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Il programma del sindaco

Leonardo Riscaldati

Leggo ultimamente un po' ovunque di critiche rivolte al sindaco di Orvieto, il quale, secondo le accuse che gli piovono addosso, sarebbe colpevole di non aver ancora presentato il suo programma. Il piano, cio?, delle cose che intende fare, specificandone modi, tempi e risorse.

Toh, le risorse!  Guarda un po', per realizzare un programma servono anche quelle...

Non so, mi sembra che molti ancora abbiano le idee poco chiare, o fingano di non averle. E allora andiamo diretti al n?cciolo della questione, provando a fare un parallelo che riguarda da vicino ed in gran parte la vita di molte persone. Dunque, se volessimo cambiare la macchina, comprare un nuovo cellulare, alcuni capi d'abbigliamento, un nuovo pc e se volessimo anche andare in vacanza, prima ancora di decidere, e dovendo scegliere tra le varie opzioni, cosa faremmo? Semplice, ci assicureremmo prima di tutto di quanti soldi abbiamo in tasca. Una volta fatti i nostri conti, e SOLO DOPO aver fatto i nostri conti, valuteremmo quali sono le cose pi? importanti per noi, e poi, SOLO POI, potremmo decidere cosa fare (un mio amico dice sempre "la matematica nun ? un munt?no de breccia").

Cosa vuole significare questo ragionamento? Altrettanto semplicemente che il programma ancora non ? stato presentato perch? ancora non ? stato possibile farlo. Logica impone che prima si faccia il punto della situazione economica e finanziaria del Comune (robba da leccasse li baffi...), che successivamente si valutino le possibili risorse reperibili e le modalit? del loro reperimento, e che poi si facciano le opportune valutazioni sulle priorit? e sul come ottimizzare le risorse disponibili in funzione delle cose da fare e delle varie pendenze.

Poi, SOLO POI, si potr? predisporre un progetto operativo. Il programma, appunto.

Rigiro la frittata. Personalmente ? proprio questo che mi d? la misura della seriet? del sindaco, il fare cio? le cose nel giusto ordine. Ed il non fare facili proclami. O ci siamo gi? scordati delle montagne di promesse non mantenute a cui siamo stati abituati in passato? Ma che era meglio? Ecco, appunto. Non ? che per caso le colpe sono di chi, prima di lui, proprio mentre continuava a imbambolare il popolo con promesse di mirabolanti innovazioni e di un radioso futuro, scavava la fossa, lasciando a Concina soltanto una voragine mostruosa da gestire?

Non ? che forse bisognerebbe prendersela con qualcun altro? Emb?, voi che dite?

Mi sembra invece che chi non tiene nella giusta considerazione la logica e la consequenzialit? di tali elementi, o chi, ancor peggio, ? cresciuto a pane e politica politicante, in realt? non si renda conto (o finga di non accorgersi) di come stiano i fatti.

Cari amici, le cose funzionano cos?. Punto. Prima si fanno i conti, poi si valutano le priorit?, poi, cercando di ottimizzare le risorse, si decide cosa fare. Non ci vuole la scienza, basta il buonsenso. E la situazione in cui versano le casse comunali ? tale da imporre una super attenta e cauta valutazione. Ma di questo la colpa non ? certo del Sindaco.

Cosa propongo io? Semplice, mantenendo ovviamente la facolt? ed il sacrosanto diritto di critica, per lo meno rendiamoci conto del giusto ordine delle cose. Perch? tranquilli, le somme alla fine si tirano sempre e comunque. Tra non molto il programma uscir? fuori, e al termine del mandato dell'amministrazione, insomma, a consuntivo, ognuno potr? fare le sue valutazioni, giudicare, e decidere con vera cognizione di causa se le cose sono state fatte per bene oppure no.

Calma, quindi. Ma soprattutto senso della realt?.

Pubblicato il: 24/08/2009

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