Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Congresso PD. Io sto alla finestra

Renato Piscini

Come ebbi a dire, esattamente un anno fa,  falliti i tentativi leadearistici pratichiamo la discontinuit?..altrimenti che ci facciamo qui. Molti, nonostante tutto, non sembrano rassegnarsi all'idea di aver perduto la vecchia casa ( i progressisti-riformisti),d'altronde lo stesso D'Alema dichiara di essere oggi un socialista. Sanno di aver bisogno di un'altra casa ma, non si danno da fare per fare i sacrifici necessari per costruirla e sfogano i sentimenti di frustrazione esasperando le difficolt? del PD -travaglio all'interno di famiglia. Sappiamo bene che tutto questo non serve e allora: rivendicare e praticare modelli organizzativi diversi;  farsi contaminare da idee nuove; investire su personalit? anche esigenti ma che richiedono coerenza, innovazione, modernizzazione. S?  alle regole ma innanzi tutto il primato alla politica, verso una proposta strategica di fondo per parlare a strati sociali nuovi. Non confondere la battaglia politica come un regolamento tra gruppi dirigenti. Mentre in sede Istituzionale sembra accreditarsi tale strategia, al contrario all'interno del PD riemergono idee e personaggi ..rispettabili ...ma che hanno fallito passaggi determinanti di cui ancora se ne risente lo strascico che soprattutto si vede e si evidenzia tra la gente. Allora intravedo un po' di stanchezza, qualche elemento di disillusione, perch? non pensar di rilanciare tra i cittadini qualcosa di tipo non partitico...insomma leggere nella testa della gente che sempre pi? ( abbiamo visto) ha l'autonomia della decisione e del fare. Sicuramente coloro che hanno dato?comunque siano andate le cose...devono fare un passo indietro, con la consapevolezza di essersi guardati dentro per poter contribuire in maniera diversa all'evolversi del che fare ( al momento non mi sembra!) Contemporaneamente si deve attivare un organismo ( non il solito compromesso tra persone o aree di provenienza) capace di leggere il momento storico perch? scevro da appartenenze, ideologie,
etc. Anche l'area (cattolica-progressista )sembra avvitarsi, in questo momento, in un percorso ad escludendum ed ad dividendum, con la sola, non fallace azione(politica), di agire sinergicamente , pur da posizioni diverse, all'interno del contenitore(PD ). Insomma per dirla con Panebianco( Corriere della Sera) ci avviamo per ora verso una offerta inesistente che impedisce di agire creativamente per poterla realmente modificare. Il congresso non ? , per come si sta evolvendo, almeno qui ad Orvieto, l'occasione giusta per lavorare nella direzione che auspicavo , pertanto io ed altri amici abbiamo deciso di osservare ancora...stavolta volontariamene... poich? in recenti occasioni :possiamo dire forzatamente! con l'intento di non abbandonare la nave, ma per riflettere e dare qualche consiglio disinteressato , ai fini di centrare la retta via; consigli soprattutto a coloro che con i vecchi abiti ,un po? logori , hanno intrapreso il nuovo percorso convinti di essersi cambiati ...prima di uscire di casa. Costruire una offerta politica adeguata pu? essere una impresa faticosa, destinata anche a suscitare forti conflitti interni ma, almeno che siano conflitti da cui potrebbero nascere serie elaborazioni culturali e sforzi di elaborazione- immaginazione politica; la discriminante ? che avvengano le cose che mi permettevo di rilevare di cui sopra. Saranno soluzioni difficili, che si scontreranno con pratiche e mentalit? diffuse, con istituzioni radicate in una lunga storia e che esigeranno un consenso molto pi? ampio delle ?lite politiche ,come ? stato sino ad ora.

Pubblicato il: 22/09/2009

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