Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Lettara aperta di Angelo Ranchino a Dante Freddi

Angelo Ranchino

Egregio Dr. Freddi, ritengo opportuno fare una breve osservazione al Suo articolo per sottolinerare che evidentemente moralit?, buon governo, e tendenza alla corretta applicazione delle norme albergano, come sembra, in pochi "eletti". Lei ? persona dotata di troppe qualit? per non aver compreso quello che ? successo in Consiglio Comunale luned? scorso; dunque la Sua ricostruzione dei fatti deve essere frutto di diverse finalit?. Quanto accaduto in Consiglio Comunale luned? scorso ? stato da Lei criticato affermando che " I consiglieri di PdL, UDC e Orvieto Libera .. hanno navigato a vista, senza sapere quale atteggiamento avrebbero assunto, con interventi che facevano appello alla presunta illegittimit? dell?atto o alla sua inopportunit?". E poi ha affermato che "non si pu? lasciare che ogni consigliere faccia il suo spettacolino televisivo, magari dicendo pi? del consentito in una situazione cos? delicata. "Credo invece che la Sua intelligenza abbia invece colto correttamente che lo sforzo dei consiglieri del PDL, di Orvieto Libera e dell'UDC ? stato proprio teso a sottolineare come, nel caso in esame, non vi fossero i requisiti per ritenere legittima la delibera giunta in ratifica al Consiglio. E' solo che le Sue convinzioni, dettate forse da un credo diverso, non le fanno accettare quello che era evidente agli occhi di tutti. Le leggi sono scritte per dettare il corretto funzionamento degli enti ed il loro rispetto garantisce tutti (amministratori e cittadini) da possibili distorsioni dalla corretta amministrazione.Tutti, poi, siamo tenuti al rispetto delle norme e lo scopo politico (pur se in ipotesi condivisibile) che l'emissione di alcuni atti tende a perseguire non pu? mai prevalere sulla legittimit?, dettata dal rispetto delle regole deputate alla loro emanazione; e il mancato rispetto delle regole rende appunto l'atto illegittimo, cio? contrario alla legge, e dunque illegale. E l'atto passato in Consiglio, era, ne sia certo, illegittimo. Ho passato in rassegna nel corso dell'intervento di voto (che potr? rivedere sulla nostra emittente locale) ogni delibera ed ogni determina dirigenziale, per sottolineare la mancanza del requisito dell'urgenza, unico che possa consentire alla Giunta di occuparsi di una materia riservata al Consiglio. Si trattava di impegni di spesa sorti (in alcuni casi) addirittura dal 2005, 2006 o 2007 (quando il Comune aveva ricevuto la notifica degli avvisi di pagamento; mi si spieghi in quale modo si possa ritenere sussistente l'urgenza di operare in deroga alla competenza del Consiglio. In questi casi, tecnicamente, il vizio di illegittimit? si chiama "eccesso di potere" ovvero c'? un organo che emette un atto sottratto alla sua potest?. Mai, ho gi? dichiarato in Consiglio, il sottoscritto, come anche gli altri colleghi che siedono sugli stessi banchi, ratificheranno un atto che non rispetti totalmente i criteri di legalit? (e dunque mai faranno propri gli effetti contrari alla legge dell'atto medesimo).E non ? giusto trarre da queste intenzioni, dettate appunto da quei valori di trasparenza, legalit? e buon andamento che ho letto spesso anche in scritti a Sua firma come valori da Lei condivisi, conseguenze diverse. Non ? giusto attribuire a chi si pone quale primario obiettivo la corretta applicazione delle regole, volont? di mettersi in mostra o di fare sterile teatro. Ci siamo posti l'obiettivo di una condotta amministrativa diversa e nuova (rinnovamento e metodo... ricorda?) Non critichiamo allora il "nuovo"; soprattutto se ? coerente con il "bene" e con il "legale". Chi lo fa, evidentemente, si trovava meglio nel "vecchio", che da tutti (anche quelli della medesima appartenenza politica che hanno propugnato la necessit? di un "rinnovamento nella continuit?") ? stato riconosciuto come sinonimo di "male" e di "irregolarit?" (per non dire illegittimit?, come pi? volte la Corte dei Conti ha sottolineato in merito agli atti giunti alla sua disamina). Bisogna avere il coraggio di cambiare, anche se questo significa sentir dire pubblicamente che quanto compiuto fino ad oggi ? stato sbagliato, ? stato imperfetto e pu? essere cambiato e migliorato. Credo che gli elettori ci abbiano votato per questo e noi abbiamo l'obbligo, morale, politico e giuridico, di rispettare la loro volont?... diversamente saremmo tali e quali agli altri.... e noi non lo vogliamo.... Lei s? Dr. Freddi?.

Pubblicato il: 31/07/2009

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