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Giornata nazionale dei morti sl lavoro. Ripropongo un pezzo

Fausto Cerulli

I morti di lavoro. Oggi avranno luogo i funerali dei fabbricanti di fuochi artificiali di Castiglione in Teverina. Dopo qualche giorno dalla tragedia, per via di un esame autoptico tanto inutile quanto macabro, suggerito forse da qualche Compagnia di Assicurazioni che non vuole pagare. Quando sentiamo parlare di morti sul lavoro pensiamo alla Thissen Krupp, o a qualche muratore che incautamente scivola dal tetto e il datore di lavoro non ha colpa, il muratore era distratto, forse aveva pranzato lautamente con una frittata portata da casa, innaffiata con un bicchiere di vino. I morti sul lavoro muoiono, gli assassini del lavoro non vanno mai in galera. Penso agli amministratori di Porto Marghera; millecinquecento morti per tumore. Gli imputati assolti per prescrizione del reato; che non era doloso, Dio ne guardi, ma soltanto colposo; hanno ammazzato per distrazione, mica per cattiveria. I potenti non sono mai cattivi; sono potenti e basta. A Castiglione in Teverina ? saltata in aria quella che una volta si chiamava la Premiata Ditta, quattro persone che scherzano con il fuoco, si fa per dire; che maneggiano materiale esplosivo, alla Bin Laden. Uno dice; ma se la sono cercata, quella morte: potevano fare un altro lavoro pi? sicuro, magari lavorare in una delle millecinquecento banche tra Viterbo ed Orvieto; oppure andare a caccia di fringuelli, sempre qualche esplosivo ma a scala ridotta. Ci scherzo sopra, con l?amaro nel cuore, penso a quante persone fanno un lavoro che non vorrebbero  fare, o non possono fare un lavoro che vorrebbero fare. I precari, i disoccupati, i fabbricanti di fuochi d?artificio, i manovali; gente che lavora per vivere e vive male. Mentre molta gente NON lavora, e vive bene. Lo so, piango sull?acqua versata; ma ogni tanto mi incazzo con quelle che una volta si chiamavano ingiustizie sociali ed oggi si chiamano globalizzazione. E penso ai nostri futuri governanti che si sciacquano la bocca promettendo aumenti di salario; facendo finta di non sapere che gli aumenti li d? il padrone. Quando vuole e nella misura che gli aggrada. E vorrei chiedere ai nostri futuri governanti se sarebbero disposti a barattare il loro impegnativo lavoro con un lavoro salariato Ladri che guadagnano in un mese quattro anni di salario operaio; e si dichiarano democratici, e sguazzano oscenamente nel sociale. A Castiglione in Teverina lavoravano in quattro, a fare fuochi; e i fuochi d?artificio si fanno sempre meno; si fanno solo a Napoli e camorra. Dividendo per quattro il Profitto Aziendale, penso che lavorassero a livello di salario operaio. La gente che non arriva alla quarta settimana del mese. E con un lavoro triste, anche se destinato a rallegrare; tutto il giorno dentro uno stanzone poco illuminato, con la mascherina sul viso per via dello zolfo e di altre schifezze. Scambiandosi poche parole, riservandole per l?ora di cena. Un?ora di televisione e a letto presto. I fuochi d?artificio rubano tempo, ore, fantasia, voglia di vivere. Leggo che ai funerali ci saranno molti sindaci con la striscia tricolore, molti gonfaloni portati dai vigili urbani; forse la televisione, sempre pi? macabra e cercamorti. E magari all?uscita delle bare dalla Chiesa, la gente batter? le mani; qualcuno passato per caso getter? una manciata di riso, pensando ad un matrimonio. Io mi auguro soltanto che scoppino festosi tanti fuochi d?artificio; a bruciare ogni fariseo presente e non presente Io mi inchino a questi morti di lavoro; alla loro morte lavoro.

 

Pubblicato il: 20/11/2009

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