente riformato e capace perci? di competere liberamente in Europa. Non vorrei indicare formule politiche o soluzioni di larghe intese. E tantomeno evocare lo spettro dell'inciucio, come fu ingiustamente catalogato il tentativo limpido avviato ai tempi della Bicamerale. Mai un romanista diventer? un laziale, eppure nessuno, neanche il tifoso pi? accanito, ha mai gridato all'inciucio se e quando la sua squadra o la sua societ? contribuisce, insieme alle altre, a definire le regole del gioco, a stabilire il numero e le caratteristiche dei partecipanti l'organizzazione del campionato, il campo e l'ora della sfida. La situazione italiana ? drammatica e quando la patologia altera profondamente un sistema ? necessario un intervento drastico per ripristinare l'ordinato svolgimento delle funzioni. Occorre definire insieme le regole del gioco, risolvere alcuni dei problemi fondamentali dai quali dipende il futuro del paese. Questo ? l'appello che mi piacerebbe sentire con una voce sola, destra e sinistra per una volta insieme.?

Questi concetti sono applicabili, mutatis mutandis, alla situazione attuale di Orvieto? Non abitiamo forse in una citt? che attraversa una crisi epocale, determinata dalla debolezza degli uomini? Tutti, a sinistra, ma anche a destra, dovremmo evangelicamente riconoscere che abbiamo peccato in pensieri, parole, opere ed omissioni. C?? da risanare le finanze comunali, c?? da ricostruire i rapporti con le formazioni sociali, in primo luogo con le cooperative, c?? da approfondire idee e progetti fondamentali per il futuro, c?? bisogno di sacrifici e di speranze.

E adesso, caro Germani, ti consiglio di non insistere sul fatto che Toni Concina non ha idee. Di idee ne ha in abbondanza, come te, come me e come tantissimi orvietani di destra e di sinistra. Soprattutto, Concina ha un?idea positiva delle sue capacit? (e ha ragione) e un?idea negativa dei nostri partiti: dimostriamogli che, almeno in questo, non ha ragione.

Pubblicato il: 12/12/2009

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