Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Il Marted? del Tunnel

Gian Paolo Aceto

Qualche volta la piaga sta nel dito.

Esaurite prudentemente le puntatine sui ?particolari? della condizione comunale, i due saggi del Luned? hanno preferito  il rifugio nel calduccio pensoso  dell?analisi generale sul tema delle classi dirigenti orvietane. Certo si faceva  prima a chiedere di verificare certi  conti in banca o analizzare i beni a catasto e la loro provenienza. Ma la piega gi? da qualche settimana ? quella del ?chiedere che altri chiedano?, insomma dell??armiamoci e partite?, noie voulevons far savoir, perci? facire analisi, detto da Aristofane di Mergellina.

?I due sono amici fraterni da decenni?, li presenta Dante Freddi. Loro non hanno obiettato, e perci?

? tutto vero! Avesse detto solo amici, ma no, ha detto anche fraterni, e da decenni! E dato questo plurale, limitiamoci a vent?anni fa? o gi? di l?. A quel tempo esistevano, tra gli altri,  due  partiti,  l?M.S.I. e il P.C.I., ognuno dei quali aveva iscritti  sostenitori e militanti in grande contrasto tra di loro, certo non fraterno. Sciolta la D.C., e cambiata pelle il P.C.I. (no, non ? un?ironia, perch? il gruppo dirigente rimase sostanzialmente lo stesso), per molti si  pose il problema di dove ricollocarsi, cos? ci fu chi  dalla D.C. pass? all?M.S.I., e chi dal P.C.I. pass? al P.S.I.

Scelte legittimissime, fatte per ragioni politiche, culturali, anche umane nel senso di personali, relative ai comportamenti, forse necessarie anche per avere comunque un?appartenenza, o per

?esserci?, e quest?ultima ragione la ritengo la pi? umanamente comprensibile. Infatti generalmente non basta ?esserci per s? stessi? quando c?? il rischio che gli altri ci ignorino. Scrivere ?profondit?? anche se superrisapute ? una terapia a breve niente male, ma del tipo ?Stultitia et supponentia? (ma quell?altro capir??)

Gli elettorati comunque rimasero pressoch? immobili. Soltanto quello della D.C. per forza di cose, non essendoci pi? il partito da votare, rimase un po? in bilico, poi venne Forza Italia e l?elettorato della D.C. trov?, o credette di trovare (a seconda delle interpretazioni) il partito di riferimento.

Ma in ogni caso erano rarissime, se non giustamente impossibili, le amicizie fraterne tra due appartenenti a campi politici opposti. A meno di essere gente priva di autentici ideali e nel contempo sostanzialmente salottiera, anche gli alti o medi livelli dei partiti non si parlavano, e questa era la regola.

Questa regola era certamente sbagliata, ma probabilmente Leoni e Barbabella , come due politici intimamente trans, nel senso di transpartitici, si frequentavano di nascosto da qualche parte qui a Orvieto, forse in qualche sepolcreto etrusco o in qualche grotta dove nessuno li poteva vedere, e godevano reciprocamente della loro fraterna amicizia.

Nello stesso tempo gli elettorati cosiddetti di base continuavano a demonizzarsi, specialmente i ?militanti?, categoria  quasi esaurita col secolo scorso o in via d?estinzione.

Ma comunque militavano in qualche  modo, ed era il loro modo ?autentico?, per loro, di fare politica, perch? cos? gli era stato insegnato da chi li lasci? poi a met? del guado.

Nel frattempo i Leoni e i Barbabella di tutta Italia preparavano il futuro. Guadavano.

Gli elettorati no, coartati dai capi a non parlarsi, vale a dire essere distanti e opposti al momento del voto, proprio perch? invece ?il parlarsi? ? pericoloso e pu? sfociare nel ?capirsi?, e perci? infine votare diversamente da come atavicamente si ? sempre fatto. Istigazione alla coazione a ripetere?

 

Il mondo contadino.

Pier Luigi Leoni lo descrive molto bene e fa un?analisi ?di uno dei suoi aspetti? certamente veridico.

Ma mentre allora l?obbedienza a un capo scelto dalla natura (il padre, il nonno,  patriarcalmente

intesi)  era nell?ordine delle cose e non si discuteva, nel dopoguerra, facendo certamente leva su bisogni essenziali, un altro Capo si impose e via via divenne il depositario della verit?, che ugualmente non si doveva discutere, o meglio mettere in discussione. Il Partito.

Da un?obbedienza ?flessibile? alla natura si pass? all?obbedienza cieca all?Idea.

E questo partito, il P.C.I., qualche  ragione ce l?aveva. Ma maggiori ragioni, e reali, ce l?avevano i suoi sostenitori, gli iscritti, i militanti, poi trasformatisi giocoforza in ?soltanto votanti?.

E questa ? anche l?origine del mio ?Vota e crepa!? di cinque anni fa?.

Se tutto il Partito, dirigenti sostenitori iscritti militanti votanti era all?epoca una fazione unica,

nel corso del tempo ?fazione? nel senso negativo del termine sono rimasti soltanto i dirigenti, gli intellettuali organici di sostegno e altri, come molto spesso i gi? citati, per ragioni eminentemente

?pratiche?. In una parola, gli aizzatori. Ma il popolo contadino ?non vive pi? l??, avendo avuto quel poco che tutto sommato voleva.

Oggi, se il popolo ha fame di politica, che gli vengano date brioches, oppure primarie il cui risultato sia un D?Alema quando viaggia in incognito, secondo la stupenda battuta di Fausto Cerulli, fresca di ieri pomeriggio.(ma poi perch?, quando viaggia in ?cognito? ? qualcosa?).

E dal punto di vista ideologico al posto del comunismo ? nato un altro surrogato, pi? blando certo ma sempre surrogato, il laicismo. E? l?ultima trovata per ?tenere unite le masse?da parte dell?anima dirigenziale della sinistra che vuole trovare sempre un  nuovo modo per far finta di aver qualcosa da dire.

Anche dall?altra parte non si ha nulla da dire, ma almeno lo si sa. E in qualche modo, si governa?..

Perch? il governare, o l?amministrare, ? l?esatto contrario del sentirsi l?obbligo di aizzare gli elettorati, come fa la sinistra, quando si sa di non saper governare la contemporaneit? perch? la cultura  politica di provenienza ? sempre la stessa di una volta.

Perci? destra e sinistra non hanno in realt? niente di ?vero? da dirsi, e questo vale anche per la situazione orvietana.

A parte le amicizie fraterne ad  alto livello, perch? esse si fondano soprattutto sulla recitazione del ?dito amabilmente e fraternamente puntato? nel salotto telematico.

E allora ? vero che la piaga sta nel dito.

 

Barbabellus pro domo sua.

Righe 4 ? 5 - ??orpelli ideologici??

Riga 18 ? ??furbizia e ambizione?!

Righe 21 ? ??limiti e vizi?che non hanno impedito di fare anche cose buone e importanti??

Riga 26 ? ??la lunga semina operata da persone di diverso orientamento??

Riga 33 ? ??Se infatti c?? qualcosa che non va?.?.

Riga 43 ? ??Il fatto ? che chi ha osato dire chiaro e tondo?.?

Riga 50 ? ??? stato gestito il bilancio?.?

Riga 51 ? ??la rabbia per questi comportamenti non ? roba esclusiva del centrodestra??

Righe 51-52 ? ??c?? stato e c?? un bel magma che rende difficile??

Riga 53 ? ??assenso trasversale...?

Riga 55 ? ??erano di pi? costoro??

Righe 57-58 ? ??Guarda come ? stata trattata la questione del riuso della Piave!...?

Riga 65 ? ??trasversalit???

Righe 70-71 ? ??tunnel in cui improvvidamente ci siamo cacciati??

Riga 96 ? ??trasversali??

Riga 99 ? ??il clima??

Righe 101-102 ? ??il faticoso lavoro della mente??

Pubblicato il: 03/11/2009

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