Un senso a questa storia. Da Orvieto e l?Orvietano un appello dei giovani e degli amministratori per Pierluigi Bersani e Lamberto Bottini

L?Italia attraversa un momento difficile.  La bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale ha palesato il vero volto del Presidente del Consiglio: prepotente, padronale, irrispettoso nei riguardi del Capo dello Stato e della stessa Consulta.
Questa grave crisi istituzionale, preoccupante per i suoi tratti eversivi e antidemocratici, viene a cadere dentro una fase di fortissima incertezza economica e sociale.

I dati sulla povert?, l?aumento dei disoccupati, dei lavoratori precarizzati e in cassa integrazione, l?impatto della crisi economica diffondono un senso di allarme, di insicurezza e di sorda disperazione. Crescono le disuguaglianze mentre la mobilit? sociale, che un tempo consentiva di coltivare la speranza di poter star meglio, ? da anni bloccata.

A fronte di questo, c?? un governo incapace di mettere sul tavolo risposte serie e credibili e un premier preoccupato s?, ma dei suoi personali problemi giudiziari e del corrodersi del suo consenso. I meccanismi della democrazia si guastano cos? come le basi dell?etica pubblica e del senso civico.  ? tuttavia possibile cambiare senza cadere nell?antipolitica dei mestatori di professione, del tutto simmetrici al premier-padrone persino negli attacchi al Presidente Napolitano e mossi solo dal desiderio di far incetta di voti. Dobbiamo arginare questa drammatica e cinica deriva e tornare ai fatti concreti del cambiamento, rimettendo il progetto del Partito Democratico a fianco dei ceti produttivi e popolari, dei lavoratori, di chi oggi soffre il dramma e l?ingiustizia dell?indigenza.

Alle primarie del 25 ottobre noi voteremo Pierluigi Bersani e Lamberto Bottini perch? all?Italia e all?Umbria serve un Partito Democratico solidamente riformista, riconoscibile, organizzato, aperto alle innovazioni e alle energie della societ?. Serve un Partito Democratico capace di proposta e di governo per rimettere in circolo i valori della libert?, della giustizia sociale e dell?uguaglianza. Parole nobili che hanno accompagnato le masse nel cammino verso l?emancipazione e il benessere e che oggi rischiano di risuonare vuote.

Votiamo Bersani e Bottini perch? serve la concretezza del territorio, dove le persone in carne ed ossa abitano, vivono e desiderano un mondo migliore per s? e per gli altri. Nel territorio dovr? esserci il Partito Democratico, con le sue idee, le sue proposte e con dirigenti seri e credibili.

Orvieto e l?Orvietano possono contribuire con il proprio originale apporto alla costruzione del Partito Democratico. C?? la passione civica e politica di tanti sindaci e amministratori, c?? la voglia di dare alla politica una nuova missione, c?? l?urgenza di fare un mondo nuovo tramite idee nuove e le intelligenze dei giovani.  Il Partito Democratico deve essere lo strumento affinch? i valori nobili del riformismo, le aspettative della modernit? e l?ansia di riscatto sociale diventino atti concreti. Noi intendiamo essere misurati sulla forza e sull?efficacia di questi atti.

Votiamo Bersani e Bottini per fare un partito vero, con un?identit? certa e regole chiare. Un partito vero per cambiare nella giustizia e nei diritti, per ridurre le ingiustizie e liberare il merito, e dare rappresentanza ad una societ? nuova che non rinuncia alla idealit? e alla concretezza del riformismo.

Un grande progetto, quello del Partito Democratico, che dovr? camminare assieme ad una classe dirigente rinnovata, capace, intellettualmente onesta e in grado di vivere i valori dell?etica pubblica e del senso civico.

Federico Petrini, Damiano Bernardini, Jacopo Teodori, Giulia Antonini, Raffaella Ermini, Davide Teodori, Serena Ferrazza, Simona Ferrazza, Antonella Annulli, Adriana Bugnini, Annarita Mortini, Marco Moscetti, Giuseppe Germani, Marco Frizza, Pierpaolo Vincenzi, Daniele Giorgetti, Simone Formiconi, Simone Breccia, Maurizio Terzino, Alessia Baldini, Vittorio Tarparelli, Andrea Ricci, Gino Mechelli, Nicola Pepe, Gianluca Foresi, Giorgio Alberto Cesari, Federico Giovannini