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Ad Orvieto un Comitato di Salute Pubblica

Fausto Cerulli

Inutile nascondersi dietro un dito. Capisco le argomentazioni dell?amico Pierluigi Leoni, pur se non esperto come lui in questioni amministrative ed economiche, anche se a lui mi lega un?amicizia paradossale, fatta di contrasti molto sanabili alla luce di una qualche affinit? culturale. So che la giunta Concina si trova ad affrontare problemi che fanno tremare le vene ai polsi, e che ogni giorno il debito cresce, per via degli strascichi della scriteriata precedente amministrazione, e per via della situazione generale in cui certi provvedimenti berlusconiani hanno fatto precipitare le finanze comunali. Forse Concina si aspettava la pioggia, anche battente, ma non aveva previsto la tempesta. Anche per questo, pur da diverse sponde ideologiche, non mi sento di scagliargli la croce addosso, tanto pi? che la croce e l?acqua santa non fanno per me. Credo che tutti i rappresentanti del popolo, si fa per dire, presenti in questo momento in Consiglio comunale, dovrebbero sentire come dovere pubblico quello di appoggiare la giunta nella soluzione di problemi che vengono da lontano e che minacciano di frantumare i deboli equilibri su cui si regge l?anatra azzoppata. Non voglio passare per un fan di Concina, e neppure per un sostenitore degli inciuci, che ho sempre combattuto, da avvocato, da cittadino, da militante comunista. Ma credo che arrivino momenti in cui dovrebbe porsi alla coscienza di tutti quella che i giacobini chiamavano la salute pubblica. Una situazione di emergenza richiede soluzioni di emergenza,. A nessuno conviene sfasciare la barca per farla naufragare. Penso che sarebbe necessario un impegno comune ( comunardo?) per far fronte ai problemi pi? vistosi. Poi ognuno potr? tornare al  suo orticello, al suo campo di piccola battaglia quotidiana. Qualcuno, anche abbastanza vicino alla mia posizione politica impolitica, mi dice che la maggioranza consiliare, di centro sinistra, dovrebbe prendere il coraggio a cento mani e mettere la giunta Concina alle corde, e poi allo sbaraglio di un commissariamento. Non credo che sarebbe la mossa giusta. Sia perch? un commissariamento, in questa fase, avrebbe il solo risultato di allontanare la soluzione di problemi che sono strutturali; sia perch? richiamare la gente alle elezioni porterebbe ad un aumentato disinteresse della gente alla respubblica azzoppata ed azzoppabile.

Concina, da parte sua, ? stato pi? realista del re: si ? reso conto di essere Sindaco senza maggioranza. Ed ha fatto quello che doveva e poteva fare. Ha posto alla guida di importanti commissioni uomini del centrosinistra, ha cercato di coinvolgere tutti nella gestione di un disastro che lui non ha creato.  Un altro, al posto suo, avrebbe denunciato pubblicamente e vistosamente i guasti della vecchia amministrazione. Avrebbe varato tre o quattro misure d?effetto, magari demagogiche, ed avrebbe cercato lui nuove elezioni. La logica ci dice che una tale mossa, visto anche lo sfascio delle forze di maggioranza nominale, gli avrebbero consentito di prendere il 70 per cento dei voti alle future inevitabili elezioni. Proprio per questo, io che non condivido il suo contorno, e che spero di non essere accusato di piaggeria, sento di dover dare atto al nuovo Sindaco di un serio senso di responsabilit?. Credo che si stia rovinando le giornate, forse dice a se stesso chi me lo ha fatto fare. Ma rimane al suo posto, cerca di risolvere i problemi, non si fa scrupolo,( e perch? dovrebbe?) di cercare di imbarcare tutti sulla barca, non per un comune naufragio, ma per un comune tentativo di fare il bene pubblico. Mai come in questo momento un ideologo marcio come me ? costretto a capire che ? questione di fare i conti, e di farli tornare. Non ho votato il centrodestra, a Porano: e non lo avrei votato neppure ad Orvieto. Ma ci? non mi toglie, spero, il diritto di dire che adesso non ? questione di destra o di sinistra;

adesso ? questione di bilanci, di cose da fare o da non fare. E soprattutto di farlo insieme. I poveri aumentano, la disoccupazione massiccia ? ormai una faccenda sicura. Mi permetto per questo di dare un modesto consiglio per sopravvivere: trasformiamo il Consiglio comunale in una sorta di Comitato di Salute Pubblica, accantoniamo le beghe personali, rimbocchiamoci le maniche senza guardare al colore della camicia. ? il momento di dimostrare, da parte di tutti, quel senso di responsabilit? che Concina si sforza di dimostrare. Uno sforzo unitario, emergenziale. Poi torner? a scrivere che sono comunista, che mi stanno sulle scatole i moribondi del centrosinistra ed i resuscitati della destra. Facciamo due passi indietro, tutti insieme, per fare un passo davanti nell?interesse di Orvieto. E non mi vergogno a dire che questa storia dei passi l?ha inventata un certo Lenin, che magari sar? stato un estremista, ma sapeva pensare agli interessi della gente, a costo di sacrificare la strategia alla tattica. Passo e chiudo, a pugno chiuso e nello stesso tempo a mano tesa.

Pubblicato il: 29/09/2009

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