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Il porco sulle mele e i furbetti del voto disgiunto

Pier Luigi Leoni

Gli elettori di centrosinistra che hanno consentito a Toni Concina di arrivare al ballottaggio,  e poi di vincerlo, non erano tutti cittadini assetati di vendetta o desiderosi di novit?. C?erano anche coloro che avevano la coda di paglia ed erano terrorizzati dalla vittoria di Loriana Stella. La signora, sia per la durezza delle primarie, sia per le posizioni assunte durante la campagna elettorale,  sia per il carattere, faceva terrore a molti soggetti che non  volevano renderle conto di come avessero cooperato allo scempio della finanza comunale.

Questi furbetti del voto disgiunto hanno votato a sinistra per il consiglio e a destra per il sindaco, in modo da avere un sindaco e una giunta intrappolati nelle sabbie mobili del bilancio fasullo, costretti, per non affogare, ad aggrapparsi ai responsabili della trappola. Infatti sono quelli che si sono meno agitati in questo periodo di ritiro in cui sindaco e assessori hanno cercato, secondo il consiglio di Luigi Einaudi, di conoscere per governare. E sono sicuro che ci hanno messo tanto perch? non credevano ai loro occhi.

Ma i furbetti non stanno in ansia, perch? sono convinti che il sindaco, gli assessori e pure i consiglieri di centrodestra sono nelle loro mani.

Secondo me, hanno fatto male i conti.

Le cose stanno messe molto male, per loro e per tutti, ma soprattutto per loro.

Negli ultimi dieci anni il regime di sinistra, con la partecipazione attiva degli ex democristiani passati attraverso la margherita, ha sfasciato le finanze del Comune di Orvieto, andando al di l? dell?esigenza di mantenere l?apparato clientelare. Si ? comportato, secondo una metafora orvietana, come il porco sulle mele. Il porco rovina molte pi? mele di quelle che mangia. Alla fine ? sazio, ma lascia una poltiglia immonda. Non solo non c?? pi? da mangiare, ma rimane da faticare per sgomberare i resti dello sfacelo.

Si parla di ulteriori vendite di beni patrimoniali: mattatoio, un pezzo del casermone, il piano del fabbricato delle zitelle sperse lasciato per gli anziani e altro ancora.

Si finge di non sapere che ?tutti? i beni patrimoniali del Comune di Orvieto sono virtualmente perduti. Nel triennio 2009-2011 (perch? qualcuno dimentica che bisogna risanare anche il bilancio triennale) il fabbisogno ? di dieci milioni di euro per coprire le spese di funzionamento. Poi c?? l?indebitamento nei confronti delle banche per 60 milioni di euro, il cui ammortamento grava sulle spese correnti e impedisce di assicurare i servizi essenziali, figuriamoci gli interventi nel campo del turismo e della cultura. Se non si ridurr? l?indebitamento a lungo termine, vendendo tutto il vendibile, non ci sar? amministratore sano di mente che avr? il coraggio di salire in municipio.

Il porco ha fatto il suo lavoro e bisogna smaltire i resti, ma credo che oltre al lavoro degli spazzini sar? necessario il lavoro del giudice penale e di quello contabile.

Intanto, nella seduta consiliare del 21 settembre, passeremo il tempo a discettare delle linee programmatiche della coalizione di centro-sinistra.

Pubblicato il: 17/09/2009

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