Volti nuovi, vecchie ipocrisie
Azione giovani di Orvieto
Il Presidente Obama non vuole incontrare il Dalai Lama durante la sua visita negli Stati Uniti
Vorremmo ringraziare il neo presidente americano Barack Obama, osannato quale volto nuovo della politica mondiale e rinnovatore del sistema degli equilibri globali, per averci fatto capire che gli interessi economici e monetari sui quali gli Stati Uniti si sono basati finora, resteranno immutati negli anni a venire anche nell?America del ?Yes, we can?.
Grazie per aver deciso di non ricevere il Dalai Lama in visita negli States, ritenendo che non sarebbe stato utile compromettere la situazione di buon vicinato creatasi con la Cina della dittatura e della repressione dei dissidenti, all?indomani della sua prossima visita a Pechino.
Grazie per averci dimostrato che gli accordi commerciali con il colosso cinese sono evidentemente pi? importanti dei diritti umani negati alla popolazione tibetana.
Ma in fondo, anche Hilary Clinton, segretario di Stato USA, aveva dichiarato ufficialmente prima di una visita nella rossa Cina che ?la difesa dei diritti umani non deve interferire con la crisi economica globale, con la crisi dei cambiamenti climatici e con quella della sicurezza?.
Sicuramente la popolazione tibetana ringrazier? anche lei, come facciamo noi.
Il Tibet ? una regione del mondo fuori dai giochi geopolitici delle grandi potenze, di cui le economie mondiali non si interessano e per la quale che non vale la pena combattere o impegnarsi nelle adeguate sedi istituzionali e con gli strumenti pi? efficaci di cui si dispone.
Un popolo martoriato da pi? di mezzo secolo, per il quale il mondo rimane in silenzio, barricato dietro le logiche di profitto.
Pu? alfine il Tibet ritrovare, un giorno, giustizia e libert??
Nonostante tutto a noi piace pensare che, yes, it can.
Il Corriere della Sera: http://www.corriere.it/esteri/09_ottobre_05/dalai-lama-obama-usa-cina_c9e175a8-b1a9-11de-82d9-00144f02aabc.shtml
Pubblicato il: 07/10/2009