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Qualsiasi decisione sulla legge elettorale regionale non pu? prescindere da elementi quali pluralismo culturale e rappresentanza dei territori

Giorgio Santelli, consigliere provinciale di Terni Idv), delegato alla presidenza dell?Assemblea dei

Sulla stampa c?? una forte discussione sulla legge elettorale regionale. Qualsiasi pre-accordo realizzato dai partiti pi? rappresentativi della politica, quindi Pd e Pdl non pu? prescindere da alcuni elementi base che devono riuscire a fornire possibilit? di rappresentanza a tutte le evidenti esperienze culturali che in ogni caso ben rappresentano la fertilit? culturale e politica della nostra regione. Immagino quindi due temi preponderanti che, purtroppo, sembrano marginali nella discussione. Il primo ? rappresentato dalla definizione di una legge che assicuri una rappresentanza di tutti i territori. Quello orvietano, ad esempio, non pu? sopportare, specie in questa fase di difficolt? politica ed economica, una sua esclusione dai livelli di rappresentanza regionale, come ben conosce e ben sa, per la sensibilit? dimostrata in pi? occasioni, la presidente Maria Rita Lorenzetti.

Inoltre mi sembra poco presente il tema del pluralismo, che non pu? essere oggetto di patteggiamenti e accordi tra le forze preponderanti della politica regionale e finire nella marginalit? della discussione.

Se ci fosse l?aspirazione, da parte di Pdl e Pd, di realizzare una legge tesa a garantire una presenza parziale della rappresentanza politica, ci troveremmo di fronte ad un vulnus pericoloso contro le giuste ragioni del pluralismo culturale. Alla nostra Regione non serve una Legge elettorale ?ad escludendum?. La renderebbe pi? povera e meno forte.

Pubblicato il: 09/10/2009

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