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Orvieto citt? moribona. In attesa di un alito di vita

Fausto Cerulli

Stavolta, veramente, sar? breve. La redazione ha deciso che io non mi debba occupare di politica, relegandomi al comodo- per tutti- esilio di poeta di corte. E credo sia una decisione giusta: io non sono politicamente schierato, e passo la parola ai politici di professione ed a quelli di processione. Qualcosa, per?, vorrei dire, tra il politico ed il poetico. Toni, J have a dream: contavo su un salto di fantasia, ad uno scombussolamento delle carte, ad un respiro nuovo sull?aria stagnante della citt? morta, alla D?Annunzio, o moribonda, alla Fausto Cerulli. Capisco che i problemi di far quadrare il bilancio siano problemi immensi, capisco meno i salvatori che vengono da Marte, non capisco per niente questo senso di attesa che pervade la politica orvietana, Toni, voglio essere schietto, tanto non ho nulla da perdere: non vorrei che anche tu stessi attendendo l?esito delle primarie del PD, per sapere con chi ti devi confrontare. Sarebbe come dire che ti interessa se vince Bersani o Franceschini, essendo Marino fuori gioco per essere lui fuori dal giogo ecclesiastico. Pensare che a me, che sono di sinistra, non me ne frega un tubo delle primarie, e che tu, Toni, forse ne attendi l?esito per conoscere gli amici o gli avversari, in qualche modo mi sconforta. Non era nel programma, e non doveva esserlo, l?attesa quasi messianica di una morte annunciata e ricercata con minuzia demosfascista. Io, insieme a Dante Freddi, e a pochi altri, avevo puntato su di te, chiedendoti di liberarti dal contorno sgradevole, a cui eri comunque stato costretto in fase elettorale. Ora ti vedo legato al sistema pattizio, costretto a bilanciare le esigenze, faccio per dire, di Olimpieri e quelle di Trappolino. Toni, non ti fare  ingabbiare nella solita gabbia, Ora ti dico, da poeta di corte ma non poeta cortigiano che I have a Dream:; inventati Sindaco super partes, non guardare ai nemici falsi e ai falsi amici. Sono disposto, a costo di passare per reazionario, ad accettare che tu sia un Sindaco Presidenziale. Al di l? della situazione economica, e delle posizioni di potere, qualcosa, Toni, ci accomuna: da questa politicaccia mestierante, io e te non abbiamo nulla da perdere e nulla da guadagnare. Da sponde opposte, e neppure tanto, noi crediamo alla politica vera, quella delle cose, come la chiami tu, quella della prassi come mi ostino a chiamarla io. Quella della pulizia morale, come la pensiamo tutti e due. Io credo di non essermi mai sputtanato per motivi politici; non lasciare che gli altri ti sputtanino il tuo senso della politica. Non guardare agli gnomi: sogno per noi boschi senza fate fatate, ma anche senza  gnomi nefasti. Auguri, Toni, auguri da un marxista che ha avuto un sogno, e ancora non si sente di sfumarlo nella palude della vecchia politica che marcia senza marcia perch? ? marcia.

Pubblicato il: 20/10/2009

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