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Interpellanza sui fasci riaffioranti

Pier Luigi Leoni

Tanto per sdrammatizzare, voglio ricordare che anni fa, nel consiglio comunale di Orvieto, si trovava anche il tempo per sorridere.

Quindici anni fa ero stato eletto per la prima volta consigliere comunale. Mi accorsi che nelle pareti della sala consiliare stavano riaffiorando i fasci littori che, inseriti in epoca fascista tra i quattro semi dello stemma comunale, erano stati coperti con una mano di tinta dopo la fine del regime.

Presentai allora al sindaco Stefano Cimicchi una interpellanza in rima. Ricordo che il simbolo dell?ex Partito Comunista Italiano era, all?epoca, la quercia con la falce e martello in corrispondenza delle radici. Ricordo pure che i  democristiani (il cui appellativo pi? delicato affibbiato loro dai comunisti era ?forchettoni?) avevano ripescato la denominazione di Partito Popolare Italiano. Era quindi riemerso il nomignolo di ?pipini? (da pipi?) loro affibiato, a suo tempo, dai fascisti.

Naturalmente fui ispirato (se di ispirazione si pu? parlare) dall?abitudine dei comunisti di tirar fuori ricorrentemente il pericolo del rigurgito fascista per rinfocolare l?unit? resistenziale.

Non ricevetti risposta, n? in rima n? in prosa.

Ma, dopo qualche mese, la sala fu restaurata e completamente ridipinta.

Ecco il testo dell?interpellanza:

Democratico ? il regime

e perci? non v?? sanzione

per chi affronta con le rime

la politica tenzone.

E poich? sono contento

d?introdurre questa usanza,

umilmente io presento

la seguente interpellanza.

Alla quale io premetto

che la sala consiliare

non ha certo un bell?aspetto

ed  ? tutta da rifare.

Non c?? carta da parati,

ma, con tinta rosso scura,

quattro muri damascati

dalla bieca dittatura.

Tra le nobili figure

dello stemma comunale,

se tu guardi, vedi pure,

qualche cosa di anormale.

Non bast? uno spesso strato

di vernice popolare

a distruggere un passato

che ogni tanto ricompare.

Come funghi vengon fuori,

rispuntando qua e l?,

tanti simboli littori,

fasci in grande quantit?.

E perci? non vivo pi?,

questa sala non mi va,

ogni giorno guardo in su

e ripenso al podest?.

Sono certo che il regime

progressista e popolare

questa volta non si esime

e far? quel che ha da fare.

Contro il fascio che rispunta

ci vuol tanta vigilanza

e perci? deve la giunta

ripulire questa stanza.

Perch? il fascio ? un impunito,

se ne sta sempre in agguato

e rispunta su impettito

quando sembra debellato.

Su, facciamoci coraggio

ed armati di raschietto,

questo emblema del servaggio

ricacciamolo nel ghetto.

Poi riempiamo le pareti

con le querce verdeggianti

e cos? saremo lieti

e tranquilli tutti quanti.

Poi, con fede nel progresso

ed armati di pennello,

visto il clima che c?? adesso,

dipingiam falce e martello.

E, in memoria del passato,

ai pipini andr? benone

che, sebbene un po? spuntato,

ci si metta il forchettone.

Volendo ricreare quel clima, mi viene da dire:

 

Se l?uomo di Zara ci salva non so.

Se i soldi che mancan lui trova, chi sa?

Finora a cercarli ci ha messo un bel po?.

Ma, se non li trova, che fine si fa?

Pubblicato il: 23/09/2009

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