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PD e PdL condannati a incontrarsi per imboccare la strada del risanamento

Pier Luigi Leoni

Angelo Ranchino sta manifestando in pubblico pensieri coerenti con quelli che da tempo manifestava in privato e che noi consiglieri del PdL conoscevamo. E? stato corretto quando ha parlato in privato ed ? corretto adesso che ha deciso di parlare in pubblico. Infatti i tempi sono maturi per mettere tutte la carte in tavola. Si sta inesorabilmente avvicinando il tempo di fare i conti del bilancio triennale 2010-2012.

La superficialit?, per non dire peggio,  con cui sono state gestite le finanze orvietane da almeno dieci anni ha portato a trascurare il fatto che la previsione di bilancio a medio termine, quella triennale, ? una cosa seria non solo dal punto di vista legale, ma anche da quello pratico. Il retaggio nefasto del passato e la desolazione del presente, ha generato negli amministratori della scorsa legislatura una specie di follia che li ha portati a caricarsi sulla coscienza un bilancio fasullo, definito annuale, mentre, a parte gli stipendi del personale e le scadenze bancarie, era un bilancio scarsamente semestrale. Non sono riusciti a programmare un semestre, figuriamoci se riuscivano a programmare seriamente un triennio. Infatti il bilancio triennale era, ed ?, ancora pi? fasullo di quello annuale.

Questa ? una tragedia di cui siamo tutti consapevoli.

Come uscirne? Le scuole di pensiero sono due, trascurando chi ? tanto scemo da non aver capito niente o tanto disonesto da far finta di non capire: vi ? chi, come Angelo Ranchino, pensa che non ci sia altra strada che il ?commissariamento? e chi, come Massimo Gnagnarini, pensa che uno sforzo di fantasia pu? farci uscire dal baratro.

Quanto al ?commissariamento?, mi pare che Angelo Ranchino non si riferisca allo scioglimento del consiglio comunale e all?assunzione del potere transitorio da parte di un commissario prefettizio che prepari nuove elezioni. Il giovane avvocato dice che  il commissariamento ?? l?unico modo per uscire da una situazione finanziaria insostenibile che condiziona pesantemente le scelte. Non vedo altre soluzioni per risanare il bilancio?. Quindi si riferisce alla dichiarazione del dissesto, che comporta la nomina di un organo di liquidazione e il risanamento in cinque anni con aumento dei tributi, alienazioni patrimoniali, riduzione del personale, tagli delle spese ed eventuale aiuto del governo.

Non mi convince chi ha sostituito col casermone il sole dell?avvenire. Ma certamente sono dure entrambe le scelte: sia il risanamento creativo, sia la dichiarazione di dissesto. Le Procure della Corte dei Conti e della Repubblica continuerebbero ad incombere.

A parte la decisione di andare a nuove elezioni, che porterebbero qualche soldo in meno e qualche illusione in pi?, qualsiasi scelta non pu? essere dettata n? da Angelo Ranchino, n? da Toni Concina, n? da Giuseppe Germani, n? da nessun altro dentro o fuori del consiglio comunale. Ma deve maturare in un confronto, fra tutti i gruppi politici che compongono il consiglio comunale, per stipulare un patto che porti a una temporanea, ma salda maggioranza. Il gruppo del PD e quello del PdL sono i principali protagonisti. Perch? non s?incontrano, prima che sia troppo tardi, invece di logorarsi in battibecchi?

Pubblicato il: 25/11/2009

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