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Su Agor? Umbria ? Insieme per il Pd, su dilettanti allo sbaraglio (Ranchino, Concina...

Paolo Borrello

Con questa nota voglio fare come Scalfari il quale, ogni domenica, scrive dei lunghi editoriali su ?La Repubblica?, dei veri e propri ?lenzuoli? dove tratta  pi?   argomenti, anche piuttosto diversi fra loro. Io peraltro ho abbandonato la lettura di questi editoriali di Scalfari, spero che i lettori dei giornali on line non facciano altrettanto nei miei confronti, anche perch?, ? del tutto evidente, sono molto meglio io di Scalfari...

Andiamo per ordine.

Ieri ad Amelia ho partecipato alla presentazione di Agor? Umbria ? Insieme per il Pd.

E direte voi, e a me che interessa? E che sarebbe ?sta Agora?

Vi dovrebbe, almeno un po? interessare in realt?. Per? prima vi spiego di cosa si tratta.

Agor? Umbria viene definita un?area politico-culturale del Pd umbro, pi? semplicemente ? un gruppo di persone i quali sono stati sostenitori e/o votanti della mozione Marino i quali intendono continuare insieme la propria attivit? politica in un?agor? appunto, in un ?luogo politico? aperto sia a coloro che hanno votato per le altre due mozioni, nel recente congresso del Pd, sia a coloro che  non sono iscritti al Pd, e che per? ritengono che le idee e le proposte avanzate da Ignazio Marino, in qualit? di candidato alla segreteria nazionale del Pd, siano interessanti e degne di essere portate avanti per il futuro del Pd ed anche per contribuire a fare in modo che alle prossime elezioni politiche Berlusconi e soprattutto il berlusconismo, il centro destra comunque, sia sconfitto dal centro sinistra.

La prima critica che mi potreste rivolgere ? la seguente: ma siete proprio bravi voi ?mariniani?, seguaci appunto di Ignazio Marino, il quale pi? volte ha manifestato la necessit? di non creare ?correnti? nel Pd, che appena terminato il congresso, ?passata la festa gabbato lo santo...?, costituite all?interno del Pd la vostra corrente.

Sbagliato!

Perch? la nostra non ? una corrente se si intende per corrente un gruppo interno al Pd che si riunisce il pi? delle volte, in segreto, spesso nel corso di cene organizzate in ristoranti poco accessibili proprio per garantire la segretezza, e che opera esclusivamente per decidere quali ?poltrone? occupare e come fare per occuparle. E di correnti cos? concepite gi? da diverso tempo ce ne sono molte nel Pd umbro e continuano ad esserci.

La nostra area ? proprio un?altra cosa: ci riuniamo in luoghi pubblici oppure in sedi del Pd e il nostro unico obiettivo ? formulare proposte e progetti, e cercare di attuarli, che favoriscano lo sviluppo dell?Umbria, innalzando nel contempo il livello, oggi piuttosto basso nella nostra regione, del dibattito politico-culturale.

Questa area operer? ovviamente anche nell?Orvietano e speriamo di riuscire a raggiungere nel territorio orvietano e nel resto dell?Umbria gli obiettivi ambiziosi che ci proponiamo.

Staremo a vedere. I fatti come sempre, non gli auspici, ci diranno se il nostro tentativo riuscir? o fallir?.

Concludo questa prima parte del mio intervento rivelando un ?dietro le quinte?: non ho proposto io la denominazione ?Agor? Umbria? e quando ho avuto modo di conoscerla sono ritornato indietro nel tempo, a 17 anni or sono, allorch? decisi di formare un?associazione chiamata Agor?, fra i cui promotori c?erano un futuro senatore, due futuri assessori comunali, un ex sindaco e diversi altri. Agor? dal centro destra fu considerata come una risposta all?associazione Nuova Tuscia che in quegli anni, seppure per un breve periodo, riscosse un notevole successo, guidata dall?avvocato Morcella. In realt? Agor? si proponeva altri obiettivi ed era in linea con altri movimenti e gruppi che in quegli anni, in piena Tangentopoli, intendevano operare per la riforma della politica, soprattutto, ma non solo, tramite la realizzazione di una riforma elettorale di impostazione ?maggioritaria ed uninominale? (non a caso per la presentazione di Agor? organizzammo un incontro con Ernesto Galli della Loggia ? anche allora editorialista de ?Il Corriere della Sera? e docente universitario ? e Giuseppe Cotturi ? direttore del Centro per la Riforma dello Stato e docente universitario. Inoltre Agor? fu anche un tentativo di rispondere all?ennesima crisi del Pci orvietano che si determin?, nel 1992, quando, nonostante che l?intero partito- o quasi, non certo Prosperini e Materazzo - fosse allora schierato a sostegno della candidatura di Franco Raimondo Barbabella a senatore al quale per imposizione della direzione nazionale fu preferito Luciano Lama. Ricordo che gran parte del partito orvietano era s? schierato con Barbabella ma tardava ad esplicitare questa posizione ed io, in un comitato di zona anomalo per il suo esito, contro tutti i ?maggiorenti? del Pci locale, proposi e feci votare un ordine del giorno nel quale con chiarezza si sosteneva che il candidato a senatore dovesse essere Barbabella. Nonostante l?accelerazione da me impressa, alla fine, anche perch? qualche dirigente locale di nascosto oper? per realizzare i ?desiderata? della direzione nazionale, fu candidato Lama. Allora Barbabella, compiendo un errore politico di non poco conto, perch? la quasi  totalit? del partito lo aveva sostenuto (ci? non avvenne sempre quando era stato sindaco di Orvieto) e perch? si sapeva che la legislatura in piena Tangentopoli sarebbe durata poco (si and? di nuovo alle elezioni nel 1994 infatti) e che quindi sarebbe stato pi? che probabile che dopo alcuni anni venisse candidato proprio Barbabella, abbandon? il Pci per passare successivamente con i socialisti e ricopr? degli incarichi, in questo partito, del tutto marginali. Ma ognuno ? responsabile dei propri errori e se ? andato bene a lui...

Passando al secondo argomento, alle ultime notizie comparse sui giornali con cronaca locale relative alle forti critiche di Angelo Ranchino, presidente dell?associazione Orvieto Libera, che con una lista ha sostenuto la candidatura di Concina a sindaco di Orvieto, Concina che peraltro ? stato proposto al centro destra come candidato proprio da Orvieto Libera.

Io definisco Ranchino e Concina ?dilettanti allo sbaraglio? e poi spiegher? i motivi.

Prima una premessa che rappresenta il terzo argomento, e poi ritorno al secondo, della mia nota.

Se gli errori del centro destra mi sembrano notevoli quelli del centro sinistra e soprattutto quelli del Pd mi sembrano colossali. Scrivo tutto ci? per dimostrare che, pur essendo iscritto al Pd, non ho un atteggiamento pregiudizialmente contrario al centro destra e non ?dico male? solo del centro destra. Quanto al Pd orvietano, mi sembra che tale partito, o meglio i suoi ?vertici?, o quei personaggi che si definiscono tali, ? in uno stato catatonico, i suoi esponenti di maggior spicco, sembrano essere dei masochisti che non cambieranno mai.

Alcuni ultimi esempi. Nominare coordinatore del coordinamento intercomunale Enrico Brugnoli, ipotizzare che Brugnoli possa essere candidato a consigliere regionale, sono scelte profondamente sbagliate. Brugnoli come coordinatore sarebbe un Trappolino II, alla merc? dei consigli pi? o meno interessati degli esponenti pi? ?autorevoli? del Pd orvietano (del resto ? stato uno dei responsabili della sconfitta del centro sinistra alle ultime elezioni comunali di Porano dopo che era stato sindaco per dieci anni), e la sua eventuale candidatura a consigliere regionale sarebbe un fallimento, non verrebbe mai eletto perch? alcune parti del Pd orvietano non lo sosterrebbero di certo (sperare che dei ?pezzi? del Pd ternano ? se qualcuno lo pensa ? lo possano sostenere ? una pia illusione) e se qualcuno crede che possa essere inserito nel ?listino? (una lista bloccata di esponenti del centro sinistra umbro che potrebbe essere eletta senza prendere preferenze) sogna ad ?occhi aperti?. Se proprio si vuole che un orvietano diventi consigliere regionale si devono percorrere altre strade, si tratta di individuare una persona, probabilmente non iscritta al Pd, che rappresenti anche altre componenti del centro sinistra, autorevole e stimato quasi da tutti, soprattutto da gran parte del ?popolo? di centro sinistra.

Io non so di quante altre ?batoste? elettorali il Pd di Orvieto abbia bisogno per dare dei segnali di rinsavimento.

Torniamo al secondo argomento ?i dilettanti allo sbaraglio?. Era noto che il centro destra era diviso in almeno due componenti ? falchi? e le ?colombe?.

Ma come si fa a pensare che il rappresentante e consigliere comunale di una delle componenti del centro destra che sostengono (?) Concina faccia delle critiche cos? forti in una dichiarazione pubblica, ad una radio locale e a un giornale con cronaca locale, e pensare che non succeda niente. Critiche di quella natura si dovrebbero fare in incontri fra le diverse componenti del centro destra alla presenza di Concina e se non vengono superate l?unica soluzione ? rappresentata dalle dimissioni del sindaco e da nuove elezioni.

E come fa Concina, dopo quelle dichiarazioni, a non dare le dimissioni?

C?? da rimanere esterrefatti. E normale che in un governo di coalizione ci siano delle diversit? di opinione, ma non ? normale che si critichino pubblicamente le scelte pi? importanti compiute dal sindaco e pensare che non succeda niente di irreparabile. E? vero che probabilmente n? Concina n? il centro destra pensavano di vincere, ma ora che hanno vinto devono governare, se sono capaci di farlo, altrimenti si va a nuove elezioni.

Sul merito delle questioni sollevate da Ranchino, alcune le considero valide altre no, ed altri del centro sinistra la possono pensare come me. Ma non ? questo il punto, che ? invece rappresentato dalla necessit? di corretti rapporti da instaurare tra i partiti e gruppi politici che sostengono Concina e Concina stesso.

Vorrei esprimere, prima di chiudere, delle valutazioni su una questione sollevata da Ranchino.

Commissariamento: ? bene precisare che lo si ha se Concina viene sfiduciato e quindi in attesa delle elezioni viene nominato un commissario, al di l? del fatto che la sfiducia avvenga per problemi finanziari o per altri problemi.

C?? per? un?alternativa al commissariamento: la dichiarazione di dissesto finanziario, nel caso in cui la situazione del bilancio comunale diventa insostenibile, contraddistinta dal fatto che il sindaco e la giunta rimangono al loro posto ma viene nominata una commissione di tre esperti incaricati dal Ministero degli Interni di vigilare sul rispetto di alcuni vincoli (imposte al massimo possibile consentito, effettuazione solo di quelle spese considerate inderogabili ed essenziali, messa in mobilit? del personale considerato in eccesso) che devono essere rispettati se si vuole ottenere un contributo finanziario da parte del Governo che consenta di superare gradualmente le difficolt? di bilancio.

Ma per chiudere il bilancio 2010 del Comune, poich? molto probabilmente il deficit strutturale non ? di 7 milioni di euro ma di 3-4 milioni, potrebbe risultare possibile, senza ricorrere alla dichiarazione di dissesto finanziario, promuovere un aumento consistente delle entrate, soprattutto, e una riduzione delle spese, di minore entit?, perch? la gran parte delle spese non sono comprimibili, in attesa di vendere l?ex caserma Piave, unico modo possibile per eliminare in modo strutturale il deficit di bilancio.

Io penso prevalentemente ad un aumento delle entrate, limitato al 2010, massimo al 2011, prima che si riesca a vendere l?ex caserma Piave, spiegando ai cittadini che non ci sono altre alternative migliori, aumento di diverse entrate (dalle tasse, alle tariffe dei servizi comunali, alle tariffe dei parcheggi, anche di quelle che devono pagare o che dovranno pagare gli autobus di turisti (tutti anche quelli che si fermano al parcheggio della stazione ferroviaria), accompagnato dalla decisione che certe manifestazioni culturali a partire dalla stagione teatrale e da Umbria Jazz Winter si realizzano solo se si ottengono delle sponsorizzazioni adeguate altrimenti non si svolgono il che significa non prevedere nemmeno un euro per le manifestazioni culturali nel bilancio 2010, e accompagnata dall?accelerazione delle procedure, anche annullando il bando, relative al riuso dell?ex caserma Piave tramite una sua vendita che consentirebbe una riduzione o quasi un annullamento dell?indebitamento bancario del Comune e quindi anche una riduzione consistente delle spese correnti, quelle collegate all?indebitamento, cio? gli interessi passivi e le quote di ammortamento dei mutui che per un Comune fanno parte delle spese correnti.

Pubblicato il: 22/11/2009

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