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E' difficile governare se manca una dialettica effettiva

Fausto Cerulli

Astensione annunciata, e mi sta bene. Rientra nel quadro politico che io modestamente e Dante Freddi autorevolmente avevamo auspicato. Ma questa astensione puzza di zolfo, se la leggiamo alla luce delle dichiarazioni del deputato Trappolino. Il quale usa termini non propriamente lusinghieri nei confronti del Sindaco Concina, accusandolo di perseguire una politica ondivaga, che  solo Dio sa cosa significa. Certo, la politica del centrosinistra non ? mai stata ondivaga: Cimicchi e Mocio sapevano sempre molto bene quello che facevano, non sempre nell?interesse della cosa pubblica. Non erano certamente ondivaghi, se ondivaghi significa " in balia delle onde". Loro le onde le hanno sempre controllate, e spesso hanno creato addirittura maremoti e tsunami che hanno lasciato il segno sul bilancio comunale, a vantaggio di qualcuno che non era il popolo.  Io, da sinistra molto sinistra, avevo auspicato una sorta di tregua, in nome dell?interesse comune. Ma non avevo detto che il centrosinistra dovesse rinunciare a fare proprie proposte politiche. Invece siamo alle solite, sembra di rileggere la storia monotona del centrosinistra in campo nazionale. Si scagliano fulmini e saette contro Berlusconi, con il risultato di farne una vittima, e lui ci gode a fare la vittima, ma non si parla di politica, non si propone nulla, si sta in attesa di un congresso inutile e fatale. Oggi Concina affronta la sua prima prova rischiosa, e dunque gli conviene l?astensione della maggioranza consiliare. E credo che non lo ferisca troppo il sentirsi dire ondivago. Un Sindaco deve incassare le astensioni annunciate come le accuse poco meditate. Io non sono in politica, ma oggi mi piacerebbe essere un consigliere comunale per chiarire quello che va chiarito, per dire quello che penso, e per votare secondo la mia coscienza.  Non essendo possibile fare il consigliere virtuale, mi limito a dare qualche consiglio, ovviamente virtuale. Orvieto non se la passa bene, il suo bilancio ? una catastrofe indiscussa. Non stiamo a fare processi, in questo momento: Concina non si metta a discutere delle colpe delle passate amministrazioni, e i consiglieri del centrosinistra non rovinino il significato civile della loro astensione con accuse fondate soltanto su ipotesi.

Voglio essere chiaro: io non sono improvvisamente diventato persona di destra, ma penso che sia necessaria la coerenza. Da parte di tutti. Concina ha lanciato un messaggio di collaborazione per superare questo momento disastroso, l?astensione ? una timida risposta a questa offerta. Tutto bene, dunque? No, secondo me. Il centrosinistra, se vuole essere credibile, non pu? e non deve limitarsi a lanciare astensioni come fossero ciambelle di salvataggio; deve accompagnare  ad  una mera tattica consiliare un minimo di strategia politica. Concina, se ho capito quello che intende quando parla di collaborazione, non si riferisce soltanto ad una questione di votio non voti: credo seriamente che lui si attenda dalla opposizione proposte concrete,  disegni delineati con mano ferma e con coscienza  sicura. Ma il centrosinistra orvietano, come quello nazionale, non ? in grado di proporre nulla di concreto, mancando di concretezza al proprio interno. Mi sta bene l?astensione, posso capire Trappolino, che deve salvare la faccia ad una maggioranza consiliare che si astiene, e deve recitare comunque la farsa di una opposizione inesistente. Ma quello che conta, a parte i conti in tasca al bilancio, ? che il centrosinistra si dia una linea politica decente, o perlomeno chiara. L?assenza di una strategia del centrosinistra giova  soltanto formalmente a Toni Concina. La storia, quella seria, insegna che ? difficile governare se manca una dialettica effettiva.  La dialettica ? essenziale al buongoverno.

E ti pareva che non tiravo fuori la dialettica, non mi riesce di dimenticare il vecchio Marx.

Pubblicato il: 08/10/2009

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