Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Il ritorno del LUPO CATTIVO

Gianni Cardinali

Sperando di non annoiare, voglio ricordare una giornata particolare della mia vita ma anche di molti altri, meno ?anziani? di me, perch? molto singolare.
Forse era il 1974, da pochi anni, con tanti giovani soprattutto del liceo scientifico, era nata l?associazione ?PRO NATURA? che si distinse soprattutto per la lunga battaglia per realizzare l?Oasi di Alviano nel 1978.
Erano anni di speranze in tutti i campi della cultura e della politica; io avevo cominciato ad insegnare da poco proprio nel liceo scientifico con grande soddisfazione.
In quegli anni, tutti i luned?, svolgevo anche l?attivit? di assistente alle esercitazioni di zoologia alla Sapienza a Roma.
In quella sede ho avuto il piacere di conoscere Luigi Boitani che oggi ? Professore Ordinario, sempre alla Sapienza, di Zoologia dei vertebrati e di altre discipline inerenti la stessa materia.
Boitani era lo zoologo del lupo, quello che partecip? alla ricerca sul lupo italico con i radiocollari, dopo avere studiato le tecniche di ricerca, se non ricordo male, in Canad?.
Ebbene, in quella giornata del 1974, Boitani venne ad Orvieto e nel teatro Mancinelli, organizzammo la giornata del lupo con almeno 500 studenti delle scuole orvietani.
Boitani fu bravissimo, tanto che, alcuni, tra i pi? piccoli, piansero (dalla paura!!) quando lui riprodusse uno stupendo ululato in pieno palcoscenico.
Era il periodo in cui comparse un bellissimo documentari intitolato ?La fine di una leggenda?, quella del lupo cattivo trasmessa anche dai fumetti di Disney.
L?Italia era tra i pochi paesi europei che fosse riuscita a conservare il lupo nella sua selvaticit?, soprattutto grazie all?esistenza del Parco nazionale d?Abruzzo.
Ne erano rimasti un centinaio, quando erano scomparsi in tutti i civilissimi paesi del centro e nord Europa.
Oggi grazie alla diffusione delle aree protette, circa il 10% del territorio nazionale, alla diminuzione della caccia, alla diffusione degli ungulati come i caprioli, alla massiccia presenza dei cinghiali, il lupo italico si ? fortemente ripreso, raggiungendo, forse, 500 unit?, diffondendosi fino al Piemonte e in Svizzera.
Siamo stati bravissimi ed io voglio esprimere uno dei rari momenti di felicit? rispetto a faccende del genere.
Nei giorni scorsi, un mio amico, bravissimo fotografo naturalista, li ha fotografati nei dintorni, non certo a ?sbranare? le pecore ma in cerca di prede che forse trovano meno per l?ingordigia del mondo venatorio che non cambia di una virgola.
Per?, ?Adesso i lupi attaccano pure in pianura?, titolava un giornale locale.
Ho avuto la sensazione che lo splendido animale fosse tornato ad essere ?il lupo cattivo? delle nostre orribili fiabe di un apparente altro tempo.

Pubblicato il: 29/10/2009

Torna ai corsivi...