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Il disastro finanziario del Comune di Orvieto ? immorale prima che illegale

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

dopo il mio intervento di consigliere comunale nella discussione sul riequilibrio del bilancio 2009 ho personalmente registrato reazioni di due tipi.

C?? chi m?invita a smetterla coi discorsi e con gli articoli e mi istiga a presentare esposti dettagliati alla procura, e a sollecitarne pressantemente, e magari polemicamente,  l?intervento. A costoro, che evidentemente mi vogliono male, faccio presente che non accetto di essere aizzato come un cane. Nemmeno da coloro che stanno dalla mia parte.

Viceversa c?? chi mi critica per aver cercato di trascinare sul piano penale questioni che devono essere risolte dalla politica e nella politica. A costoro, che evidentemente non mi stimano, faccio presente che il non chiamare le cose con il loro nome ? ipocrisia. Ricordo loro che il denaro pubblico andato in fumo per non aver gestito efficientemente il patrimonio comunale, cos? come quello speso per attivit? e servizi pi? o meno lodevoli, ma non strettamente indispensabili, ? stato sottratto alla parte debole della popolazione, ai poveri, ai bambini, agli anziani e agli ammalati. Non esiste in questa citt? la sofferenza? Devo fare l?elenco delle situazioni di sofferenza, spesso atroce? Devo ricordare chi si butta dalla ripa, chi s?impicca e chi sparisce, chi langue negli ospizi perch? a casa non lo vogliono o non lo possono accudire? E? vero che la sofferenza fa parte della vita, ma sia i cittadini privati che i pubblici amministratori hanno il dovere di provvedere prima di tutto a chi soffre. Perci? ogni euro sprecato ? un peccato e, se quell?euro ? pubblico, ? anche un reato.

In ogni modo, poich? sono convinto di aver affrontato il tema senza ipocrisia, ma con equilibrio e nell?ambito di un discorso costruttivo, ti chiedo, caro Direttore, di pubblicare il testo integrale del mio intervento in consiglio comunale.

?Sono perfettamente consapevole delle aspettative degli Orvietani e del loro diritto di essere governati nel rispetto dei principi della convivenza democratica e nell?osservanza della legge.

            La proposta di riequilibrio del bilancio, con tanta fatica e dedizione elaborata dalla Giunta comunale (probabilmente superando momenti di angoscia e di sconforto) ci chiama a un voto positivo che sblocchi la grave crisi finanziaria del nostro Comune, apra un?epoca di risanamento, consenta ai consiglieri di buona volont?, al di l? delle appartenenze politiche, di dare impulso e sostegno al Sindaco e alla Giunta nel provvedere con intelligenza e operosit? al bene comune.

            Mi accingo coscienziosamente a votare il riequilibrio del bilancio 2009, ma sono consapevole della pesantezza di questo provvedimento e dei rischi che esso comporta.

            Mi sembra opportuno, in questo momento, in cui deve prevalere un intento particolarmente costruttivo, accantonare polemiche, ancorch? legittime, sui comportamenti di singole persone che hanno determinato la situazione alla quale dobbiamo rimediare.

            Non mi sfiora l?idea di processare la gente in quest?aula. Cos? come sono scandalizzato e amareggiato dai processi sommari che si cerca di celebrare nei bar, nelle strade e nelle piazze.

            Resta il fatto che dalla proposta di riequilibrio emerge che il bilancio di previsione 2009 e il bilancio triennale 2009-2011, che sono atti pubblici,  furono redatti in palese violazione del principio di veridicit? fissato non solo dalla morale e dalla logica, ma espressamente dalla legge. Furono iscritti in misura fortemente ridotta, rispetto a quanto risultava dai contratti stipulati e in vigore, corrispettivi per la fornitura di prestazioni da parte dei locatori di beni e degli appaltatori di servizi. Furono gravemente sottostimati i costi per l?acquisizione di beni e servizi indispensabili, non tenendo conto della ben conosciuta spesa storica.

            Mi sembra che ci troviamo nella situazione prevista dall?articolo 361 del codice penale, che prescrive ai pubblici ufficiali di denunciare senza indugio all'Autorit? giudiziaria, o ad un'altra Autorit? che a quella abbia obbligo di riferire, i reati di cui abbiano avuto notizia nell'esercizio o a causa delle loro funzioni.

            Invito il Presidente del Consiglio comunale, che detiene il fascicolo, a fare con serenit? e ponderatezza le sue valutazioni ed, eventualmente, a rimettere al Procuratore della Repubblica di Orvieto la deliberazione di riequilibrio del bilancio e i documenti a essa connessi.

            Quanto al merito dell?assestamento, poich? esso si basa (n? potrebbe essere diversamente) su entrate che legittimamente possono essere iscritte in bilancio, ma che sono, per loro natura, incerte nella loro completa realizzazione, devo raccomandare al Consiglio, alla Giunta, al Sindaco a ai Dirigenti la massima prudenza nelle spese, sia in quelle contingenti sia in quelle destinate, come le assunzioni di personale,  ad appesantire senza via di ritorno i bilanci futuri.

            Devo pure rilevare che il riequilibrio ? solo parziale, perch? vengono trascurati gli altri due anni del bilancio triennale. Quindi, se la manovra viene approvata, rimangono in vigore le previsioni inattendibili, illegittime e illecite degli anni 2010 e 2011.

            Urge provvedere anche in merito a tali anni e verificare se vi sono le condizioni di consapevolezza, di unit?, di buona volont? e di umilt? per far decollare Orvieto verso una positiva avventura, oppure se dovremo sottometterci all?umiliante procedura del dissesto, o se, addirittura, dovremo lasciare la parola al corpo elettorale che, in democrazia, ha sempre ragione, anche perch? paga puntualmente le conseguenze delle sue scelte.?

Pubblicato il: 23/10/2009

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