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ANNOTAZIONI AI MARGINI PRE-CONGRESSUALI DEL PARTITO DEMOCRATICO

Mario Tiberi ( iscritto P.D. Orvieto Centro

Il prossimo congresso del Partito democratico, sia quello nazionale che quelli territoriali, oltre a rappresentare un passaggio obbligato ?, di fatto, uno snodo cruciale e decisivo, per non dire ultimativo.

Di vero e proprio ?Ultimatum? , a ben vedere, si deve parlare: se sar? un congresso rituale, intriso di forma e non di sostanza, basato solo sui rapporti di forza e sulla conseguente spartizione a tavolino di seggi e posti di comando riservati anche a coloro che non li meritano, sulla finzione di far finta che esistono le idee degli INTERNI (gli iscritti) e degli ESTERNI (i simpatizzanti) ma, poi, chi decide e dispone sono sempre e soltanto gli intoccabili e inamovibili ETERNI, allora ? facile che l?implosione del partito arriver? ben prima di quanto si possa immaginare.

Se, al contrario, verr? celebrato un congresso intelligente, aperto sinceramente al libero confronto, guarito dalle tossine della demagogia e dell?arrivismo, in breve se sar? un congresso profondamente serio, allora le prospettive di lunga e feconda vita del P.D. sullo scenario politico italiano si rafforzeranno e diverranno tangibili.

Ma cosa significa vivere un?assise congressuale veramente seria?

Sostanzialmente significa edificare una robusta impalcatura ideale e progettuale sulla quale devono operare, a tutti i livelli, esponenti politici credibili, non compromessi, capaci di freschezza intellettuale, tali da ristabilire un virtuoso rapporto fiduciario tra Popolo e Istituzioni.

Per riannodare detto legame ? indispensabile, per un partito che si professa riformista, adottare linee d?intervento avanzate e progressiste in tema di politica economica, di uguaglianza civile e di giustizia sociale (troppo spesso assistiamo ad appiattimenti conservativi dello status-quo incomprensibili e dannosi).

Quando poi si ? maggioranza e si hanno responsabilit? di governo, bisogna esercitarle fino in fondo; ma quando si ? minoranza, la regola fondamentale della democrazia impone di essere opposizione e non indulgere a forme pi? o meno occulte di suspicioso consociativismo (anche ad Orvieto bisogner? prima o poi iniziare ad esperire atti concreti di contrasto alle impostazioni della Giunta di Destra, perch? non sono nostre per diversit? di culture e di tradizioni).

Infine ? necessario non girare le spalle alla ritornante ?questione morale?, se il P.D. aspira ad essere giudicato dalla opinione pubblica come un partito onesto e pulito (gli scandali abruzzesi, campani e pugliesi nel settore della sanit? pubblica non solo non devono pi? accadere, ma chi ha commesso illeciti penali accertati deve essere espulso dal partito perch? non pi? degno di appartenervi).

Tra le tante norme statutarie che regolamenteranno lo svolgimento dei lavori congressuali, non ne citer? alcuna mentre mi voglio appellare ad una regola non scritta, ma che ritengo l?unica capace di far celebrare un congresso serio. Ogni singolo iscritto di ogni sezione d?Italia non dovr? fare altro che presentarsi all?assemblea elettiva dei delegati e, poi, del Segretario Nazionale in ?PIENA LIBERTA? DI COSCIENZA? senza dover dare conto delle sue scelte e del suo voto a nessuno se non ad essa. Solo cos? potranno essere sconfitti i ?signori delle tessere? e i loro ?galoppini? elettorali.

Per parte mia, mi regoler? cos?: invece di stare all?interno dei locali di sezione, forse a perdere tempo, mi porr? sulla soglia d?ingresso e vorr? guardare negli occhi, uno ad uno, tutti gli iscritti al partito che parteciperanno e dir? loro: ?Dalla tua scelta dipender? il futuro del nostro stare in politica; sii libero, questo ? il momento??.

Alcuni diranno: parole, parole; tanto non cambier? nulla. Non ? vero; vi voglio portare un esempio concreto di come si pu? fare politica con metodi del tutto nuovi e retti.

Durante l?appena conclusa campagna per il tesseramento Massimo Ciotti, segretario politico del circolo di Orvieto Centro e con lui i membri della segreteria, non ? andato a tesserare conoscenti generici, gli amici degli amici e tanto meno compari o comari, bens? sono state avvicinate persone che convintamente hanno dato la loro adesione.

Si ? trattato di un tesseramento non di quantit?, ma di qualit? umana e popolare.

Un Partito diverso, credibile, serio: SI PUO? FARE !.

Pubblicato il: 04/08/2009

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