Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Perestroika E Glasnost

Mario Tiberi

Le due espressioni, riportate nel titolo, sono tornate prepotentemente di attualit? proprio in questi giorni dedicati alle celebrazioni commemorative del crollo del Muro di Berlino.

Furono, negli anni ottanta del secolo scorso, le due parole magiche nelle quali si condens? l?intero progetto politico di rinnovamento e trasparenza intrapreso da Mikail Gorbaciov per l?adeguamento della societ? sovietica, totalitaria e collettivistica, ai capisaldi liberali delle moderne democrazie occidentali. Fiumi di discorsi e di commenti hanno fatto da corollario a quegli avvenimenti del 1989 e non ? questo il luogo e il momento per riprenderli e approfondirli: basti dire che, ancora oggi, c?? chi inneggia e chi nutre delle perplessit?, chi insinua delle chiavi di interpretazione faziose e antistoriche e chi, infine, sostiene che il processo di riunificazione e di integrazione, non solo della Germania, ma dell?intera Europa ? appena agli inizi.

Lo stesso Gorbaciov, con sorpresa generale, ha candidamente ammesso che il terreno era s? spianato, ma che aveva previsto l?avverarsi di quel fatto epocale non prima della fine del ventesimo secolo. Anche ai potenti della Terra la Storia, spesso bizzarra e imperscrutabile, riserva delle incognite per le quali non ? consentita l?applicazione delle regole matematiche che sovraintendono alle equazioni!.

 Il caso, anch?esso bizzarro, ha voluto che in data 10 novembre uscisse sulle pagine del quotidiano ?La Nazione? un articolo relativo al dissesto finanziario del Comune di Orvieto in un passaggio del   quale, riferendosi al sottoscritto, si afferma che mi sono ?duramente battuto per il rinnovamento e la trasparenza??.

E? vero: per questioni infinitamente pi? piccole e contenute rispetto ad un evento che ha segnato una svolta profonda e indelebile nelle umane vicende mondiali, appena ho avvertito che la mia Citt? era stata portata sull?orlo di un pernicioso precipizio mi sono fatto carico dello?officium civicum? di intervenire, di esprimere liberamente le mie opinioni e di mettere a disposizione della Citt? stessa le mie limitate capacit? ed energie. Tutto, solo ed esclusivamente nell?interesse di Orvieto anche a costo di qualche remissione personale e della parte politica nella quale mi riconosco, ormai sempre pi? faticosamente.

La mia battaglia di rinnovamento e trasparenza si ? dispiegata e si dispiega contro i muri delle omert? e dei silenzi, degli insabbiamenti e delle coperture, delle impunit? e delle franchigie, delle scappatoie e dei ripieghi concessi a coloro che non possiedono il coraggio delle loro azioni. E cos? sar? anche per il futuro.

Non mi sento affatto solo in questa esperienza di vita pubblica; esistono, per nostra fortuna, moltissime altre degne persone che condividono gli stessi ideali e lo stesso impegno e sono meglio preparate, capaci e determinate di chi Vi scrive e alle quali, sin da subito, vada la riconoscenza e l?ossequio della intera comunit? orvietana.

Il ventennale della caduta del muro, come il ventennio fascista, riportano alla mente due dittature politiche, crudeli e disumane; anche alle dittature morali bisogna opporsi virilmente ed esse cadranno molto prima di ogni prevedibile aspettativa. E non ci sar? nessuno che cadr? in piedi.

Pubblicato il: 11/11/2009

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