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Cronaca di una mozione mai discussa

Guido Turreni, del Popolo della Libert? di Orvieto.

In citt? c?? grande sbandamento, sia a destra, che a sinistra, per l?ordine del giorno con cui il Consiglio Comunale ha messo fine alla pantomima inutile e dannosa della assurda pretesa del PD di costringere il Sindaco a seguire un programma che non ? il suo.

Cerchiamo allora di fare un po? d?ordine, anche perch?, a parer mio, molti commentatori, ma anche molti giornalisti per la verit?, non mi sembra che si siano minimamente informati su ci? che ? successo nella lunga Conferenza dei Capigruppo che ha messo in frigorifero - come ha ironicamente osservato Stefano Olimpieri - la controproducente mozione del PD.

Ma per comprendere bene l?esito di questa improvvida uscita del Pd ? a mio parere necessario cominciare dall?inizio, e conoscere le premesse in cui ? maturata questa perniciosa azione: nel mese di Agosto, nel momento di pieno shock post elettorale, il PD, nella persona del Capogruppo Germani, probabilmente in cerca di rivincite e di recupero di autostima, ha pensato bene di dare sfogo alla rabbia che aleggiava nel partito a causa della bruciante sconfitta, ritenendo di poter utilizzare lo stesso ?caterpillar? gi? utilizzato in precedenza in tema di commissioni consiliari, cercando con ci? di dimostrare che sono ancora ?loro? i padroni del vapore, che la vittoria di Concina ? stata pura apparenza, e che la sua permanenza al comando della citt? ? questione di pochi mesi.

Questo modo di fare politica per? non tiene conto di due fattori: il primo, ? rappresentato dall?orientamento della pubblica opinione, soprattutto quella di sinistra, assai critica con il PD; il secondo fattore, invece, ? rappresentato dalla divisione interna allo stesso PD che ad oggi non ? ancora stata superata, e oramai difficilmente potr? esserlo in futuro, a mio giudizio anche dopo il congresso, chiunque lo vinca.

Giunti a settembre per?, e sbollita la rabbia, il Gruppo Consiliare Piddino si ? reso conto che doveva ormai necessariamente discutere la sgraziata mozione, e rischiare, facendola approvare, di innescare un pericoloso meccanismo che avrebbe potuto anche portare alle elezioni anticipate, elezioni che il PD avrebbe ben potuto perdere ancor pi? sonoramente di quanto gi? accaduto a giugno, proprio perch? ormai il suo eventuale elettorato, almeno al momento, non ? pi? cos? succube e immaturo, proprio in ragione di una pubblica opinione assai severa nei suoi confronti.

Ancor peggio, per?, sarebbe potuto accadere al PD: infatti, pare che parte dei consiglieri di area mociana non avessero alcuna intenzione di votare la mozione che aveva ad oggetto il programma della avversata candidata Loriana Stella, e quindi oltrettutto si poteva verosimilmente rischiare di dover addirittura essere battuti dal centrodestra minoritario, con grandissimo e pesantissimo scorno di credibilit? dinnanzi alla citt? e a tutto l?elettorato.

Non ? parso quindi il vero al preoccupato Capogruppo del PD che il Pdl, nella persona del Consigliere Leoni, abbia presentato una pregiudiziale di inammissibilit? su cui andare a sospendere la discussione per rintanarsi, di buona lena, nella Conferenza dei Capigruppo in cerca di onorevoli uscite dal problematico cul de sac in cui loro stessi si erano incartati.

A questo punto il Sindaco ha esordito dicendo che il suo programma era quello presentato agli elettori e non aveva intenzione di cambiarlo, proprio perch? frutto della sintesi di tutte le forze che lo avevano sostenuto; detto questo, rivolgendosi a Germani, ha offerto la possibilit?, semmai, di un dialogo sulle questioni di fondo della citt?, che potevano rivestire carattere di interesse generale e avere natura by partizan, come ? di moda dire oggi, magari sul bilancio, sull?ambiente o altro del genere.

Germani, di rimando, non ha esitato a smussare i toni corruschi e perentori della improvvida mozione, ripiegando subito su altra posizione, ovvero affermando che l?iniziativa aveva il solo innocente fine di mettere a disposizione della citt? il programma elaborato dal centrosinistra, e chiedendo infine ? decisamente al ribasso ? di uscire con una mozione concordata su alcuni dei punti programmatici contenuti nella medesima mozione.

Proposta decisamente rifiutata da Olimpieri, che ha chiesto il ritiro della mozione (insieme al sottoscritto) prospettando, in difetto, di andare in discussione sulla originaria mozione e sulla pregiudiziale.

A questo punto, dopo lungo tira e molla, il troppo sottovalutato Presidente Frizza, con l?ausilio del Consigliere Gialletti, ha proposto di demandare il tutto in altra sede, sede che poi si ? successivamente condiviso di indicare nella Conferenza dei Capigruppo, con il mezzo tecnico dell?ordine del giorno, salvando per il momento capra e cavoli.

Tutto qua, ecco i fatti in sintesi, nudi e crudi, che ritengo necessario esternare, soprattutto per non alimentare ridde di voci incontrollate ed incontrollabili.

Ora qualche opinione personale.

Credo in primo luogo che sia profondamente ingiusto e profondamente sbagliato sostenere che in Conferenza dei Capigruppo ci sia stato un inciucio, di programmi, di uomini o di ruoli.

In secondo luogo, invito coloro che si sono stracciate le vesti in modo alquanto prematuro, sia a destra che a sinistra, a tenere in debito conto due aspetti di questa anomala legislatura: il primo, rappresentato dall?innegabile fatto che viviamo una fase di grave emergenza finanziaria, che credo sia interesse di tutte le forze politiche affrontare con la dovuta responsabilit?, evitando, a sinistra, di mostrare inutilmente i muscoli per questioni di frustrazione da sconfitta, mentre, a destra, sarebbe il caso di evitare di giudicare una azione amministrativa sulla base di quello che si ? potuto fare in un paio di mesi, dedotte le ferie, e di attendere, invece, pi? saggiamente, i passaggi fondamentali della legislatura, come la manovra di assestamento di bilancio ed altri importanti atti che presto giungeranno a maturazione, prima di sostenere che il Sindaco ? una delusione, o che la destra ? pappa molla.

Il secondo aspetto che tutti devono tenere in debito conto ? che il risultato delle urne ? certamente bislacco, e nessuno pu? pretendere di schiacciare la avversa parte politica sotto il proprio risultato elettorale, a meno che non si voglia correre il rischio, fino in fondo, di gettare la citt? in una seconda infinita campagna elettorale, dagli esiti per lo meno incerti, e dagli scenari alquanto cupi per il rilacio di Orvieto, visto che allo stato il gi? probabile commissariamento diverrebbe realt? pressoch? inevitabile.

Comprendo che a destra, dopo sessant?anni di sconfitte, l?aspettativa di rivincita sia molto alta, ma credo che il Popolo della Libert? orvietano debba anche rendersi conto che i suoi eletti devono approfittare di ogni singola situazione e di ogni singolo giorno di vigenza della Giunta Concina per consolidare il risultato ottenuto e poter rivendicare, un domani, alle elezioni e insieme al Sindaco, di esser riusciti l? dove la sinistra non solo non ? mai riuscita, ma dove la medesima sinistra rischiava di aggravare ulteriormente una situazione gi? seriamente compromessa.

Se poi c?? veramente qualcuno che fa il doppio gioco, come si sente dire in giro, sono sicuro che il tempo gentiluomo non far? altro che indicarlo al pubblico ludibrio, cos? come ha gi? fatto nella storia di questa citt? con i miti della sinistra del passato, e con i ?volta giubba? last minute.

Pubblicato il: 24/09/2009

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