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Rincaro prezzi: ? colpa dell'Euro?

Fabiola di Loreto

In parte si, o meglio, ? colpa di chi ha tradotto 1.000 lire uguale un euro e di chi ovviamente non ha saputo vigilare in Italia sull?introduzione della nuova moneta. Ha ragione, quindi, Romano Prodi che fa bene a difendere la moneta europea perch? ? dimostrato come non sia avvenuto un rincaro generalizzato in tutta Europa. Segno questo evidente che altri Stati hanno saputo controllare meglio l?ingresso dell?euro nella vita dei loro cittadini. Ma il rincaro prezzi non ? solo un fattore direttamente riconducibile alla nuova moneta, almeno non nel caso ultimo dell?aumento dei prezzi dell?ortofrutta e degli altri generi alimentari.
Proviamo a capirci qualcosa. Com?era prevedibile la ripresa autunnale ha infiammato il dibattito sui prezzi ed ogni elemento della catena che va dal produttore al consumatore si ? fatta carico di dare la propria spiegazione al fenomeno, naturalmente per dimostrare che la colpa ? degli altri.
Un continuo rimpallo che non produce chiarezza. Proviamo allora a fare qualche esempio partendo per? da una considerazione generale: nel bilancio degli acquisti familiari l?ortofrutta, di cui pi? si ? parlato, incide solo per qualche punto percentuale mentre ben altre voci di acquisto pesano maggiormente sul budget di una famiglia italiana.
Prendiamo per esempio i cereali nei quali i prezzi sono aumentati del 15 ? 20% rispetto allo scorso anno ma a causa di fattori climatici il calo di produzione ? stato intorno al 50%, per cui al produttore non arriva nessun guadagno nonostante il rincaro di mercato.
Per alcuni prodotti, invece, che non hanno sofferto dei gravi fenomeni climatici i prezzi all?origine, cio? alla produzione, sono addirittura calati: ne ? un esempio il prezzo del latte pagato all?allevatore che ? calato rispetto al 2002 e le zucchine che sono calate quasi del 30%!
Nel caso della carota del calo prezzi se ne ? accorto solo il produttore che la vende a 15- 20 centesimi ma poi con i vari passaggi arriva al dettaglio a 1 euro tondo.
Vogliamo anche parlare di carne? Un vitellone appena macellato fa incassare all?allevatore circa 3 euro al Kg ma quando paghiamo una bistecca il prezzo va da 10 a 15 euro circa. Ora ? vero che un vitellone ? stato disossato e lavorato, per cui ci cono rincari dovuti anche agli scarti, per? rispetto ai 3 euro al Kg ne passa?.
Di esempi ce ne sarebbero ancora molti ma la ricetta finale non cambia: unica soluzione ? diminuire la distanza tra produttore e consumatore e vigilare che nella cosiddetta filiera nessuno si ?ingrassi? pi? del dovuto!

Pubblicato il: 10/11/2003

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