Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Aveva un?aria molto triste, ma di quella tristezza rassegnata, che non cerca conforto. E Luigi, quando la ricevette nel suo studiolo di investigatore privato, non pot? fare a meno di notarlo, cos? come non gli sfugg? la delicatezza aristocratica del volto di lei, e l?apparente esilit? del suo corpo, in cui lui, da discreto intenditore di donne, seppe indovinare curve morbide e sensuali. La donna si sedette, molto composta, come si preparasse ad un esame: poi, quando Luigi le ebbe chiesto il motivo della sua visita, lei rispose, scandendo le parole in un leggero accento romagnolo: ho deciso di uccidere mio marito, prima che lui uccida me. Ma spetta a lei decidere; e cos? dicendo estrasse dalla borsa elegante una piccola pistola con il calcio di madreperla, e la poggi? sul tavolo di Luigi, disordinato come era Luigi. Mi dica tutto, fu la risposta di Luigi; se vuole essere aiutata, mi deve aiutare  ad aiutarla. E lei cominci? a parlare, dapprima lentamente poi come un fiume in piena. Mio marito ha scoperto che ho un amante, ho lasciato il cellulare sul divano, e lui ha letto il messaggio di Paolo, un messaggio inequivocabile. Luigi la interruppe, per dirle che un tradimento, di questi tempi, non si paga con la morte. Ma la donna lo interruppe a sua volta, e disse il fatto ? che anche io ho scoperto che mio marito mi tradisce. Allora Luigi fu deciso visto che vi tradite a vicenda, non credo che ci sia bisogno di usare le armi. Ma lei fu pi? precisa e pi? secca di lui: il nostro problema ? che ci amiamo follemente, io e mio marito. Per questo uno di noi due deve morire. Noi ci tradiamo per amarci meglio quando stiamo di nuovo insieme.

Ma  i miei nervi adesso sono a pezzi, ed anche quelli di lui. Ora siamo diventati gelosi, di una gelosia ossessiva. E Luigi si accorse che adesso la donna piangeva, e si torceva le dita, e stava per scoppiare in una crisi nervosa. E la trov? improvvisamente molto bella, forse anche troppo. E si innamor? di lei come  in un colpo di fulmine. Lei se ne accorse, cominci? a slacciare i bottoni della camicia, scopr? le mammelle sode, dai capezzoli dritti, e gli si offerse a un bacio. Luigi riprese allora il suo contegno professionale, le disse di calmarsi, e che capiva che lei non si stava offrendo a lui ma a se stessa. La donna si fece ironica, gli chiese se oltre che un investigatore privato lui non fosse per caso anche uno psichiatra. Luigi si sent? offeso, la sua eccitazione non tollerava l?ironia. Lei ha bisogno di uno psichiatra, lei ? matta da legare, le rispose, e la prese per un braccio e fece per spingerla verso la porta.. Lei scoppi? in pianto convulso, poi raccolse la pistola dal tavolo e fece per puntarsela alla tempia. Luigi le torse il braccio, ma non pot? impedire che un proiettile uscisse dalla pistola, e lo colpisse di striscio ad un fianco, facendo uscire molto sangue. La donna fu stranamente fredda, vista la situazione; si affrett? a tamponare la ferita che aveva provocato, poi volle bere il sangue, con un sorriso prossimo all?orgasmo. Luigi comprese di essere caduto in una trappola tragica: ma non riusc? a fare a meno di spogliare la donna, che non oppose resistenza, e di sdraiarla sul divano, e di prenderla quasi con rabbia. Quando il piacere si fu dissolto dal corpo delle loro menti, la donna raccolse la pistola, ed uccise Luigi con un colpo secco e preciso. I vicini, avendo sentito i colpi di pistola, si impaurirono e chiamarono la polizia. La volante fu veramente volante, ma quando giunse sul posto, si sent? un altro colpo di pistola. Buttarono gi? la porta dell?investigatore privato. E trovarono il dott. Luigi ucciso da un proiettile che gli si era conficcato nel ventre, ed accanto a lui una donna morta, con la pistola ancora calda accanto alla testa fracassata da un colpo sparato da distanza ravvicinata.  Evidentemente si trattava di un omicidio seguito dalla autopunizione del suicidio. A terra, sparpagliate alla rinfusa, alcune foto che ritraevano l?investigatore e la donna in pose chiaramente erotiche. Mentre raccoglievano le foto, un uomo usc? da una tenda d?angolo e cerc? di darsi alla fuga; fecero per fermarlo, ma l?uomo si gett? dalla finestra, al quarto piano del palazzo. Quando raccolsero il suo cadavere sfracellato, si accorsero che l?uomo aveva in pugno una postola dello stesso calibro di quella trovata accanto alla tempia della donna. La pistola, come risult? dall?esame balistico, aveva appena esplosi due colpi. Il cadavere dell?uomo, come fu presto accertato, era stato il corpo vivo ed assassino del marito della donna morta. La sera, una pattuglia in normale perlustrazione, trov? su una strada sterrata il cadavere di una donna; impugnava la stessa pistola, ancora fumante. Si era uccisa, o qualcuno l?aveva uccisa.  Si decise di far sparire quel corpo, senza troppo clamore. La cittadina di provincia non doveva essere allarmata troppo.

Pubblicato il: 05/09/2009

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