LA SFERA DI CRISTALLO

Quando alcune settimane addietro resi pubbliche, attraverso due scritti, le mie perplessit? circa la tenuta in solitario dell?attuale esecutivo municipale non mi ero forse sbagliato, se vogliamo dare un?interpretazione obiettiva di quanto nel frattempo ? avvenuto e di quanto sta accadendo.

Il Sindaco in carica ? stretto tra due morse: da una parte la maggioranza consiliare di centro-sinistra che giustamente invoca il riconoscimento democratico e costituzionale del suo ruolo di controllo e di opposizione costruttiva, dall?altra la minoranza di governo che altrettanto giustamente pretende l?applicazione e la realizzazione del proprio programma con cui si ? presentata al giudizio degli elettori nel giugno appena trascorso.

Se ? vero, come sembra vero, che il sindaco Concina abbia deciso, in corso di svolgimento dei lavori dell?ultimo Consiglio, da solo e senza consultarsi con i gruppi politici che lo sostengono di aprire una fase di collaborazione consociativa, se all?interno dell?apparato burocratico comunale nulla ? cambiato rispetto a prima nemmeno ai livelli intermedi quali quelli dello ?staff? del sindaco stesso, se tutto o quasi tutto proceder? nel segno del ?tutti insieme appassionatamente?, sorger? legittimo il sospetto che il Capo del governo locale deve salvare almeno alcuni dei precedenti amministratori per salvare se stesso.

E? ovvio che, di fronte a simili proiezioni dell?immediato futuro, la componente pi? rigorosa e oltranzista del centro-destra, per intenderci gli ex Alleanza Nazionale, non potr? che mugugnare e, almeno formalmente, dissociarsi se non vuole perdere la faccia e, con essa, la credibilit? faticosamente conquistata tra l?opinione pubblica. Non potr?, ad esempio, non tenere conto del parere di quei concittadini che gi? hanno scritto e detto: ?Concina, che delusione??.

Se poi, a quanto precede e tra le altre questioni sul tappeto, aggiungiamo la recentissima presa di posizione del sindaco di Roma Alemanno che, con virata a 360 gradi, ha operato repentina marcia indietro sulla opportunit? e fattibilit? dello sbandierato Aeroporto di Viterbo, allora il quadro comincia a delinearsi nei suoi reali contorni. Durante la campagna elettorale della scorsa Primavera, il candidato-sindaco del centro-destra ci aveva fatto intendere che il filo diretto con la Capitale avrebbe consentito alla nostra citt? di uscire definitivamente dal ghetto del suo isolamento, che i suoi personali rapporti con i maggiorenti della politica nazionale avrebbero permesso il superamento di molte delle difficolt? economiche e finanziarie  in cui versa il nostro bistrattato e dimenticato territorio, che il metodo del suo lavoro amministrativo sarebbe stato cos? tecnologicamente avanzato tale da elevare Orvieto a profili alti di crescita e sviluppo.

Ora non ? pi? vero niente o quasi e tutto ? in ripida salita e di difficile concretizzazione?.

Gli Orvietani non possono che rimanere in paziente attesa di urgenti ed esaustive risposte!.

E, questa volta, non mi venga a dire lo stimato Avv. Turreni  che ho frugato confusamente nel cassetto dei sogni, perch? credo con sufficiente ragionevolezza che la realt? rappresentata ? sotto gli occhi di tutti.

L?altro ieri Sua Maest? il Cavaliere l?ha detta un?altra delle Sue: ha parlato di ?antitalianit?? di alcuni importanti settori della politica e dell?economia nazionale; non vorrei che, per sforzarmi di provare a dire la verit?, dovessi rischiare di sentirmi appiccicata addosso l?etichetta di ?antiorvietanit??. Amo la mia citt? e se, per il bene di essa, si rendesse necessaria l?edizione di un governo di ?grande coalizione? lo saprei accettare, purch? serva solo ed esclusivamente agli interessi superiori di Orvieto e mai a quelli inferiori dei suoi amministratori, passati, presenti o futuri.

Per prevedere codesto ?status ontologico? non v?? alcun bisogno di una sfera di cristallo!.