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L?urgenza del programma

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

scusami con i tuoi lettori-utenti se, in questo periodo, sono un po? invadente. Ma scrivere qualcosa che mi attiri insulti anonimi ? un ristoro alla fatica in cui sono segretamente impegnato: elaborare proposte efficaci per risolvere i mille problemi che attanagliano Orvieto. Non ci dormo la notte, anche se si tratta di una fatica inutile, perch? il sindaco ha gi?, in un cassetto del suo cervello, le mitiche ?linee programmatiche?. Per? aspetta a tirarle fuori perch?, prima, si danno le notizie cattive. E poi deve lasciar pensare che scaturiranno da futuri ?franchi e costruttivi confronti? coi capigruppo consiliari.

Intanto la  parte vociante del popolo orvietano, non solo di destra, pu? sfogarsi strillando contro paventati inciuci; chiedendo le manette per chi ha fracassato le finanze comunali e il sequestro di appartamenti e poderi; prendendosela col sindaco che, non ritenendo dignitoso andarsene sbattendo la porta in faccia ai cittadini che l?hanno votato per governare, e non per fare l?isterico, cerca solo di fare il sindaco.

Invece, la parte pi? raziocinante e politicamente ?costruttiva? incalza il sindaco perch? tiri fuori il ?programma?. Parola magica che emoziona sia la sinistra che la destra.

La sinistra accusa il sindaco di non avere un programma, credendo di fare chiss? quale provocazione. Come se fosse difficile, una volta chiariti al popolo i chiari di luna, buttar gi? una filastrocca di bei propositi.

Pure la destra sc?lpita per dotarsi di un programma, ma ha paura che venga fuori qualcosa  di troppo simile all?omnibus illeggibile prodotto dalla sinistra in campagna elettorale.

Ci? non toglie che il programma ci vuole ed ? urgente. La situazione ? disperante, ma il popolo non vuole disperare, perch? ?chi dispera ha una bella illusione in meno e un brutto male in pi??.

Pubblicato il: 26/09/2009

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