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Toni, per favore, dacci una scossa

Fausto Cerulli

Leggevo per caso i commentari di Monaldo Monaldeschi, 1506. Una frase mi ha colpito: ?dopo tante lotte intestine, Orvieto vive ora una troppa quiete?.E mi sembra una frase che si addice all?attuale situazione politica orvietana, della quale mi occupo sempre con qualche cautela, non essendo io politico e non essendo orvietano. Dunque. Abbiamo accantonato la sanguigna battaglia tra Mocio e Loriana Stella, conclusasi con Mocio a fare in Provincia i danni che fece Loriana, e con Concina che tra i due litiganti il terzo vince. Non so nulla degli Assessori, e nulla dico. Mi piace l?incarico a Rosmini perch? voglio illudermi che Rosmini sia un socialista di quando i socialisti erano socialisti e non paladini della corruzione diffusa e da diffondere. Sento che Romiti potrebbe fare l?assessore, e capisco l?importanza della persona, ma sono ancora convinto che Romiti sia stato il pi? cinico ed occulto padrone dell? Italia corrotta. A me Romiti non piace perch? trattava gli operai come pezzi di ferro da ingranaggio, e perch? era amico di Bevtinotti, quando Bevtinotti faceva il nulla che ? il sindacalista accomodante. Non era stato ancora folgorato sulla via di Marx. E non ne ? mai stato folgorato, a dive il vevo. Ma torno alla quiete che regna adesso sulla citt? del sonno: Concina tende la mano a tutti, e tutti tendono la mano a Concina. Va a finire che a furia di tendere la mano e di farsele tendere, Concina si rompe un polso: e chi si crede di essere, il Papa? Io non credo al vogliamoci bene, in politica e nel resto della vita. Sono un estremista, ? risaputo: e voglio mali estremi, lotte all?ultimo sangue.  E qui sono invece tutti d?accordo. I soli intemperanti sono Santelli, che si arrabbia perch? non hanno fatto Sacripanti, noto comunista, presidente della Provincia; e la Loriana, che si arrabbia perch? hanno fatto Mocio Assessore alla Provincia. Come dire che gli sconfitti, tanto per darsi una mossa, si beccano sulle questioni della Provincia, sfidando il grottesco. I soliti Provinciali, in tutti i sensi. Con rispetto parlando, dei sensi. Io vivo altrove, ma di Orvieto mi ha sempre sgomentato l?eccesso di quiete, la sonnolenza. Il tiriamo a campare tanto c?? lo slowfood e orvietojazz. Pensavo che il cambiamento brusco della situazione ai vertici della amministrazione potesse dare una sana frustata ai cittadini, almeno a quelli che cantano e contano. E invece loro seguitano a cantare, senza curarsi di stonare, ed a contare: soldi e potere.  Forse sar? il caldo, forse gli orvietani stanno tutti a Montalto di Castro, la orvieto beach; forse sono io che non mi contento mai. Ho scritto e riscritto che mi auguravo la vittoria della Stella per consentire che la bandiera rossa non fosse ammainata dal pennone del Palazzo. Ho scritto e riscritto che le battaglie personali avrebbero portato ad una sconfitta dal sapore di suicidio. Ora mi accorgo che quella bandiera era stata ammainata da un pezzo. Far? tutto quello che posso  perch? ritorni a sventolare, anche se sbrindellata dai compromessi. Ma vorrei che Concina, e,  per quello che so di lui, so che pu? farlo, non si accontentasse di fare il buon Pastore.

Anche perch? le sue pecorelle non meritano troppa bont?. E vorrei, ovviamente, che non si facesse convincere, dalle pecorelle nostalgiche, a fare il Podest?. Toni, per favore, dacci una scossa. Poi ti castigo io, ma dacci una scossa.

Pubblicato il: 19/07/2009

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