Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Ma quale destra e quale manca!

Gian Paolo Aceto

Ed ecco a voi, gentile pubblico del web, un campo di battaglia delle idee rifritte di chi pretende di scriverci ed essere preso sul serio, e di chi per pudore o si astiene addirittura dal commentare o lo fa con la rabbia di chi pur in apparenza lodando, in effetti vorrebbe spargere il sangue degli scriventi.

Venghino, gentile pubblico!!! Venghino! Questa volta il demiurgo telematico (che non ? Dante Freddi, no, il demiurgo ? in un certo senso ?la necessit? indotta?, proprio dallo strumento stesso, di essere ?di tutti?), questa volta il demiurgo ci propone uno dei soliti tanti idoli: ?il Confronto?,ma pensa un po?! E tra chi poi? Panem et telematicenses offre  una vera primizia, due BOCCONI cosiddetti e autoriconosciuti prelibati per il PRANZO  cultural politico dell?orvietano doc:

 Pier Luigi Leoni, il ?destro? la cui arma  politico-letteraria migliore ? il suo silenzio sovietico su ci? che scritto da altri gli va di traverso, e Franco Raimondo Barbabella, il sinistro, socialista,  filosofo e  grande esperto in filosofia praticamente intesa. E siccome il rinnovamento bisogna farlo con metodo e quindi con titolo, perch? non chiamare la nuova rubrica ?Risorse per Orvietosi??

 

Parentesi

(Caro Dante, questo non ? un articolo ma un nuovo genere letterario che si potrebbe intitolare: Pseudosvagatezze prendendo uno pseudogelato in Piazza Duomo, guardando lo pseudoinfinito del  cielo oltre la chiesa, lasciando cadere una riflessione pseudoprofonda composta di falsit? intelligenti e disperandosi  perch? il compagno di conversazione ha detto una cosa pi? intelligente a cui non si sa opporre niente di meglio.

Nello scritto ci potranno stare anche una finta  e breve conversazione al telefonino con una ?Signora?  che bisogna riuscire a far capire molto indirettamente al vicino di tavolo che non ? la propria moglie, un?altra telefonata che in mezzo contenga un ?Certo, Eccellenza. Vedr? il Ministro nei prossimi giorni?.?, e via masticando?.).

 

I due bocconi.

Pier Luigi Leoni, a cui mi unisce una non amicizia talmente intima che un giorno potrebbe anche diventare  materia di uno scritto (meglio orale a tavola) a quattro mani.

Franco Raimondo Barbabella col quale, quelle rare volte in cui ci si incontra per caso, qualsiasi argomento superserio da parte di ambedue dopo un po?diventa soltanto serio, dopo altri trenta secondi (parla tu che a me viene da ridere) semiserio, e infine si arriva non soltanto alla superficialit? assoluta (che ? una prelibatezza della conversazione) ma  alla coscienza dolceamara di questa necessaria superficialit?, con tutte le possibili eventuali profondit? taciute  (per non essere inutilmente intellettualmente esibizionisti) che essa comporta.

(per Barbabella: mi ha commosso la notizia della visita di alcuni dei tuoi studenti al Cern di Ginevra, e complimenti anche al Prof. De Ninno, che non ho il piacere di conoscere. A quando

un seminario, o anche un dibattito vivace e libero, sulle ragioni della scienza e della Fede, da farsi nei locali del Liceo, dove magari non io di certo ma per esempio il nostro Vescovo possa spiegare ci? che ? idolo, ci? che non lo ?, ci? che lo pu? diventare, addirittura anche la religione stessa quando ? intesa soltanto come ?tensione morale? (concetto da accatto-comunisti che quando ? troppo ripetuto e senza opere diventa a sua volta un idolo, ecc.ecc ?? (lascito del pre e post laicismo, la menata concettuale della ?religione dell?uomo?) ? E inoltre, se vuoi che si continui a scrivere i tuoi tre nomi per esteso, che fa molto accademico o araldico o non biologicamente autorevolizzante, per favore caccia un obolo, un gelato, un caff?, non so, qualcosa. La fama non si paga, con la fame altrui. Ne avevo o ho tre anch?io, ma in conversazione ne uso uno, sia che parli con braccianti in libert? (vigilata, dal  tuo partito) che con sottosegretari durante la loro ora d?aria (spesso fritta e purtroppo soltanto immaginaria)..

 

Per Leoni: il Pier con cui ti lasci chiamare sa troppo di violamammola, di salotto, e isola te dagli eventuali commentatori dei tuoi scritti, esperti in analisi di banale spinto, e poi somiglia troppo a un altro Pier a livello nazionale che spesso coniuga l?aspetto bruto da pugile suonato con tiritere gridate al massimo dei decibel. Quanto ai concetti di sibillino alto livello che certamente esprimerai nella rubrica, sarebbe bello evitare cappelli come quello che hai messo in testa al tuo articolo del 10 ? 10 ? 2009 prendendo a prestito e facendoli tuoi gli pseudoconcetti qualunquisti di un mediocre cantautore lombardo,Giorgio Gaber, che analizzo qui di seguito.

Scrive::

?La libert? non ? star sopra un albero?. Lo dice  lo scrive lo canticchia, insomma ne fa una filosofia.

Al tempo di Stalin in Unione Sovietica e di Hitler in Germania chi stava ?sopra un albero? significava che stava  in un caseggiato dove c?era un capocaseggiato orecchio della polizia politica: Stare su un albero perci?, nella realt? pu? anche voler dire essere obbligati a starci nel senso dell?intimo della coscienza e a non poter farlo sapere nemmeno ai parenti intimi.  Ma il noioso Gaber non ci pensa o arriva.

Poi scrive:

?Non  ? neanche il volo di un moscone?

Scusami, Pier Luigi Gaber, ma perch? passare dal concetto di libert? per le persone umane a ci? che umano non ?, essendo un moscone? (Potrebbe essere anche il vento, che ha la capacit? di soffiare dove vuole, e perci? ideologicamente scorretto?..e voltagabbana?).

Poi scrive, con il solito tono da massima filosofica inappellabile::

?La libert? non ? uno spazio libero?

Ma di quale spazio libero parla? Chiamiamola una?altra vaghezza astuta, un concetto multiuso.

E infine ecco che il presocratico Pier ? Giorgio Gaber ci rivela finalmente una verit? micidiale:

?Libert? ? partecipazione?

Ma ragazzi, il comunismo nostrano ci ha marciato settant?anni con l?ideologia fumosa, ambigua,

fintamente democratica ma in effetti per meglio essere schiavistica, della ?Partecipazione?!, ed ecco che arriva Gaber ad ammannircela di nuovo (vent?anni fa?), ma che pretende di diventare di nuovo attuale perch? un ?destro? intimamente sovietico la fa propria.

Per Leoni: l?autoanalisi, anche se ? un eroismo, qualche volta riesce, ?se lo Spirito soffia non dove vuole, ma dove dovrebbe?.(e dove il gentile pubblico del web si aspetta).

Dante.

Oh, Dante! Mia croce e delizia! (da ?La Traviata?, prima traviata, poi stuprata, e oggi compunta sugli scranni consiliari):

Nel corso di una conversazione telefonica di un mese fa? avevi accennato, ma era una constatazione pi? che una presa di posizione, che il web ? ?dei lettori?, quindi di tutti, meno ovviamente quelli che si esprimono per insulti diretti o volgarit?). Poi ? passato del tempo, e un giorno mi ? venuto in mente un titolo: (Occhio per occhio, Dante per Dante!) ma non sapevo l? per l? a quale sostanza di articolo appiccicarlo, virgola,?..

 

Parentesi

Orrore! Si scrive un articolo e poi si cerca un titolo! Cos? come per un bambino, che prima deve nascere e soltanto dopo lo si battezza.

Ho peccato, mi ? venuto prima il titolo?,ma forse poi l?articolo si adegua?...

 

Riprendo dalla virgola.

Dico Dante per significare tutti i direttori di giornali on line (e non solo), e per riuscire a capire quale debba essere uno dei possibili rapporti (possibilmente il meno ambiguo) tra direzione (si pu? leggere coordinazione) del giornale, scrittori di articoli, lettori in genere, e commentatori. Insomma cosa sia meglio, non come legge assoluta, ma qui e ora. (? destino di tutte le leggi essere comunque leggi-tampone).

Cos? giustamente ti viene in mente di rinnovare l?impostazione del giornale, e proponi questa rubrica ?A destra e a manca?. A chi la proponi? A due personaggi che dovrebbero dare il l? ai commenti dei lettori, essere ?il dito nella piaga? di certe situazioni o problemi, e con visioni ?opposte?..

Su questo, con l?aria di svolazzare come un calabrone, mi sono gi? espresso nelle righe precedenti.

Ma qual ? il risultato delle tue certo buone e interessanti intenzioni? Gli articoletti dei due ?Bocconi?. Analizziamoli, e vediamo se il web non logora chi lo fa (ecco il motivo del pericolo del contrappasso, Dante per Dante?.).

Scrive Leoni:

Caro Pier (no, non ? uno sbaglio, lui scrive soprattutto a s? stesso)

Il primo concetto pi? interessante ? che lui vuole o vorrebbe ?penetrare? nei cervelli  di certa gente orvietana, per? scrive e premette che per lui sono impenetrabili, quindi esprime per s? stesso una posizione definitiva. Allora chiede l?aiuto di Barbabella, che secondo lui ? di sinistra o almeno per facilit? di contradditorio presenta come tale.

Il problema ? che gran parte della sinistra si presenta come incorruttibile, e perci? come fa Barbabella, a sua volta incorruttibile e di sinistra, a capirli e giudicarli. Lo si potrebbe fare soltanto dall?esterno, appunto non essendo di sinistra,. E?certo un problema filosofico di stampo logico .che il chiamato in aiuto forse risolver? nella sua risposta.

Poi dal quesito sulla penetrazione Leoni passa disinvoltamente al problema di eventuali prossime elezioni e ?avverte? il Sindaco che forse egli non  sar? in gioco nella partita della rivincita. Ma ? un avvertimento che, detto adesso, non pu? non apparire come un avvertimento (e quindi condizionamento) sulla politica dell?oggi. Come addetto-stanca non c?? male, in quanto a rapporto leale e di fiducia.

Ristar? con Toni soltanto se egli sar? in gioco nella partita della rivincita .La rivincita dovrebbe essere tra cinque anni, ma si ha la sensazione che si parli di date molto pi? ravvicinate. E Toni potrebbe non esserci, nemmeno se lo volesse,  ?se non sta in riga?. Come al solito, Boccone uno si suppone il pi? machiavellico dell?asilo comunale.

 

Risponde Boccone due:

E subito, all?esponente del rinnovamento e metodo affibbia una rasoiata, dandogli in pratica del finto tonto.

Dice che un tempo ne sapeva di pi? in quanto alla provenienza di ferite e onori. Ma se ? stata una sapienza duramente conquistata allora lo ? per sempre, come il diamante della pubblicit?. E perch? ha perseverato mettendosi con Sinistra e libert?. Poteva astenersi. O le ferite non gli fanno pi? nessun effetto?

Pi? avanti nello scritto, l?immarcescibile ?bene della Citt??.

Stantia la solita derisione del concetto di ?uomo della Provvidenza? (ma lui ? del gruppo dei very very laicy, che ne sa della Provvidenza?). Qualche volta la Provvidenza manda Giulio Cesare, qualche volta Starace, qualche volta Pier Luigi Bersani, il PCI formato Miadeguo.

 

Ma il vero succo di tutta l?impostazione della rubrica sta nelle ultime righe di Barbabella: ?dalle vostre parti?. E cio?, rimaniamo con la messa in scena da addetti ai lavori che recitano due parti opposte in scena nella rubrica, eccetera eccetera, ecc Che le due parti rimangano ben?distinte?, cos? ognuno di noi continuer? ad avere un?appartenenza  facilmente riconoscibile (e elettoralmente addomesticabile).

Come nella Commedia dell?Arte: dove le maschere (Pulcinella, Brighella, Pantalone, Arlecchino, soprattutto quest?ultimo, servitor di due padroni?.) avevano ruoli precisi e ?obbligati?, cos? da essere facilmente riconosciuti dal pubblico.

Ma specialmente dopo queste ultime elezioni comunali, non ? tutto un po? ridicolo?

A meno che.

 

Dante, ieri ti dicevo che dopo aver visto l?inizio della rubrica non ci avrei mai fatto un commento, perch? non mi andava di stare al traino dei due Bocconi. Preferisco scrivere un normale articolo o corsivo che dir si voglia, come questo, normalmente firmato, che naturalmente potrebbe anche non essere pubblicato. E visto che la rubrica ?A destra e a manca? si ?ricloner?? ogni Luned?, non ? improbabile che una risposta, sempre con la semplicit? immediata dell?articolo, esca il Marted?

Cos?, invece di una rubrica sola te ne ritroveresti addirittura due, ?ben distinte nella lotta?. E sarebbero le due ?rubriche? a far nascere la vera Rubrica, basata sul vero contradditorio, e io spero che avvenga, anche e soprattutto per il merito intelligente di tanti commentatori che senza scrivere articoli sanno andare alla radice delle cose.

Da una parte il duo BarbaLeoni alle Crociate Finte, dall?altra chi non ci sta..

 

E sarebbe la Guerra, delizia di chi come me della Pace (quella con la P maiuscola che ha imperato nel secolo scorso) non sa cosa farsene, considerandola il collante poltiglioso della codardia.

Uno degli aspetti della malasanit? ? che non si cava pi? il sangue come una volta.

Credo che in certi casi spargerlo sia un dovere civico.

Sul web, naturalmente. 

Pubblicato il: 20/10/2009

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